Le giornate si accorciano, iniziare a calare la temperatura, piove con più frequenza e il tutto si aggiunge al ritorno ai ritmi quotidiani di lavoro, e di scuola e attività dei figli. In inglese si chiama Autumn blues, in italiano è la “tristezza autunnale”. Una condizione che a volte peggiora con il ritorno all’ora solare, che riduce ulteriormente le ore di luce. Non si tratta di una “malattia”, ma influisce sull’umore e può peggiorare la qualità della vita. Ecco come riconoscerla e superarla.
Cos’è l’autumn blues?
La tipica tristezza stagionale rientra tra i cosiddetti SAD, Seasonale Affective Disorder. Sono i disturbi affettivi stagionali, che colpiscono in modo diverso a seconda del periodo dell’anno. Una ricerca condotta nel Regno Unito indicava che ne soffre 1 persona su 15. In alcuni casi, come per il Winter Blues, ha alcuni tratti in comune.
Come riconoscere la tristezza autunnale
Nonostante si indichi questa condizione psicologica con un termine inglese, si tratta di una serie di sensazioni che erano note fin dai tempi dell’antica Grecia. «Secondo Ippocrate ogni stagione ha la particolarità che porta con sé caratteristiche ben precise. Nella sua teoria degli umori ne individuava 4, uno per ciascuna stagione, appunto: terra, aria, acqua e fuoco. L’autunno era associato alla terra e, nella sua concezione, aveva come tratto principale la cosiddetta “melanconia”», spiega Anna Bianchi, life coach e naturopata.
Più che malumore: i sintomi dell’autumn blues
«In occasione dell’arrivo del periodo dei primi freddi, il nostro corpo tende a rallentare e la conseguenza è di sentirsi più “pesanti” e affaticati – spiega ancora Bianchi – I tratti tipici dell’autumn blues sono la stanchezza, la letargia, gli sbalzi di umore, la sensazione di provare un po’ di depressione, ma anche uno stato di nebbia mentale, di difficoltà a concentrarsi, accompagnati a classici disturbi del sonno e cambiamenti nell’appetito». Questi “disordini” sono avvertiti sia dagli adulti che dai ragazzi, tanto che in molte scuole superiori sono distribuiti volantini che spiegano come sia condizione fisiologica per molti, ma soprattutto transitoria.
Quando è normale sentirsi giù di morale
Uno dei tratti in comune con il Winter Blues è proprio il fatto di faticare a dormire bene, così come di sentirsi più deboli e affaticati al lavoro, a scuola o nei normali impegni quotidiani. L’importante è distinguere questi disordini stagionali da una condizione patologica. Come spiegano le autorità sanitarie statunitensi, i sintomi non dovrebbero preoccupare, ma neppure durare più di 2 settimane. È importante, inoltre, che siano associati a una riduzione della socializzazione, a un eccessivo ricorso a dormite anche diurne per compensare la stanchezza, a un aumento di peso (che non sia fisiologico o dovuto a motivi specifici, come la minor attività) o un consumo di cibi molto dolci, come biscotti, snack, caramelle, ecc.
I cibi “amici” per superare la malinconia
Se provare un po’ di malinconia è normale, quindi, è anche possibile contrastare la sensazione di malessere, a partire proprio dalla tavola. «La medicina tradizionale mediterranea, basata sul consumo di alcuni cibi tipici, ci può dare un aiuto. Un consiglio è quello di sincronizzarsi coi ritmi della natura, consumando i prodotti tipici di questo periodo come zucche, zucchine, funghi, castagne, melograno, fichi, uva, ma anche erbe tonificanti e antidepressive. Tra queste ricordiamo lo zafferano: è un antidepressivo naturale, le cui proprietà sono state dimostrate da diversi studi, e che è possibile aggiungere anche alle classiche zuppe autunnali e invernali», spiega Bianchi.
Mangiare cibi caldi e ricchi di vitamine D e K
«Oltre a cosa mangiamo, è importante come lo mangiamo. Dal momento che viviamo in un periodo in cui si assiste a un calo di temperature, che diventano man mano più fredde, può essere utile privilegiare alimenti caldi e umidi. Via libera, quindi, a pietanze cotte a vapore o bollite, o piatti tipici come le zuppe», esorta la naturopata. Fondamentale è non far mancare la vitamina D: «Dopo la scorpacciata del periodo estivo, si passa a trascorrere molte più ore al chiuso, senza esporsi alla luce del sole. In caso di bisogno, può essere utile ricorrere a integratori di vitamina D, senza dimenticare la vitamina K, che si trova comunemente in spinaci, cavolo nero e radicchio scuro».
Sì, bere è importante anche in autunno
Se d’estate l’idratazione è fondamentale a causa delle alte temperature, neppure in autunno va dimenticato che un giusto apporto di liquidi previene alcuni inconvenienti che possono capitare con frequenza: «Spesso in questo periodo dell’anno si soffre di mal di testa, ma non si pensa che la causa potrebbe essere anche la disidratazione – conferma Bianchi – Bere acqua è importante, ma in autunno si può ricorrere anche a bevande calde come le tisane. Io consiglio quelle a base di melissa, che è un potente riscaldatore sia fisico che emotivo. Un’altra spezia con le stesse qualità è la cannella, che scalda lo stomaco, ma dà anche un certo tepore e relax interiore».
Quali attività privilegiare in questo periodo dell’anno?
I consigli più ricorrenti sono di cercare di ritagliare del tempo per attività piacevoli, possibilmente all’aperto e in compagnia di amici o familiari. «È sicuramente vero, anche se andrebbe specificato che la scelta delle attività a cui dedicarsi dipende anche dal carattere delle persone e da come si sentono: se arrivano da un periodo stressante, come a volte può essere l’estate stessa quando è vissuta molto intensamente, allora adesso può essere il momento giusto per dedicarsi ad attività più leggere, ludiche o in compagnia, come il ballo, il bowling o sport di gruppo come paddle e pallavolo, che aiutano a ritrovare una leggerezza emotiva. Altrimenti si può ricorrere anche a pratiche di meditazione, come lo yoga o il pilates, che richiedono comunque un certo impegnano cerebrale col rischio, se si è stressati o giù di morale, di peggiorare l’umore», afferma Bianchi.
Coccolare l’anima
In molti casi questa stagione è anche quella in cui si prova un certo piacere nel dedicarsi alla lettura, magari al caldo, sul divano sotto una coperta. La tendenza non è solo tipica degli adulti: come suggerisce l’hashtag su TikTok #Savetheday, ecco che anche la Gen Z ha ricominciato ad apprezzare la lettura serale, prima di dormire. Ma quali libri privilegiare, per non accentuare l’Autumn Blues? Secondo Il Libraccio sono 4 i titoli sui quali puntare: un classico come Non buttiamoci giù, di Nick Hornby (Guanda); Élise o la vera vita, di Claire Etcherelli (L’Orma editore); A volte ritorno, di John Niven (Einaudi) e Piccoli suicidi tra amici, di Arto Paasilinna (Iperborea).
Provare per credere.