Il bagno turco ormai è entrato nelle consuetudini dei centri benessere e persino di alcuni centri sportivi, come pratica destinata a completare l’attività fisica.

Non tutti però sanno che il bagno turco non è solo una pratica legata alla bellezza, bensì un trattamento curativo che ha effetti benefici su tutto l’organismo. Secondo recenti studi, è addirittura molto efficace nella prevenzione e nella cura di alcune patologie specifiche.

Ma cos’è esattamente il bagno turco?

Il bagno turco è sostanzialmente un bagno di vapore i cui effetti positivi non si riscontrano solo a livello estetico e organico, ma anche psicologico.

Nello specifico, è un trattamento idroterapico che si effettua in un ambiente in cui la temperatura si aggira intorno ai 50°, con un tasso di umidità che può arrivare addirittura al 100%.

All’interno degli ambienti in cui si effettua il bagno turco si sta seduti o sdraiati su panche di pietra o marmo, e ci si rilassa inalando vapore. Questo vapore agisce sulla respirazione ma che favorisce anche la sudorazione e di conseguenza l’eliminazione delle tossine.

Di solito all’interno del bagno turco si propone un percorso da seguire costituito da tre step:

  • si inizia con 15 minuti all’interno di una stanza riscaldata e ricca di vapore (Calidarium),
  • si prosegue con alcuni minuti in una stanza tiepida (Tepidarium), utile per riacclimatarsi un po’
  • infine ci si immerge in acqua fredda (Frigidarium) per mezzo minuto in modo da tonificare il corpo.

Il ciclo può essere ripetuto, oppure si può passare direttamente alla fase di rilassamento in cui viene praticato un massaggio rilassante e riattivante a base di oli essenziali.

Il bagno turco è un gesto di benessere: ecco perché

Un po’ di storia: non solo hammam

Le origini del bagno turco si perdono nella notte dei tempi. Possiamo infatti trovare tracce di questa pratica già tra gli antichi egizi, tra i greci e tra i romani.

Nonostante non avessero certo le competenze medico-scientifiche per asserirlo con cognizione di causa, questi popoli già avevano notato come il vapore generato dalle alte temperature rinvigorisse e rigenerasse non solo il corpo, ma anche la mente.

Dopo la caduta del Sacro Romano Impero, gli arabi ripresero questa pratica, facendola loro e creando dei bagni appositi, i cosiddetti “hammam”. A differenza di quanto accadeva tra i romani, gli hammam arabi erano più piccoli, dunque vi si poteva entrare solo in piccoli gruppi.

Benefici del bagno turco

I benefici che si possono trarre dal bagno turco sono notevoli, primo tra tutti il fatto di combattere lo stress e la tensione.

A beneficiare del bagno turco è la circolazione: il calore determina una dilatazione dei vasi sanguigni, e favorisce la circolazione.

Ma i benefici maggiori di questo trattamento probabilmente riguardano l’epidermide, che attraverso questo rituale subisce una purificazione profonda.

Il calore, infatti, determina l’apertura dei pori, facendo sì che, grazie alla sudorazione, la pelle elimini le sostanze nocive assorbite nella vita di tutti i giorni.

A livello estetico, i benefici del bagno turco sono immediatamente visibili: già dopo una seduta, la pelle appare subito più luminosa e liscia, quasi ringiovanita, e piano piano, soprattutto se il trattamento viene ripetuto con regolarità, recupera la sua naturale elasticità. Ciò avviene perché il sudore stimola il rinnovamento cellulare, consentendo alla pelle di rigenerarsi più velocemente. Ed è per questo che per favorire tale processo, dopo il bagno turco, si consiglia di passare su tutta l’epidermide un guanto di crine per asportare completamente le cellule morte.

Infine, come anticipato, i benefici del bagno turco si estendono anche alla psiche; questa pratica infatti induce uno stato di rilassamento che riduce lo stress, aiutando il sistema nervoso a fronteggiare le molteplici tensioni cui viene continuamente sottoposto nella vita di tutti i giorni.

Controindicazioni

Pur presentando così tanti benefici, il bagno turco non per tutti è consigliato. Ci sono ad esempio persone che mal tollerano temperature e tassi di umidità così elevati – e per le quali l’esperienza sarebbe tutt’altro che rilassante – e che potrebbero accusare abbassamenti di pressione, giramenti di testa o sensazione di tempie pulsanti.

Anche se si soffre di problematiche cardiovascolari, veneree o renali è sconsigliato fare il bagno turco, così come alle donne in stato di gravidanza o durante il ciclo mestruale.

In ogni caso è importante stare molto attenti all’idratazione in quanto la forte sudorazione che provoca il bagno turco può disidratare l’organismo ed è necessario reintegrare liquidi in abbondanza (acqua, estratti di frutta e verdura, tisane, ecc.) una volta terminato il trattamento.

Essendo comunque una pratica da non prendere alla leggera, è sempre meglio sincerarsi con il proprio medico se è consigliato o meno effettuare un bagno turco.

Quando fare il bagno turco

Oltre ai benefici già illustrati, il bagno turco è utilissimo per il sistema respiratorio perché ha un effetto decongestionante. È quindi adatto a chi soffre di allergie da polline, sinusiti e riniti ricorrenti. La ricorrenza con cui effettuare questo rituale varia da persona a persona.

È bene iniziare gradualmente, con una pausa di almeno tre giorni tra una seduta e l’altra. Bisogna poi considerare l’età e la forma fisica dell’individuo che si sottopone al bagno turco. La frequenza, dunque, va adeguata in base alle sensazioni e a come il corpo reagisce al rituale.

Il bagno turco è un gesto di benessere: ecco perché

Il bagno turco a casa

Creare una vera e propria struttura per il bagno turco in casa non è esattamente facile (a meno che non si disponga di un budget davvero elevato): occorre un ambiente apposito coibentato e rispondente a una serie di specifiche.

Tuttavia possiamo “imitare” alcuni dei benefici del bagno turco facendo un lungo bagno caldo, magari aggiungendo all’acqua del sale che ha effetto purificante. Ovviamente occorre avere una vasca, e inoltre meglio se il bagno è particolarmente piccolo, in modo da mantenere il vapore nell’aria il più possibile.

Bagno turco o sauna?

A volte ci si confonde con la sauna, ma si tratta di due trattamenti molto diversi, che però hanno anche qualcosa in comune, soprattutto nei benefici che permettono di ottenere.

Entrambi purificano la pelle grazie all’elevata sudorazione, rinvigoriscono il sistema linfatico contribuendo ad eliminare tossine e grassi superflui, promuovono una rigenerazione dei tessuti, rendendo la pelle più resistente, regolarizzano la pressione sanguigna grazie alla vasodilatazione e svolgono una intensa azione allenante nei confronti dei vasi sanguigni, grazie ai riequilibri termici attuati con le docce fredde dopo le sedute.

Le differenze tra sauna e bagno turco

Le differenze consistono nel fatto che mentre la sauna è tipicamente un ambiente secco rivestito completamente di legno, munito di panche dove è possibile sedersi o distendersi, il bagno turco, essendo molto umido, è rivestito in marmo o pietra.

Nella sauna il calore viene generato da una stufa e le temperature variano dai circa 50° a circa 85°, mentre nel bagno turco il calore è radiante. Questo significa che il calore è diffuso grazie al vapore attraverso le panche, lungo le pareti, fino al soffitto, per poi ricadere verso il centro dell’ambiente.

Infine, mentre nella sauna l’umidità è pressoché inesistente (può arrivare al massimo al 10/15%) e il caldo è forte e secco, nel bagno turco è elevatissima (90/100%) e forma una nebbia di vapore che porta le temperature dai 20/25°C del livello pavimento ai 40/45°C del livello della testa.

I bagni turchi in Italia

I bagni turchi sono ormai diffusissima in tutta Italia e alcuni si trovano in location spettacolari, affacciati sulle montagne o su meravigliosi specchi d’acqua, oppure incastonati tra le colline.

Tra i più belli ci sono quello di Aquaria Thermal Spa, il centro termale delle Terme di Sirmione, affacciato sul Lago di Garda, e Asmana Wellness World Firenze, la più grande day spa della Toscana.

Forse non tutti sanno che…

Nel mondo arabo inizialmente il rito del bagno turco era intriso di significato religioso, come pratica di purificazione che permetteva di avvicinarsi ad Allah e, oltre che come rito di benessere, veniva inteso come momento di aggregazione e socializzazione.