Si chiama bed rotting e in concreto si traduce con la voglia di “rintanarsi” sotto le coperte, a letto o sul divano, semplicemente a poltrire. Complice la stagione, che porta a desiderare meno di uscire con giornate più corte, pioggia frequente e temperature in calo, diminuisce anche il piacere di uscire per incontrare gli amici o semplicemente per trascorrere del tempo all’aperto. Questa tendenza non poteva sfuggire ai social e in particolare a TikTok, dove l’hashtag #bedrotting è diventato virale.

Cos’è il bed rotting

L’espressione bed rotting deriva, come molte di quelle usate nello slang dalla Gen Z e Gen Alpha, dall’inglese e, in particolare, dal verbo to Rot, che indica la decomposizione tipica del mondo animale o vegetale. Per donne e uomini, quindi, “marcire a letto” sta a indicare il lasciarsi andare, in questo caso a letto o sul divano, insomma un estremo relax che porta a passare ore a scrollare il cellulare o a guardare serie tv. Diffuso inizialmente proprio tra i giovanissimi, sta però prendendo piede anche tra gli adulti e soprattutto tra le coppie, tanto che il Time ha iniziato a chiedersi se sia un bene.

Quando si sta troppo a letto è voglia di relax o trascuratezza?

«Nella nostra società viene data grande importanza alla produttività e il bed rotting potrebbe essere una soluzione socialmente accettabile per dire che abbiamo bisogno di una pausa e che si sta cercando di ricaricare le pile», commenta sul Time Laurence Chan, docente di psicologia clinica alla Columbia University. La tendenza si è man mano affermata su TikTok e ha “contagiato” anche qualche Millennial, che ha deciso di dedicarsi a lavoretti manuali, meditazione, lettura o semplicemente a guardare serie tv. Prendersi un break, ovviamente, fa bene a tutti, ma dedicarsi eccessivamente o troppo spesso a quello che sembra più il “dolce far nulla” potrebbe portare anche a trascurarsi.

Quali sono i rischi del bed rotting?

«Può essere molto difficile distinguere quando si tratta di dedicare un’intera giornata a se stessi e quando, invece, questo atteggiamento di svogliatezza non sia un primo segnale di depressione, per cui sarebbe importante chiedere aiuto», sottolinea Stephanie Presto, docente di Psicologia alla University of Michigan. Il problema, quindi, è capire quando il bed rotting è il semplice (e sano) desiderio di staccare la spina per un giorno o per diverse ore, per uscire da una sensazione di stress o burnout provocato dai ritmi quotidiani e quando, invece, non diventi lassismo e ozio allo stato puro.

Quanto conta l’età

Diverso è anche l’approccio al bed rotting per i giovani e per gli adulti, come conferma Barbara Volpi, psicologa e psicoterapeuta dell’Università La Sapienza di Roma, autrice di diversi libri sull’adolescenza tra i quali Gli adolescenti e la rete (Carocci). «Oggi gli adolescenti, nella loro traversata verso il mondo adulto, vivono tutte le conquiste in modo esponenziale e, molto spesso, hanno bisogno di fermarsi per ‘riprendere fiato’, per scaricare un poco la tensione emotiva e per distrarsi dalle varie problematiche che avvolgono la loro mente». Il problema è rappresentato dai rischi di un abuso, nel tempo “vuoto” che possono concedersi.

Il rischio della “gabbia di vetro”

«Sappiamo che se non utilizzata con coerenza e responsabilità, la tecnologia può trasformarsi in quella che Nicolas Carr definisce “gabbia di vetro” – chiarisce Volpi – Per questo occorre tracciare una linea di confine tra normalità e patologia. È chiaro che il vedere in modo compulsivo una serie tv, bloccando ogni accesso al mondo esterno senza uscire di casa per giorni e giorni, è un segnale importante di un disagio del giovane, che si chiude nella distrazione per non pensare. A volte questo può persino portare a un arresto evolutivo: più ci si chiude per non affrontare le sfide che l’adolescente deve necessariamente portare avanti alla sua età, più si ferma il processo evolutivo. Se la fuga dalla realtà si protrae nel tempo possono insorgere anche ansia e depressione».

Cosa nasconde il bed rotting nella coppia adulta?

Diverso è il caso delle coppie che sperimentano il bed rotting: «C’e differenza tra il caso dell’adolescente e quello della coppia, che può voler vivere momenti di rigenerazione, guardando insieme delle serie tv o un film (anche con i figli) per staccare momentaneo dal tram tram quotidiano. Mettersi sotto le coperte, coccolarsi e staccare la spina per rigenerarsi fa parte del comportamento di attaccamento. Sotto stress, infatti, infatti l’essere umano ha bisogno di cura e protezione» chiarisce la psicoterapeuta. Ciononostante, «momenti di stacco sono salutari, ma poi occorre tornare ad agire, con maggiore forza, nella realtà».

Alla ricerca del compromesso

L’obiettivo, quindi, è trovare un giusto equilibrio: «Il compromesso è proprio questo: alternare momenti di rigenerazione affettiva a momenti di esplorazione e messa alla prova nel mondo esterno – sottolinea Volpi – Tutto questo comporta una capacità di monitoraggio affettivo e cognitivo del proprio stato mentale che se per la coppia, o l’adulto può essere funzionale, per l’adolescente rischia di tramutarsi in una confusione cognitiva». Insomma, per i giovani trovare la via di mezzo può essere molto più difficile.

Quanto spesso dedicarsi al bed rotting

Secondo diversi esperti, la chiave per capire se il bed rotting possa essere utile per ricaricare le batterie sta anche nella frequenza con cui ce lo si concede. In molti hanno provato a “quantificare”, affermando che non dovrebbe avvenire più di una (al massimo due) volte al mese. Se dovesse capitare per più giorni alla settimana, invece, c’è il rischio di andare incontro a disagi psicologici, come ansia o depressione. «Io, però, non metterei la frequenza come parametro da tenere d’occhio, quanto piuttosto la capacità di sentire l’esigenza di vivere altre esperienze – spiega Volpi – La mancanza di quel desiderio può essere considerata un campanello d’allarme».

La cura di sé e le minacce all’intimità sessuale

Per non incappare in conseguenze negative, infatti, non si dovrebbe mai perdere di vista la cura per se stessi. I segnali da non sottovalutare vanno dallo smettere di riordinare i propri vestiti al non lavarsi faccia e denti, non pettinarsi, o addirittura ricorrere regolarmente al junk food per non doversi alzare a preparare i pasti. Se poi si tratta di coppie, il rischio è di finire con l’annoiarsi. Come spiega la psicologa clinica Lalitaa Suglani sul Daily Mail, infatti, «le relazioni a due si nutrono anche di socialità, esperienze e varietà. È vero che il bed rotting permette di ritrovare una certa complicità e il sesso potrebbe avvantaggiarsene, ma solo sul breve periodo. Poi, però, questa condizione rischierebbe di ridurre l’eccitazione e l’intimità».

Le conseguenze negative sul sonno

Come se non bastasse a risentirne potrebbe essere anche la salute, con gli effetti negativi sulla qualità del sonno. Trascorrere l’intero giorno in pigiama a letto, infatti, potrebbe portare a difficoltà di addormentamento di notte o a risvegli frequenti. Insomma, la moderazione è la chiave per godere dei benefici del bed rotting, senza incorrere in conseguenze spiacevoli. Per farlo gli esperti consigliano semplicemente di interrompere il relax sotto il piumone, anche solo per fare un po’ di ginnastica, camminare, preparare qualche buono spuntino e non stravolgere l’orologio biologico, pur regalandosi ritmi più rilassati.