Il caffè aiuta la digestione, migliora la concentrazione e ha anche proprietà antiossidanti. Ma l’idea di bere un caffè caldo durante le giornate più torride dell’estate potrebbe non entusiasmare. O far pensare che sia sconsigliato. Eppure diversi studi sottolineano come una tazzina di espresso potrebbe far bene, persino all’idratazione.

Le tre “C” del caffè

C’è chi, proprio a causa delle alte temperature estive, punta al caffè freddo, con ghiaccio, trasformandolo in una bevanda diversa. Eppure secondo un detto napoletano, patria proprio del caffè, andrebbe gustato seguendo la regola delle tre “C”: caldo, comodo e in compagnia. Come superare, quindi, l’idea che non sia adatto nei mesi del solleone, come luglio o agosto? Prima di tutto sfatando qualche mito, come il fatto che non aiuti a idratarsi o che sia controproducente berne in estate.

Il caffè non è nemico dell’idratazione

Amato da 8 italiani su 10 proprio grazie alla sensazione di calore che trasmette, anche prendendo in mano la tazzina, il caffè può anche idratare. Uno studio pubblicato già nel 2014 sulla rivista PLoS ONE, sfatava il mito che possa portare a disidratazione, se consumato in quantità moderata, sottolineando come 100 ml di prodotto contengano 97 grammi di acqua. «Diverse ricerche confermano che non contribuisce alla disidratazione se non si superano le 4 tazzine al giorno, ma neppure aiuta a idratarsi», spiega Monica Germani, nutrizionista e dietologa.

Il caffè caldo va bene

«La tendenza d’estate è consumare cibi molto freddi che però, in realtà, non supportano nell’idratazione né ad abbassare la temperatura corporea. Anzi, potrebbe verificarsi uno shock termico per la differenza tra il caldo esterno (e del corpo) e il freddo della bibita ingerita, interrompendo la digestione e portando a crampi, nausea e anche congestione. Inoltre, il corpo è portato a riscaldarsi per ristabilire l’equilibrio, quindi il risultato è di non abbassare la temperatura corporea, aumentando anche la disidratazione. Le bevande calde, invece, potrebbero aiutare se sono entro i 50° e infatti sono consumate anche nei Paesi caldi», dice Germani.

Attenzione a temperatura e quantità

«La bevanda calda, quindi, potrebbe aiutare ad abbassare la temperatura perché porta a sudorazione e quindi a sentire poi meno caldo. La temperatura ideale è comunque quella ambiente, quindi di circa 20° – spiega Germani – Nello specifico il caffè, però, richiede attenzione perché crea vasocostrizione e viene bevuto anche molto caldo. Diciamo che in linea il caffè potrebbe essere leggermente d’aiuto se entro le 3 o 4 tazzine al giorno, altrimenti si può andare incontro a disidratazione perché, aumentando anche la diuresi, cresce la perdita di liquidi».

Il caffè e le performance sportive

Che dire, invece, degli effetti sulle performance sportive, per aumentare resistenza, velocità e prontezza di riflessi e reintegrare i sali? Come ricorda il Consorzio Promozione Caffè, un caffè espresso contiene rispettivamente 115 mg e 80 mg di sodio e potassio, e 250 mg di antiossidanti ogni 100 ml. «Fino agli anni ’90 il caffè rientrava tra le sostanze dopanti, poi è stato tolto. Può aiutare a essere più vigili e reattivi, ma solo nelle dosi indicate, altrimenti aumenta pressione sanguigna e frequenza del battito. Quindi occorre evitare gli eccessi, in modo da sfruttare i benefici di potassio, magnesio e antiossidanti, insieme alla sinergia di tutti gli alimenti di una dieta bilanciata», osserva l’esperta.

Gli effetti su jet leg e guida

Che possa accrescere la capacità di concentrazione e migliorare la digestione è noto da tempo, grazie al contenuto di caffeina (circa 75 mg per tazza), supportando chi, specie in estate, è ancora al lavoro e sogna invece le ferie. Che dire, invece, dell’effetto stimolante anti jet leg per chi compie lunghi viaggi? «Va chiarito che prima della partenza si dovrebbero evitare bevande eccitanti e che creano vasocostrizione per evitare irritabilità e disidratazione, e peggiorare quindi la sindrome di jet leg», chiarisce l’esperta, che però aggiunge: «Diverso è il caso di chi si mette in viaggio in auto, perché il beneficio potrebbe essere di sentirsi più vigile alla guida. Tornando ai voli, potrebbe aiutare dopo, ma tenendo presente molte variabili, come il fuso orario, l’orario di arrivo (se di notte o di giorno). Può giovare se preso il mattino successivo all’arrivo, se accompagnato da corretta idratazione».

Il momento giusto in cui bere caffè

Certamente è importante ricordare che il caffè è controindicato in chi ha problemi di ipertensione o cuore, o per chi fatica ad addormentarsi, specie se bevuto nella seconda parte della giornata. «Il caffè d’estate va sicuramente bene al mattino e dopo pranzo. Se non si soffre di disturbi del sonno potrebbe essere bevuto anche di sera, ma dipende dagli individui. Nell’arco della giornata non ci sono controindicazioni se non quella della quantità e con il consiglio di consumarlo a una temperatura inferiore ai 60°. In genere appena pronto è a 65°, quindi è sufficiente attendere 2 o 3 minuti perché si scenda a quella giusta», osserva Germani.

Un buon caffè ovunque in vacanza

Sdoganato il caffè anche in estate, infine, va ricordato che anche in occasione di viaggi all’estero è possibile gustarne una tazzina, magari in una delle varianti locali. Sulla pagina Instagram @caffebenessere.it, ecco che si trovano alcune indicazioni preziose per gli amanti dell’espresso. Per esempio, se ci si trova in Portogallo è bene sapere che nella città di Braga si può gustare il café de saco, un caffè filtrato dal gusto simile all’espresso ma più diluito, e la brasileirinha, una variante con latte condensato e panna montata. In Spagna, invece, si suggerisce di provare il café con leche mediano, simile al cappuccino, da gustare con i tipici churros.