C’è una cicatrice che ti affligge? Può capitare che la guarigione completa arrivi a fatica: ecco che cosa possiamo fare per aiutare la cura dell’epidermide e combattere il fastidio dando sollievo all’infiammazione.
Cicatrice infiammata
La cicatrice può essere il risultato di un’operazione chirurgica oppure essere la conseguenza di una ferita da trauma: con il tempo, la pelle porta a compimento il naturale processo di riparazione e in genere il dolore diminuisce quando i tessuti si cicatrizzano.
Tuttavia cattive posture, dolori cronici, sforzi muscolari di particolare intensità e posizioni sbagliate possono riattivare una cicatrice. Per esempio, il taglio cesareo può provocare fastidio per lungo tempo e dare origine a dolori anche a distanza di mesi.
Quando una cicatrice è attiva invia al corpo un messaggio doloroso: fra le conseguenze, è facile imbattersi in dolori cronici che stentano a passare e per cui fatichiamo a trovare soluzione.
Fra le cicatrici più dolorose troviamo le cicatrici plantari, particolarmente fastidiose quando si trovano sulla zona d’appoggio. I punti in cui pieghiamo le dita, infatti, o dove esistono pieghe dell’epidermide possono rendere difficile la guarigione, poiché le ferite tendono a riaprirsi e l’infiammazione ciclicamente ricompare, anche in concomitanza con fattori come il clima.
Il freddo e la mancanza di vitamine in certi casi possono accentuare la tendenza della pelle a sfaldarsi e aprirsi: il risultato sono tagli dolorosi di difficile cura. Per ammorbidire la pelle e dare sollievo alla cicatrice è possibile fare riferimento al medico curante, che potrà consigliare trattamenti locali come i cerotti cortisonici o le infiltrazioni.
Alcune cicatrici esterne, poi, possono necessitare di ulteriori interventi di natura chirurgica: tuttavia anche le piccole cicatrici possono creare un dolore costante per cui, soprattutto se protratto, si consiglia la visita a un centro specializzato dove affrontare il problema con specialisti in grado di trattare le cicatrici attive.
Fra le tecniche disponibili, per esempio, esistono nuovi impieghi del lipofilling, utilizzato per la riduzione del dolore e per la rigenerazione dei tessuti. Attualmente gli studi sono ancora in via di definizione, tuttavia da indagini effettuate sul territorio francese è emerso che il trapianto di grasso mostra un’efficacia sui tessuti cicatriziali dolorosi. Inoltre, queste tecniche, una volta perfezionate, potrebbero portare ad un implemento dei trattamenti di rigenerazione dell’epidermide.
Ad ogni modo, al fine di evitare pericoli, è raccomandato affidarsi esclusivamente a centri di comprovata autorevolezza e sicurezza, oltre alla scelta di un professionista di fiducia, in grado di fornire risposte esaustive mostrando rischi e benefici di un eventuale trattamento.
Cicatrice dolorante quando cambia il tempo
Il momento in cui cambia il tempo viene particolarmente avvertito in caso di fratture, ma anche quando abbiamo a che fare con le cicatrici, soprattutto nel caso in cui si sia affrontato un intervento chirurgico o si siano resi necessari dei drenaggi.
Qualche giorno prima del cambiamento climatico è facile avvertire fitte dolorose o la sensazione di un pizzicore in corrispondenza delle vecchie ferite. In alcuni casi è possibile assumere un analgesico, che aiuterà ad alleviare il fastidio, tuttavia è sempre bene consultare il medico curante prima di optare per i farmaci.
Dopo le operazioni chirurgiche il dolore può protrarsi per alcuni mesi, tuttavia con il tempo in genere tende a ridursi. Evitare sforzi eccessivi e rilassarsi, soprattutto in questi momenti, può aiutare a ristabilire il naturale equilibrio del corpo, che possiede profondi legami con il benessere psicofisico: nei periodi in cui lo stress è eccessivo e la stanchezza si fa sentire è tutto il corpo a risentirne, per questo è fondamentale imparare a rallentare e prendersi cura di sé.
Cicatrice dolorosa al tatto
È possibile riconoscere e trattare una cicatrice dolorosa valutando il caso singolarmente. Per esempio, le cicatrici che interessano ampie zone (addominali laterali o basso addominali come nel caso di taglio cesareo e appendicite) possono determinare cambiamenti nella postura.
Per combattere le situazioni di squilibrio in certi casi si opta per il massaggio, con l’aiuto di mani esperte e personale capace. Il massaggio della cicatrice avviene nel tentativo di lavorare sulla mobilità degli strati di pelle, attivare il microcircolo e ripristinare l’elasticità.
Il riequilibrio dei tessuti e la capacità di lavorare in vista dell’elasticità avviene attraverso tecniche e movimenti specifici: l’area viene frizionata circolarmente, stirata, pinzata, spazzolata, eseguendo tutto ciò che può risultare utile per scollare le aderenze, aiutare l’eliminazione delle cellule morte e stimolare la circolazione.
Cicatrice che prude
La cicatrice prude e crea un fastidio doloroso? Trattamenti naturali come un impacco a base di oli vegetali possono aiutare a prendersi cura delle cicatrici che tendono a infiammarsi, diventando rossastre e aumentando di volume.
La camomilla ha importanti proprietà antinfiammatorie e calmanti, mentre il rosmarino, utilizzato anche per alleviare i dolori muscolari e stimolare la rigenerazione cellulare, è un antinfiammatorio naturale e presenta un’azione antisettica. Un olio naturale ricco di vitamina E è l’olio di rosa mosqueta, ideale per un massaggio dolce perché aiuta l’elasticità della pelle e favorisce il riassorbimento della cicatrice.
Fra i rimedi naturali in grado di dare sollievo alle cicatrici infiammate è possibile sfruttare il potere degli oli essenziali come tea tree oil, camomilla blu e lavanda, in grado di aiutare la cicatrizzazione e capace di ridurre lo spessore delle cicatrici, anche di vecchia data.
Tradizionalmente, nel caso di ferite infette veniva preparato un impacco con chiodi di garofano, usati anche per gengive infiammate e mal di denti: se l’olio essenziale di elicriso aiuta a bloccare il sanguinamento, gli oli essenziali di chiodi di garofano e mirra sono preziosi perché aiutano a sgonfiare e disinfettare le aree infiammate.
Tunnel carpale
In generale, in presenza di cicatrici è importante tener conto che l’epidermide risulta più vulnerabile e sensibile: aiuta la rigenerazione con un’alimentazione ricca di vitamine e scegli uno stile di vita in grado di favorire la salute della pelle, per esempio curando l’idratazione ed evitando l’esposizione al sole, così come riducendo l’utilizzo di prodotti per l’igiene e la cosmesi eccessivamente aggressivi.
Nel caso di interventi come il tunnel carpale è importante tener conto di un decorso post-operatorio di qualche mese. All’inizio la cicatrice può apparire spessa, gonfia e dolente, tuttavia a distanza di circa sessanta giorni dall’operazione inizierà lentamente a ridursi e sgonfiarsi. Gradualmente, poi, il colore della cicatrice tenderà a uniformarsi con il normale colore dell’epidermide, ma possono essere necessari da quattro a sei mesi per una guarigione completa.