La colecisti infiammata è un disturbo che si manifesta soprattutto per cause genetiche, ovvero esiste una familiarità in merito. E la fascia più frequentemente afflitta da questo problema, è proprio quella femminile. Abbiamo chiesto all’esperto quali sono le cause, i sintomi e le soluzioni per trattare questo disturbo. Innanzitutto, spieghiamo cos’è la colecisti: si tratta di una sorta di “sacchetto” che raccoglie la bile che produciamo e che, ogni volta che mangiamo, si contrae per svuotarsi. Quando la colecisti fa male, significa che al suo interno si sono formati alcuni calcoli. Questi ultimi, nel movimento fisiologico di contrazione dell’organo, provocano un dolore acuto e facilmente riconoscibile.
La cause
Abbiamo chiesto al dottor Gianalberto Grasso, specialista in Gastroenetrologia presso il Centro Medico Santagostino, quali sono le cause che possono originare problemi alla colecisti. «Le cause di questo disturbo sono quasi sempre rintracciabili nella genetica. Infatti, si tratta di un problema fortemente legato alla familiarità. Esiste addirittura una coesistenza di disturbi a trasmissione genetica, chiamata “Triade di Saint”: calcoli alla colecisti, ernia iatale e diverticolosi del colon» spiega l’esperto. Un’alimentazione scorretta, ricca di grassi, può facilitare la formazione di calcoli alla colecisti, ma la causa primaria resta comunque la familiarità. Nello specifico, i calcoli si formano perché insorge un’alterazione della quantità dei tre elementi che compongono la bile: colesterolo, sali biliari e calcio.
I sintomi
Ma come si manifesta esattamente il disturbo? Il quadro di sintomi è piuttosto chiaro e riconoscibile. «La presenza di calcoli si manifesta con un dolore che parte dall’ipocondrio destro, irradiandosi a fianco e schiena. Questo tipo di algìa è accompagnata da nausea e, in alcuni casi, anche da vomito» chiarisce il dottor Grasso. Il dolore è molto acuto.
Le soluzioni
Cosa fare in presenza di calcoli? Innanzitutto, per calmare il dolore si utilizzano farmaci dall’azione antispastica che, agendo sulla muscolatura liscia, inibiscono la contrazione della colecisti e, quindi, la comparsa del dolore. «La soluzione a questo tipo di disturbo è l’intervento chirurgico, oggi eseguito in laparoscopia con un’ospedalizzazione di circa tre giorni. L‘intervento è risolutivo e viene consigliato anche quando i calcoli si riscontrano “per caso” e non si sono ancora manifestati i sintomi».
La dieta
Anche la dieta svolge un ruolo importante, sia nella prevenzione della formazione di calcoli in chi ne è predisposto, sia in attesa dell’intervento chirurgico. La dieta indicata prima dell’intervento prevede una drastica riduzione dei cibi grassi e anche dopo l’intervento è bene controllare l’alimentazione limitando appunto il consumo di grassi e aumentando, invece, l’apporto di nutrienti capaci di controllare i livelli di colesterolo.