Se hai il colesterolo alto, segui l’esempio degli abitanti dei Paesi del Nord Europa. Chiedi al tuo medico di far eseguire un controllo anche ai tuoi cari, bambini compresi. In queste nazioni, dove l’attenzione è molto alta, ad oggi oltre la metà di chi soffre di ipercolesterolemia familiare può dormire sonni tranquilli. Perché tutto il nucleo con lo stesso problema, cioè genitori e figli, segue un trattamento ad hoc, che tiene lontano il rischio di malattie cardiovascolari.
Ancora oggi pochi lo sanno, ma esiste una forma genetica che come un testimonial sgradito, ci si passa in famiglia, da genitori a figli. A soffrirne sono in molti, come sta emergendo in Italia dal progetto Lipigen, un vero e proprio registro dove vengono raccolti man mano i casi diagnosticati nei Centri italiani per la cura dell’ipercolesterolemia. Al momento sono circa 300 mila ad avere la forma chiamata eterozigote, la più diffusa. In questo caso, si eredita il gene da uno dei genitori che a sua volta ha da sempre un livello di colesterolo molto alto.
Parlane col medico se hai il colesterolo superiore a 290 mg/dl e soprattutto se uno o entrambi i tuoi genitori hanno avuto dei problemi cardiovascolari gravi, come un infarto, prima dei 55-60 anni. Prima della visita, controlla anche se tu o i tuoi cari avete delle piccole chiazze giallastre sulle palpebre, soprattutto sull’angolo interno, dalla forma rotondeggiante oppure allungata. Sono xantelasmi, un accumulo di lipidi, cioè di grassi a livello delle cellule del derma che rappresentano un forte indicatore di ipercolesterolemia.
E per aiutarti se non sai a chi rivolgerti, tieni presente che l’Eas (European atherosclerosis society) ha perfino organizzato la settimana dell’Ipercolesterolemia familiare, che si terrà in tutta Europa, Italia compresa, dal 24 al 29 settembre e che coinvolge circa 40 Centri specializzati.