Il colore degli occhi può cambiare? Sì, nel corso della vita le sfumature dell’iride possono assumere sfumature differenti, soprattutto per chi ha gli occhi grigi o di colore verde. Queste variazioni cromatiche interessano in media una percentuale di persone fra 10 e 15% all’interno della razza caucasica.
Con l’età è possibile che si verifichi un aumento della concentrazione di melanina. Questo accade con più frequenza dopo l’adolescenza, quando l’iride può assumere una sfumatura più scura. I bambini con gli occhi grigi o verdi potrebbero vedere un cambiamento di un tono più scuro. Al contrario, gli anni che passano hanno l’effetto opposto sull’iride color nocciola: invecchiando può diventare di una tonalità più chiara.
Perché gli occhi cambiano colore? Le alterazioni di colore dell’iride dipendono dai geni. È bene ricordare che si tratta di sfumature minime. L’iride è preziosa perché protegge dai raggi solari e regola la quantità di luce in grado di penetrare nell’occhio. Al centro dell’iride, che possiede una struttura membranosa circolare, si trova la pupilla, una sorta di diaframma naturale. A partire dai primi 6 mesi di vita il colore degli occhi, che alla nascita è grigio-azzurro, si modifica assumendo una tonalità definitiva.
Il colore degli occhi nell’essere umano è un carattere ereditario poligenico, ovvero derivante dall’espressione di due o più geni. Generalmente le sfumature scure predominano sull’iride di colore azzurro, che secondo gli studi potrebbe essere nata per una mutazione genetica. Tuttavia, la trasmissione del colore dell’iride non seguirebbe solo le regole mendeliane, bensì presenta una casistica più complessa.
Da ultimi studi emerge che i geni responsabili del colore dell’iride sarebbero due: OCA2 e HERC2. Se OCA2 controlla circa tre quarti dello spettro di colore fra blu e marrone, l’attività di HERC2 influenzerebbe il primo introducendo variabili fondamentali. Geni come TYR o IRF4 sarebbero in relazione, invece, con variazioni nella colorazione. Alcuni geni recessivi possono rimanere nascosti a lungo, salvo poi riapparire in un nuovo membro della famiglia generando sorpresa per la somiglianza imprevista con parenti lontani, bisnonni o avi.