1/6 – Introduzione
Sia che si tratti di esercizi per la meditazione o semplicemente per rilassarsi e contro l’ansia, sia che rallentare il proprio battito cardiaco serva per scopi terapeutici, esistono dei sistemi per riuscire ad ottenere buoni risultati semplicemente con un po’ di esercizio e pazienza. Fate attenzione, però, perché se il vostro battito cardiaco risulta troppo veloce (e perciò avete bisogno di rallentarlo) potrebbe essere sintomo di patologie più o meno gravi, quindi è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico per accertarne le cause. Intanto, vi lasciamo una breve guida su come allenarsi a ridurlo senza bisogno di farmaci.
2/6 – Il rallentamento del respiro
La prima cosa da fare per riuscire a rallentare il proprio battito cardiaco è concentrarsi sulla respirazione. Sarà bene, infatti, iniziare proprio rallentando quest’ultima. Come? Semplicemente iniziando ad effettuare dei respiri più lenti e profondi, inspirando a fondo e impiegando a tale scopo almeno 5 secondi, poi trattenere il respiro per circa 3 secondi ed iniziare ad espirare, impiegando all’incirca lo stesso tempo utilizzato per inspirare, accertandosi di far fuoriuscire completamente tutta l’aria. Il respiro rallentato, insieme alla concentrazione su di esso, aiuteranno il battito cardiaco a ridurre la sua frequenza. Ovviamente dovrete ripetere l’operazione per un po’, non basteranno semplicemente 2 o 3 respiri lunghi. Attenzione, però, all’iperventilazione: se dovesse iniziare a girarvi la testa o avvertiste dei mancamenti, fermatevi subito ed iniziate a respirare normalmente.
3/6 – La manovra di Valsalva
Un altro semplice metodo è detto “manovra di Valsalva”. Questa pratica va a provocare, in pratica, un cambiamento di pressione che può essere efficace per rallentare i battiti cardiaci, specie in caso di tachicardia. Basterà tapparsi il naso con le dita ed espirare forte: la pressione, esercitata mediante la contrazione dei muscoli addominali, andrà ad agire sul nervo vago, responsabile proprio del rallentamento della funzione cardiaca. La contrazione dovrà essere mantenuta per circa cinque secondi e poi rilassarsi, ripetendo l’operazione diverse volte. Attenzione, però, a non abusarne: è una tecnica molto faticosa e potrebbe rivelarsi anche pericolosa perché la pressione esercitata a livello polmonare potrebbe addirittura causare una sincope.
4/6 – Il massaggio carotideo
Sempre andando ad agire sul nervo vago, ma in maniera diversa da quella appena descritta, si potrà esercitare un massaggio all’altezza del seno carotideo. La carotide, infatti, è un’arteria posizionata vicino alla gola e dunque al nervo vago. Un leggero massaggio fatto con le dita in queste prossimità aiuterà a stimolare il nervo vago e dunque a rallentare la frequenza cardiaca. Attenzione solo a non premere troppo forte, poiché si tratta di una zona delicata e ricca di terminazioni nervose.
5/6 – Il riflesso di immersione
Può sembrare assurdo, ma anche bagnarsi improvvisamente il viso con acqua fredda può servire allo scopo. Ne deriverà il cosiddetto “riflesso di immersione” in grado, dal canto suo, di rallentare il metabolismo. Tale rallentamento aiuterà a ridurre anche il battito cardiaco, quindi ripetere più volte l’operazione finché non si sarà raggiunto l’obiettivo.
6/6 Consigli
- Attenzione agli effetti collaterali di ogni tecnica, non abusarne e chiedere sempre prima il parere del medico