1/6 – Introduzione
Generalmente, dopo accurate indagini mediche, ogni forma di patologia che comporta bassi livelli di ferro nel sangue dipende da carenze alimentari. Il ferro è un nutriente essenziale; infatti, senza di esso le cellule hanno difficoltà nel trasportare ossigeno ai muscoli ed ai tessuti. Le donne possono incorrere in fenomeni di carenza ferrosa soprattutto durante il periodo delle mestruazioni. L’emorragia dà sempre luogo ad un notevole ed improvviso calo della quantità di ferro che è presente normalmente nel sangue. La moderna dietetica consiglia un’assunzione giornaliera di ferro compresa tra i 12 ed i 15 mg. Leggendo questo tutorial si possono avere alcuni utili consigli e delle corrette informazioni su come è possibile aumentare i livelli di ferro.
2/6 – Alimenti
Di solito il corpo umano assorbe il ferro attraverso gli alimenti. Per assimilare il ferro bisogna scegliere accuratamente gli alimenti e gli integratori. I vegetariani, le donne in gravidanza ed i bambini hanno un alto rischio di carenza oppure un inadeguato assorbimento di ferro. La maggior parte delle proteine animali fornisce ferro; la carne rossa è un’ottima fonte. Anche le interiora ed i frutti di mare (freschi) riescono a fornire l’apporto di ferro necessario. I legumi, quali la quinoa, la soia, i fagioli, le lenticchie, i ceci, gli arachidi possono diventare una sana fonte di ferro. È opportuno però integrare la dieta con molta vitamina C per facilitare l’assorbimento del ferro da parte del proprio organismo. Contengono vitamina C gli agrumi, i kiwi e le fragole. Condire la carne poco cotta con il succo di limone è essenziale per favorire l’assorbimento del ferro.
3/6 – Integratori
In linea di massima ad avere i livelli bassi di ferro sono le donne ( periodo delle mestruazioni, della gravidanza e dell’allattamento), le persone che fanno un’intensa attività fisica e chi ha delle emorragie. In questi casi sono necessari gli integratori. La terapia può avere una diversa durata, dipende dalle situazioni. Gli integratori sono composti da sali ferrosi a cui viene associata la vitamina C per favorirne l’assorbimento. Per una corretta assunzione bisogna consumarli a distanza di ore, se si prendono farmaci. Gli integratori possono avere anche degli effetti collaterali, come diarrea, stitichezza, nausea, vomito e dolori addominali. È consigliabile quindi attenersi rigorosamente alla posologia prescritta dal medico.
4/6 – Eccesso
L’eccesso di ferro può determinare danni sia ai tessuti che agli organi (cuore, fegato e pancreas). In questo caso si ha una situazione patologica conosciuta con il nome emocromatosi. Questa patologia può essere dovuta a diverse cause: ad una non corretta alimentazione, a malattie gravi quali la talassemia, alcuni tipi di anemia, all’epatopatia alcolica. Più frequentemente questa patologia è ereditaria; infatti, essa è caratterizzata dal difetto del gene (HFE). Quest’ultimo è responsabile della regolazione dell’assorbimento di ferro che viene assunto con l’alimentazione. È consigliabile pertanto sottoporsi ad un test per controllare il livello di ferro del proprio sangue. L’indagine deve essere prescritta dal medico; l’esito permette di capire se il fegato e gli altri organo funzionano correttamente. Sangue. Mai come in questo caso è indicato il detto “Mens sana in corpore sano”. Si spera che la guida sia di aiuto nel caso che bisogna aumentare i livelli di ferro nell’organismo.
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6/6 Consigli
- E’ fondamentale effettuare delle analisi del sangue in modo costante!
- Rivolgersi al proprio medico per qualsiasi disturbo, sarà sicuramente più abile nel darvi delle risposte.
- Evitare l’accumulo di quantità eccessive di ferro nell’organismo
- Combinare alimenti vegetali con la vitamina C
- Combinare alimenti ricchi di ferro con bevande che contengono la vitamina C
- Mangiare verdure ricche di ferro