1/7 – Introduzione
Le lesioni ai legamenti possono essere causate da un semplice movimento sbagliato ed inopportuno, compiuto senza alcuno sforzo eccessivo. Le principali casistiche possono essere: una distorsione del ginocchio con il piede piantato in terra; l’estensione eccessiva di un arto, associata ad un carico importante sull’articolazione; il saltare su un ginocchio flesso, appoggiando la mano o il piede in una posizione scorretta; traumi, cadute impreviste e contusioni.
Sono comuni soprattutto nei giocatori di calcio e di basket, negli sciatori e nei ginnasti, in quanto con l’attività sportiva è maggiore la probabilità di incorrere in gesti sbagliati che provochino la lesione. In questa guida vediamo come fare in caso di lesioni a carico dei legamenti.
2/7 Occorrente
- ghiaccio
- antidolorifici
- antinfiammatori
- tutori
- bendaggi
- stampelle
- riabilitazione
3/7 – Fare attenzione ai sovraccarichi
Nel corpo umano esistono due importanti legamenti, molto conosciuti perché sono maggiormente colpiti dalle lesioni. Stiamo parlando del legamento crociato anteriore e il legamento crociato posteriore, che legano tra loro tibia e perone e sono due importanti strutture per la stabilità della capsula articolare del ginocchio.
Guidando i movimenti, i legamenti impediscono che eccessive sollecitazioni possano danneggiare le ossa. Per questo la loro funzione è così importante.
In generale, le lesioni ai legamenti del ginocchio, del piede, della caviglia o della mano, possono essere molto dolorose e debilitanti. Se non vengono gestite correttamente possono addirittura influire e cambiare lo stile di vita in modo permanente.
Per diminuire i rischi di questo tipo di lesioni, nel caso in cui si pratichi una regolare attività fisica, è bene effettuare lo stretching prima e dopo l’allenamento. Inoltre, è sconsigliato aumentare, in maniera brusca e non graduale, l’intensità e la durata delle sessioni di training.
4/7 – Tenere a riposo
La diagnosi clinica può essere difficile da fare, specie nei casi meno evidenti. Tuttavia nella quasi totalità delle lesioni, si accusa subito un forte dolore. Inoltre, la zona interessata comincerà a gonfiarsi, con una sensazione di scioltezza nelle articolazioni e l’incapacità di mettere il peso sulla parte infortunata. Il dolore è spesso improvviso.
La prima cosa da fare è applicare il metodo RICE: riposo, ghiaccio, compressione e sollevamento, Evitare di caricare la zona interessata, metterla immediatamente a risposo e applicare del ghiaccio. Sarà bene recarsi subito da uno specialista che dopo un generale controllo dei movimenti, prescriverà un esame diagnostico approfondito.
5/7 – Decidere sull’intervento chirurgico
Dagli esami eseguiti si può verificare l’entità del danno al legamento. Per le lesioni più gravi è inevitabile ricorrere all’intervento chirurgico per riparare i legamenti danneggiati o per ricostruirli nel peggiore dei casi.
Nel periodo post intervento occorre fare una buona riabilitazione che aiuterà a recuperare la funzionalità dell’arto. La tenuta del ginocchio, della caviglia o della mano dovrà sempre essere seguita da specialisti durante la fase di fisioterapia. La durata della riabilitazione dipenderà dalle condizioni generali, è possibile comunque un ritorno alle normali attività quotidiane entro 5 o 6 mesi.
Ad ogni modo la decisione di sottoporsi o meno alla chirurgia non va presa alla leggera. Le conseguenze di una lesione ai legamenti possono variare di caso in caso e a volte non sono prevedibili. Per le persone che conducono una vita più tranquilla e possono evitare sport traumatici e non devono eseguire torsioni frequenti degli arti, l’intervento può essere evitato.
6/7 – Cosa fare in caso di lesione dei legamenti
In caso di una lesione di lieve entità, l’intervento chirurgico può essere evitato. In ogni caso occorre avere molta pazienza e sopportazione per attendere un miglioramento spontaneo. Ci sono diversi modi per accelerare la guarigione. Innanzitutto, è necessario evitare di caricare eccessivamente la zona interessata dalla lesione. L’applicazione di ghiaccio, per cicli di 20-30 minuti ogni 3-4 ore per 2-3 giorni, è molto utile poiché riduce dolore e gonfiore. È consigliata l’applicazione di un bendaggio elastico, nonché mantenere la zona sollevata e appoggiata su un cuscino, quando si è seduti o sdraiati. È utile, inoltre, indossare opportuni tutori per stabilizzare la zona e proteggerla da ulteriori lesioni. L’assunzione di antidolorifici ed antinfiammatori non steroidei è quasi sempre necessaria. Infine è buona norma iniziare subito una efficace terapia riabilitativa specifica e individuale.
7/7 Consigli
- Il tempo di recupero dipende dalla gravità della lesione e dal soggetto, ma qualunque cosa tu faccia non affrettare mai le cose tornando improvvisamente al tuo precedente livello di attività fisica. Se inizi ad usare l’arto prima che sia guarito potresti rischiare danni permanenti.