1/7 – Introduzione
L’effetto yo-yo in dietologia, indica la ciclicità del peso corporeo, ovvero perdere e riacquistare kg in seguito a diete troppo drastiche. La parola dieta, deriva dal greco e significa “stile di vita”, quindi non deve essere una parentesi (come la dieta post-abbuffata di Natale o quella per prepararsi alla prova costume in previsione dell’estate) nella quale affamare il proprio corpo nella speranza di perdere i kg in eccesso, deve essere invece, una vera e propria educazione alimentare per imparare a mangiare in modo sano ed equilibrato, altrimenti tutto ciò che si perderà attraverso un’alimentazione ipocalorica, verrà riacquistato in seguito, con in più gli interessi dovuti allo stress a cui è stato sottoposto l’organismo. Insomma, a dimagrire sono bravi tutti, ma è il mantenimento del peso raggiunto la cosa più difficile. Per capire meglio, vediamo come funziona l’effetto yo-yo attraverso questa guida.
2/7 Occorrente
- Nutrizionista o dietologo
- Calma e tempo
- Impegno e costanza
3/7 – Cosa succede al corpo
Il grasso depositato, è la riserva di energia che il corpo utilizza nei periodi di magra, quindi inizialmente attingerà alla scorta di grasso, ma poi, per non esaurirla del tutto, inizierà a bruciare la massa magra, ovvero i muscoli ottenuti (con fatica) grazie all’attività fisica. Di conseguenza, il metabolismo si abbasserà per risparmiare quanto più possibile l’energia rimasta e il cervello spingerà a ricercare cibi ipercalorici per compensare la mancanza di forze perse durante il periodo di restrizione, che prontamente l’organismo immagazzinerà come riserva, quindi come ulteriori depositi di grasso, più velocemente rispetto a prima.
4/7 – Cosa succede alla psiche
All’inizio di una dieta drastica, ci si sente euforici con il nuovo piano alimentare ipocalorico, per la capacità di resistere e rifiutare il cibo spazzatura e il numero sulla bilancia scenderà rapidamente (perché i liquidi sono la prima cosa che si perde), il corpo apparirà più leggero e si avranno più energie. Purtroppo però con il passare del tempo, restare fedeli ad una dieta troppo restrittiva non sarà più così facile, si inizierà a provare disagio e stress per inviti a cena o quando si vedranno gli altri gustare il dessert a fine pasto che è diventato un cibo tabù, subentrerà il senso di colpa per un’eventuale sgarro, e potrebbero comparire depressione e nervosismo, così la motivazione iniziale inizierà a scemare insieme alla forza di volontà, e lo sgarro settimanale potrebbe trasformarsi in abbuffate post-restrizione, con scompensi psicologici anche importanti.
5/7 – Come cambiare le abitudini alimentari
La prima cosa da fare quando si vogliono cambiare le abitudini alimentari, è sempre quella di farsi seguire da uno specialista competente (dietologo o nutrizionista) lasciando stare personal trainer, consigli di amici, diete fai da te trovate in internet o sulle riviste di moda. La dieta è strettamente personale e va creata sulle abitudini di vita del singolo individuo. No alla fretta, i risultati migliori si ottengono con il tempo e l’impegno costante. Bisogna ricordare sempre che la dieta da sola non basta, l’attività fisica è fondamentale per la salute fisica e psichica, così come mantenere idratato il corpo bevendo almeno 1,5 litri di acqua naturale ogni giorno.
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7/7 Consigli
- Evitare di contare le calorie per non ossessionarsi troppo.
- Non togliere mai del tutto i cibi preferiti, per non farli diventare tentazioni irresistibili.
- Permettersi sempre uno sgarro settimanale durante il periodo di dieta.
- Fare sempre 5 pasti al giorno, completi.
- Seguire il mantenimento con le nuove regole alimentari, per non ricominciare a mangiare come prima.