A volte gestire la rabbia non è solo questione di sapersi tenere una relazione senza contaminarla. Significa anche imparare a stabilire un ordine mentale tale per cui possiamo farci rispettare in qualsiasi occasione.
Molto spesso le conversazioni si trasformano in discussioni perché una delle parti non vuole davvero stare ad ascoltare l’altra. Così prima o poi uno dei due si spazientisce, e accumulando rabbia arriverà a non vederci più. La rabbia può essere una forza trasformativa potentissima, può essere la nostra forza. Eppure, molto spesso ci rende assai più vulnerabili di quanto non si creda. E così si finisce per ottenere il risultato opposto a quello che volevamo all’inizio. Invece di darci forza, ci rende ottuse, propense a commettere errori logici. Ci rende facili da controllare.
La rabbia è un’emozione come le altre
La rabbia fa paura agli altri e talvolta anche a noi. Gestirla significa imparare a conviverci, accettarla e sapere quando è il momento di tenerla sotto controllo. Farsi prendere dalle emozioni non è per forza una debolezza, ma può offuscare il nostro senso di giudizio. Ci arrabbiamo perché a qualcosa crediamo davvero, e abbiamo davanti a noi una persona che non la pensa allo stesso modo. Ci arrabbiamo ogni giorno per mille motivi differenti.
Tuttavia, quando la rabbia ci impedisce di comunicare, e diventa tutto quello che riusciamo a concepire in un dato momento, c’è un problema. Gestire la rabbia richiede tempo, e un percorso di scoperta di sé e consapevolezza talvolta davvero lungo.
È un’emozione come le altre perché non dovremmo rifuggirla mai del tutto. Lo stesso vale per la tristezza. Eppure, bisogna controllarla prima che sia lei a controllare noi. E attraverso la rabbia, alla fine, saranno le altre persone a manipolarci a loro piacimento.
Gestire la rabbia: impara a capirla
La rabbia è uno stato emotivo di intensità variabile, dall’irritazione fino alla furia. Come tutte le altre emozioni, anche lei è accompagnata da piccoli cambiamenti biologici: il cuore batte più forte e il sangue inizia a pompare nelle vene. Crescono anche il livello di ormoni e di adrenalina. La rabbia può essere causata da eventi interni o esterni. Potresti essere arrabbiata con una persona in particolare, come un collega o un capo, o con un evento, come un ingorgo o un treno in ritardo. La tua rabbia può essere la conseguenza di troppa preoccupazione accumulata, o problemi personali. La rabbia può anche scaturire da un trauma, e dai suoi trigger.
La risposta naturale delle persone che assecondano la rabbia è quella di cedere all’aggressività. La rabbia è naturale, adattiva e risponde a una minaccia. Salta fuori quando ci sentiamo in pericolo, e ci difende. In quanto tale, essa è indispensabile alla nostra sopravvivenza.
Dall’altra parte, però, la rabbia non dev’essere manifestata in tutto il suo furore, e non dev’essere nemmeno repressa. Reprimere la rabbia può causare problemi cronici di gestione delle emozioni. Per poter essere davvero un’arma del nostro arsenale, la rabbia va gestita.
Come si fa?
Qualcuno riesce a gestire la rabbia attraverso le classiche tecniche di rilassamento ed esplorazione interiore. Meditazione, esercizio fisico, respirazione. Altre persone hanno bisogno di consultare un terapista. Qualunque sia la strada che senti di dover percorrere, non farti scrupolo a percorrerla. Sei libera di affrontare la vita nel modo migliore per te, e talvolta il cambiamento ha bisogno di agenti esterni per poter essere davvero efficace.
Ecco qualche consiglio sparso per imparare a gestire la rabbia che monta, all’improvviso, in qualsiasi momento della giornata. Sembrano davvero banalità, ma soffermarsi a riflettere su ognuna di esse può smontare la furia prima che travolga.
- Conta fino a 10 prima di parlare. Meglio sembrare molto pensose che totalmente furiose. Le persone che ci fanno arrabbiare, spesso, lo fanno perché ci conoscono. E sanno che attraverso la rabbia possono ottenere un vantaggio su di noi. Non darglielo: pensa prima di soddisfarli.
- Parla solo quando senti di aver formulato un pensiero di senso compiuto. Quello che ha perfettamente senso per la tua testa, in quel momento, potrebbe non averlo per la testa altrui. Sei arrabbiata.
- Non parlare in termini assoluti. Non dire che “tutti sono furiosi”, ma parla esclusivamente per te. Anche quando fai dei riferimenti a fatti o eventi, non tirare in ballo nessuno e soprattutto fai in modo di non poter essere attaccata sulla base di una generalizzazione. Le generalizzazioni sono, per loro natura, facilmente attaccabili. E tu non hai bisogno di essere aggredita ulteriormente.
- Usa il tuo senso dell’umorismo per scaricare la tensione. Se non riesci a usare il tuo, sfrutta quello di qualcuno che sta prendendo parte alla discussione. Lascia scaricare la situazione prima di parlarne con troppa foga.