1/6 – Introduzione

Il bullismo è uno spiacevole aspetto della vita scolastica. Si manifesta con comportamenti violenti fisici, verbali o indiretti (discriminazioni, molestie, coercizioni, plagio, offese, mormorazioni). Viene praticato da un compagno di classe o da un gruppo. Le vittime dei bulli generalmente sono soggetti calmi, pacati e molto sensibili, dalla corporatura esile oppure robusta. Le offese o l’isolamento causano in loro un rifiuto per la scuola. Perdono la sicurezza e l’autostima. Il disagio influisce anche sulle prestazioni scolastiche e la concentrazione. Sviluppano i classici sintomi da stress: ansia, mal di stomaco o di testa, incubi. Il bullismo segna gli uomini e le donne di domani. Pertanto, bisogna agire preventivamente. Ecco quindi come reagire ad un insulto dei compagni di scuola.

2/6 Occorrente

  • Calma
  • Dialogo

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Il bullismo scolastico si basa su tre principi fondamentali: intenzionalità, persistenza ed asimmetria nella relazione. Il bullo è prepotente, gode della sofferenza del più debole. È aggressivo e vendicativo. Emula le situazioni familiari ed i messaggi dei mass-media. È un soggetto problematico e scarica le proprie frustrazioni con la violenza, un insulto o la coercizione. Spesso, coinvolge gli altri compagni di classe o di scuola. La vittima viene così allontanata gradualmente dalla comunità scolastica. Reagire sapientemente ad un insulto evita spiacevoli disagi.

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Bisogna prevenire il bullismo. Per un’azione efficace, il collegio dei docenti ed il preside devono collaborare strettamente con le famiglie. I bulli non vanno mai assecondati. Pertanto, bisogna reagire con calma ad un insulto dei compagni di scuola, senza violenza. Mostrarsi calmi e tranquilli smonta la falsa sicurezza del gruppo. L’insulto non va mai recepito come veritiero. Non bisogna perdere l’autostima e la fiducia in se stessi. Evitare preferibilmente il soggetto. In alternativa, usare l’ironia contro l’offesa. Ad esempio, se il bullo grida “Sei grasso come un maiale”, rispondere “No, magari come una balena”.

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Il bullismo non è una semplice ragazzata. È proprio una piaga della società giovanile. Pertanto, reagire significa denunciare. La vittima deve parlare con i genitori, gli insegnati, il preside e spiegare la situazione. Non bisogna mai accettare l’aggressività fisica o un insulto dei compagni di scuola. La legge persegue il bullismo. Alcune istituzioni, infatti, possiedono un codice di condotta, per prevenire il fenomeno. Sospensioni, respingimenti, pagelle, punizioni sembrano efficaci. Tuttavia, la miglior tattica è il dialogo tra docenti, studente e famiglia.

6/6 Consigli

  • Non rispondere mai con la violenza ad un insulto
  • Usare l’ironia
  • Discutere del problema con i professori ed i genitori