1/5 – Introduzione
Quando le principali figure di accudimento, specie la madre, si allontanano dal bambino, può spesso capitare che il piccolo manifesti una reazione di spavento o di protesta. L’ansia da separazione compare in genere verso gli otto mesi di vita, ma è del tutto normale che il bambino mostri segni di paura o tensione nel momento in cui si trova con persone che non conosce oppure quando i genitori si allontanano. Ciò succede perché il bambino impara, in questi mesi di vita, a riconoscere chi si prende cura di lui e sviluppa verso queste persone un legame di attaccamento molto forte, percependo la loro assenza come un pericolo. È importante comprendere come il bambino, a partire dagli otto mesi di vita, inizi a riconoscere i volti che gli sono familiari e a distinguerli da quelli delle persone che invece non conosce. Quando le persone a cui è legato, i genitori e nello specifico la mamma, si allontanano da lui, il piccolo reagisce spaventandosi. Non ha ancora le capacità per comprendere le motivazioni per cui la mamma è uscita di casa per fare la spesa o per capire che in quel momento la mamma dovrà andare via per lasciarlo con le educatrici del nido. Un bambino così piccolo non ha ancora la consapevolezza del tempo e dello spazio, per cui tenderà a pensare che la madre non tornerà più a prendersi cura di lui e avrà costantemente bisogno di essere rassicurato. Nonostante l’ansia da separazione sia del tutto normale, può comunque accadere che si manifesti in forme gravi al punto da costituire un problema per la quotidianità di tutta la famiglia.
Ecco i principali segnali che possono aiutarci a riconoscere l’ansia da separazione dei bambini.
2/5 – Estrema riluttanza a rimanere da solo
Il bambino potrebbe essere titubante a rimanere in una camera da solo, vuole a tutti i costi essere accompagnato dove ha bisogno di andare oppure segue il genitore in tutti i suoi spostamenti. Questo tipo di ansia provoca infatti un’angoscia esagerata quando il piccolo non riesce a percepire la presenza fisica del genitore, in casa come fuori.
3/5 – Non dorme senza mamma e papà
Il bambino che soffre di ansia da separazione esprime generalmente il suo bisogno di aver accanto le figure di riferimento anche di notte. Quando questa problematica continua ad essere presente nella vita del bambino, può portare problemi nella sua evoluzione sociale. Questo accade perché durante i primi anni di vita è quasi scontato che il piccolo dorma sotto lo stesso tetto dei suoi genitori, ma con l’arrivo della scuola, delle gite, degli scout o degli amici, allontanarsi per la notte potrebbe essere per lui un problema.
4/5 – I sintomi fisici
Oltre ai sintomi emotivi e comportamentali di cui abbiamo parlato, l’ansia da separazione può provocare nel bambino veri e propri problemi fisici. Non di rado accade, infatti, che nel momento in cui avviene il distacco oppure solo all’idea del momento in cui il distacco potrà avvenire, il piccolo inizi a manifestare un certo disagio fisico. Tremore, mal di pancia, addirittura vomito o battito cardiaco accelerato, sono tutti segnali da non sottovalutare.
5/5 – L’ansia negli adolescenti
Sebbene l’ansia da separazione sia più frequente nei bambini molto piccoli, non dobbiamo sottovalutare il fatto che possa coinvolgere anche gli adolescenti. Il pensiero che possa accadere qualcosa di brutto ai propri genitori, l’angoscia data da un’azione quotidiana banale che dovranno compiere da soli (come prendere un mezzo pubblico o andare a dormire da un amico), sono tutti elementi che dovrebbero destare una certa preoccupazione nei genitori. A volte, questo tipo di ansia colpisce gli adolescenti in momenti di particolare stress, come la perdita di una persona cara oppure il divorzio dei genitori.