A 5 anni dalla diagnosi, l’80% dei tumori della pelle ha prognosi favorevole (dati Istituto Superiore della Sanità). Merito delle numerose campagne di sensibilizzazione sull’importanza di monitorare un eventuale neo sospetto. «Sebbene l’incidenza del melanoma sia in aumento, negli ultimi anni la mortalità è scesa perché tale carcinoma, come altri tumori della pelle, vengono diagnosticati precocemente, in modo da avere il tempo di bloccarne la diffusione, e quindi l’aggressività» spiega il prof. Giuseppe Argenziano, docente presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e presidente di SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse).
«Tuttavia, in medicina quel 20% di mortalità è un dato rilevante, e giustamente da abbattere: ben vengano, quindi, le iniziative di prevenzione che promuovano i cambiamenti nelle abitudini delle persone sia sotto il sole che per quanto riguarda la mappatura dei nei. In molti casi, l’individuazione di un neo sospetto – che ha cambiato forma o che prima non c’era – può davvero salvarci la vita!» precisa l’esperto.
Neo sospetto, la regola della sigla ABCDE
Secondo i dati AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) l’incidenza del melanoma in Italia è raddoppiata negli ultimi dieci anni e nel 2020 sono stati diagnosticati circa 14.900 nuovi casi di cui 8.100 negli uomini e 6.700 nelle donne.
«Spesso le lesioni neoplasiche della cute partono da una macchia strana o da un neo diverso che potrebbe essere sospetto, e che quindi è bene mostrare subito al dermatologo. Come capirlo? Il metodo delle prime lettere dell’alfabeto ABCDE, promosso dagli enti mondiali di sanità, è ancora un valido strumento di autoesame» continua il prof. Argenziano.
Un neo può definirsi sospetto se presenta una o più di queste 5 caratteristiche:
- A come Asimmetria nella forma (un neo benigno è generalmente circolare o comunque tondeggiante, invece un melanoma è più irregolare);
- B come Bordi irregolari e indistinti;
- C come Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso, quando invece i nei benigni sono di un colore uniforme);
- D come Dimensioni in aumento, sia in larghezza sia in spessore, anche se i melanomi possono avere un’ampiezza di pochi millimetri;
- E come Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di aspetto (grandezza, forma, colore).
Le caratteristiche più rilevanti di un neo sospetto
Gli elementi del metodo ABCDE a cui prestare maggiore attenzione? «Sono tutti rilevanti, ma vorrei segnalare che la grandezza di un neo è una caratteristica cruciale: se si osserva che nel giro di qualche mese un neo cresce di dimensioni, è fondamentale rivolgersi tempestivamente al dermatologo. Questo perché, in genere, tutti i nei che compaiono nel corso della vita sono piuttosto piccoli: certo, crescono per un po’ ma poi, essendo benigni, si fermano. Il melanoma invece non si ferma mai, cresce sempre e, quindi, è evidente che a un certo punto diventa più grande della media dei nei normali.
Da questo discorso fanno eccezione alcuni nei congeniti che possono avere dimensioni piuttosto grandi già alla nascita, ma che comunque sono benigni. Sarà il medico a rassicurare sulla natura benigna dei nei presenti sin dalla tenera età» puntualizza il prof. Argenziano.
Il colore di un neo sospetto
Un’altra caratteristica da non sottovalutare è il colore del neo. «Di solito, i nei benigni sono o tutti neri o tutti marroni (in misura minore ci sono anche quelli rossi). Viceversa, il melanoma tende a essere multicolore, cioè ha una porzione marrone e un’altra nera, inoltre, col tempo può rivelare aree più biancastre che prima non c’erano. Ecco perché è importante osservare i propri nei» raccomanda il dermatologo.
È importante, inoltre, verificare se il neo da piatto diventa palpabile o se tende all’ulcerazione, cioé a sanguinare o a determinare sintomi come prurito, bruciore e altri fastidi.
Quali punti del corpo controllare?
«Il melanoma è ubiquitario, si può formare ovunque, anche a livello delle mucose orali e genitali. Però è evidente che le sedi più frequenti sono quelle delle scottature solari acute intermittenti, cioè quelle che si prendono ogni estate se ci si espone senza adeguata protezione solare. Di solito le sedi più frequenti sono: il tronco, le spalle, la schiena e, nelle donne, le gambe. Però non ne sono sono esenti nemmeno la pancia, le cosce, le braccia e il volto, purtroppo».
Ogni quanto tempo controllarsi? «Non certo tutti i mesi, ma due volte all’anno è una buona frequenza. Vorrei rassicurare che il melanoma non è un tumore che galoppa velocemente, almeno all’inizio (solo il 10% di tutti i tumori della pelle ha un decorso velocissimo).
Un cambiamento a occhio nudo lo si può verificare dopo circa sei mesi. Ma questo non deve indurre a prendere l’autoesame sotto gamba, e nemmeno con ossessione» ricorda il prof. Argenziano.
L’importanza delle campagne di prevenzione del melanoma
Negli anni le campagne di sensibilizzazione sul controllo dei nei e sull’uso della protezione solare anche tutti i giorni hanno cambiato le abitudini delle persone. «I filtri SPF sono davvero in grado di metterci al riparo dall’evoluzione dei nei, e quindi dal cancro della pelle. È vero che i raggi solari sono potenzialmente cancerogeni, come li ha definiti l’AIRC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), ma è anche vero che la pelle ha in sé dei meccanismi di riparazione del DNA che funzionano costantemente per evitare che si formino i tumori. Ebbene, la protezione solare contribuisce a far funzionare questo meccanismo nella maniera corretta, anche dopo un’eventuale diagnosi di melanoma» spiega l’esperto.
Come sono cambiate le abitudini sotto il sole
Qualche dato sul cambiamento delle abitudini sotto il sole? Sebbene il 55% di Italiani utilizzi sempre la crema solare, solo il 18% applica la protezione ogni due ore. Giovani e anziani sottovalutano i rischi di una scorretta esposizione al sole, e usano meno la crema solare rispetto alle persone di età compresa tra i 40 e i 60 anni. È quanto emerge da un sondaggio lanciato dal brand di fotoprotezione Heliocare nel corso del tour nazionale condotto lo scorso maggio 2023, dove una equipe di dermatologi dispensava visite gratuite di controllo dei nei per la diagnosi precoce del melanoma.
Durante lo screening, che ha esaminato 1420 persone tra i 18 e i 94 anni, sono stati individuati 280 nei sospetti, 11 melanomi di chiara diagnosi clinico-dermoscopica e 44 carcinomi basocellulari (BBC), 10 carcinomi a cellule squamose (SCC) e 75 casi di cheratosi attinica (AK).
“Cerca il tuo neo”, il tour di visite gratuite dei nei in giro per l’Italia
Per sensibilizzare la popolazione sui rischi di una mancata prevenzione, anche quest’anno Heliocare di Cantabria Labs Difa Cooper, presenta “Cerca il tuo neo 2024”, seconda edizione del tour nazionale di visite a tappe sul controllo dei nei.
A partire dal 28 aprile 2024, una clinica dermatologica mobile si metterà in viaggio per attraversare l’Italia intera, offrendo screening gratuiti della pelle con l’ausilio della dermatoscopia.
Il progetto, in partnership con SIDeMaST(Società Italiana di Dermatologia) toccherà 18 città per 21 giornate al fine di erogare più di 1.500 visite. In basso la mappa del tour.
Per maggiori informazioni telefonare al numero verde 800901757 che sarà attivo dal 21 aprile dalle 10 alle 18, 7 giorni su 7 (prenotazioni a disponibilità limitata), oppure visitare il sito www.cantabrialabsdifacooper.it/heliocare