1/9 – Introduzione
Chi svolge un lavoro sedentario, con la testa sempre china al PC o chi assume posizioni scorrette, rischia fortemente di soffrire di dolori cervicali. Il che significa obbligare il tratto cervicale delle vertebre ad una compressione innaturale e di conseguenza rimanere bloccati e indolenziti. Tutto ciò può essere alleviato dall’ utilizzo di un guanciale adatto a questi tipi di problemi. In questa guida, infatti, vedremo come scegliere il cuscino per la cervicale.
2/9 – L’incubo cervicale
Un buon cuscino cervicale può aiutare la muscolatura del collo a rilassarsi e a non patire più gli effetti talvolta debilitanti e fastidiosi di questo increscioso problema, come il mal di testa, la nausea fino ad arrivare al dolore alla scapola e alla riduzione della mobilità del braccio.
3/9 – Posture pericolose
Il primo passo da compiere è evitare di assumere posizioni e posture sbagliate anche nel sonno. Nessun cuscino potrebbe essere di aiuto in questo caso. Quindi, chi tende a dormire a pancia in giù (sforzo immane per la cervicale, ma anche per la respirazione) dovrà cercare di stendersi e rimanere in una posizione supina o fetale.
4/9 – Cuscini per posizioni diverse
Ci sono cuscini studiati per la posizione distesa ed altri più adatti ad essere usati da seduti (vedi figura), pensati ad esempio per un viaggio aereo o davanti alla tv. Se ne trovano di varie forme in commercio, ma dobbiamo fare attenzione a scegliere quello che si adatta perfettamente al nostro corpo, affinché possa svolgere completamente la sua funzione di benessere.
5/9 – Cuscino a forma cilindrica
Tra le varie tipologie il più diffuso ed utilizzato è il cuscino a forma cilindrica. Se sentite il bisogno di una sorta di massaggio o decontrattura della schiena oltre al collo, orientatevi su questa tipologia. Deve essere posizionato nella curva del collo sostenendo la muscolatura che può così rilassarsi. Si avverte inoltre una leggera trazione delle vertebre con effetto di piacevolezza sulla schiena per lo scarico del peso.
6/9 – Cuscino ergonomico in lattice
Un’altra tipologia particolarmente diffusa è il cuscino ergonomico in lattice. Tra le particolarità si ricorda che è indeformabile e sagomato, in maniera da indurre ad una posizione corretta della testa, del collo e della colonna vertebrale. Se percepite che durante la giornata state assumendo posizioni scomposte o meglio errori di postura, è da preferire questo tipo di cuscino correttivo.
7/9 – Cuscini riscaldati
Esistono poi dei cuscini riscaldati che arrecano il beneficio del calore e che favoriscono la circolazione creando un azione di relax, e cuscini elettrici che, avendo al loro interno un circuito, producono delle vibrazioni elettriche assimilabili ad un massaggio. Non tutte le persone sono adatte a questo genere di guanciale, poiché il calore potrebbe anche indurre mal di testa e le vibrazioni potrebbero disturbare chi ha il sonno leggero.
8/9 – Comfort senza dolore
Tutti i cuscini che aiutano la corretta posizione del tratto cervicale non sono soffici poiché non sosterrebbero e si conformerebbero alla testa o alla spalla. Tuttavia devono essere confortevoli per non generare dolore. Si consiglia quindi di preferire il lattice poiché è un genere di materiale elastico, naturale, ipoallergenico, traspirante e pur adattandosi alla forma del capo, riprende la propria struttura originaria al risveglio. Inoltre nel tempo non tende a deformarsi. Un altro materiale su cui orientarsi per questo tipo di cuscino è il Memory; si tratta di un materiale viscoelastico che mantiene le sue funzioni pur adattandosi, con il calore, alla curvatura del collo e al peso del corpo, apportando una piacevole decontrazione dei muscoli.
Infine si ricorda inoltre che qualsiasi tipo di cuscino voi scegliate, dovete cercare anche di eseguire tutta una serie di esercizi che possano aiutarvi a sciogliere i muscoli del collo. Nei casi più gravi, è bene rivolgersi a un medico specializzato per ottenere risultati più efficaci, mediante una terapia a base di massaggi o fisioterapia. Ricordate comunque che i guanciali devono essere sostituiti dopo qualche anno perché con il tempo essi perdono d’ efficacia.