Capita a tutte di sentirci invisibili, come se non contassimo nulla e per gli altri fosse impossibile notarci, anche solo per un secondo. Succede perché non facciamo altro che impelagarci in inutili paragoni, vivendo nella costante frustrazione di non essere mai abbastanza. Dovremmo proprio smettere di sentirci così, invisibili e buone a nulla. Anche perché non è assolutamente vero.

E c’è un particolare di cui dovremmo tener conto: spesso questo sentimento tanto negativo e opprimente dipende soltanto da noi. Dal nostro modo di percepire il successo, da una scala di valori sbagliata, dal concentrarci unicamente sulla meta, senza accorgerci di quanto sia grande e importante il cammino per raggiungerla.

Lo dobbiamo a noi stesse. Ma per smettere di sentirci invisibili occorre un bel cambio di prospettiva, prima di tutto sul modo in cui ci percepiamo. Forse talvolta non è un percorso semplice, ma fidatevi: non è impossibile.

Esci dall’isolamento

È vero, in molte situazioni sembra che agli altri non importi di quel che pensiamo o sentiamo, dei nostri sentimenti e di quanto possa essere doloroso sentirci invisibili ai loro occhi. Del resto non ci vedono, no? Come potrebbero capire?

Ma se fossimo noi ad autoisolarci e a farlo da talmente tanto tempo, da aver dimenticato cosa voglia dire far parte attiva di un gruppo? Non importa di quale ambiente parliamo – scuola, famiglia, lavoro – c’è una linea sottile che passa tra l’isolamento provocato dagli altri e quello in cui, al contrario, siamo noi stesse a rinchiuderci.

Proviamo ad emergere per ciò che siamo, non per come gli altri si aspettano di vederci. Le aspettative sono una gabbia stretta che ci mette in una posizione scomoda e dolorosa. Ci pone nelle condizioni di dipendere sempre dal giudizio altrui, anche quando in verità nessuno ci sta giudicando. Siamo noi per prime a farlo e smettere di rinchiuderci in questa morsa di solitudine e frustrazione è il primo passo per non sentirci più invisibili.

Concentrati su quel che hai

L’invisibilità viene sempre descritta come un potere. Pensate, ad esempio, ai supereroi di alcuni fumetti: chi possiede questo dono viene considerato una persona speciale e dalle capacità incredibili. Per molti è una condizione di grazia, specialmente per chi vive perennemente una situazione di forte stress, soggiogato dagli impegni. Quante volte ci è capitato di pensare che sarebbe bello chiudere gli occhi, sparire e ritrovarci su un’isola deserta, lontano da tutto e da tutti?

Eppure questa bella favola non vale sempre. L’invisibilità per molti può diventare così dolorosa da perdere di vista la realtà: nessun contatto, nessuna interazione, sempre e solo solitudine. Se vogliamo smettere di sentirci invisibili facciamo un altro piccolo passo: basta guardare ciò che non abbiamo, concentriamoci su quel che possediamo.

Paragonarsi continuamente agli altri è un errore stupido e controproducente, perché non ci dà l’esatta misura di ciò che siamo e di quanto valiamo. Il nostro valore non dipende dal giudizio altrui, ma al contempo è sbagliato porci sempre un gradino più in basso rispetto a chi ci circonda. Non siamo l’ultima ruota del carro.

Non rinunce, ma conquiste

Sentirsi invisibili produce in noi sentimenti ed emozioni che possono essere davvero devastanti. Si va dalla tristezza alla frustrazione, dalla rabbia fino a condizioni ben più gravi come l’ansia, la depressione e l’incapacità di relazionarsi col prossimo.

Cambiare rotta non è così scontato, specialmente se questo status di “donna invisibile” permane da tanto tempo. Ci siamo abituate a fare continue rinunce, privandoci di esperienze di ogni tipo sul lavoro, nei rapporti sociali, persino in famiglia. È quel punto in cui abbiamo stabilito che per il quieto vivere è meglio non emergere, stare in panchina.

Ed è sbagliato! Per smettere di sentirci invisibili cominciamo innanzitutto a conquistare ciò che ci spetta. Basta rinunce, sì alle conquiste!

Dai priorità ai tuoi bisogni

Non è un difetto pensare al bene altrui, ma può diventarlo a lungo andare, se ci poniamo sempre un gradino sotto le esigenze e i bisogni di chi ci circonda. Logicamente questa posizione di “eterna subordinazione” ci spinge a considerarci sempre meno importanti. Non valiamo tanto quanto gli altri, i nostri bisogni non sono prioritari come quelli degli altri. Ma chi ha stabilito che sia così?

Esattamente, forse il problema è proprio dentro di noi. Usciamo da questo altro di invisibilità a solitudine prima di tutto vedendoci per ciò che siamo, persone con bisogni specifici ed esigenze che non vanno assolutamente repressi. Per una buona volta, facciamo sentire la nostra voce, esponiamoci anche se sembra l’operazione più spaventosa del mondo.

Mettere da parte i nostri sentimenti e non assumerci la responsabilità di come ci sentiamo in realtà è uno dei motivi che ci spinge a sentirci invisibili. Se per primi i nostri sentimenti sono invisibili ai nostri occhi, pensate che potremmo attirare persone che ci “vedano”?

Iniziamo a prenderci cura di noi stesse. E l’invisibilità sarà soltanto un lontano (e brutto) ricordo.