1/5 – Introduzione
L’evitamento è un meccanismo psicologico che viene messo in atto per sfuggire ad una situazione di pericolo considerata una fonte di ansia e di disagio. Questa strategia comportamentale aiuta chi ne soffre ad evitare le situazioni negative ed intollerabili. Quando questa condotta è reiterata nel tempo, la qualità della vita si abbassa e la persona con questa patologia entra in una sorta di circolo vizioso che la porta ad isolarsi ed evitare ancora di più le persone e le situazioni che la spaventano. L’evitamento si può curare, anche se il processo necessario per portarlo alla luce è abbastanza arduo. Tuttavia non bisogna neanche rassegnarsi a vivere a metà. Se qualcuno dei vostri cari, un amico o un familiare soffre di questo problema oppure ne siete colpiti voi in prima persona, vi invito a leggere questa guida dove vi offro alcuni semplici spunti che possono aiutarvi. Ecco spiegato con parole semplici e chiare come superare l’evitamento e riuscire ad avere una vita serena.
2/5 – Esposizione graduale
Nei casi di diagnosi di un problema di evitamento, è possibile migliorare attraverso un programma di esposizione graduale. È molto importante trovare un bravo terapeuta per instaurare un rapporto di confidenza e fiducia. Durante le sedute di terapia, il paziente viene stimolato in modo da riuscire a scardinare un po’ alla volta il circolo vizioso, in modo da condurlo in qualche mese a lasciarsi andare, temendo sempre meno le situazioni che prima erano fonte di ansia. Se qualcuno in famiglia è diffidente e pur avendo questo problema rifiuta di farsi seguire da uno specialista, cercate di convincerlo con affetto e dolcezza ma anche un pizzico di fermezza. È comuque molto importante da parte vostra avere tanta pazienza e comprensione perché il cammino è in salita e potrebbero esserci ricadute. È proprio in questi casi che dovete stare vicino alla persona con un disturbo d’evitamento, per non farla desistere in questa strada verso la guarigione.
3/5 – Terapia cognitiva
La terapia cognitiva è molto utile in tutti i casi in cui si è instaurato questo disturbo che impedisce di godersi la vita al 100%. Durante le sedute di terapia cognitiva viene dato largo spazio alle tecniche per controllare l’ansia, e si lavora molto sul timore del giudizio altrui. Se siete interessati in prima persona potete davvero trarre beneficio dalla terapia cognitiva abbandonando definitivamente le convinzioni disfunzionali, grazie alle tecniche suggerite dal terapeuta. Alla fine del percorso sicuramente non avrete mai più la sensazione di restare ” in panchina ” invece di essere protagonisti della vostra vita.
4/5 – Terapia metacognitiva interpersonale
La terapia metacognitiva interpersonale, attraverso la narrazione della propria autobiografia aiuta a vincere questo problema mettendo l’accento sul fatto di riuscire a distinguere la realtà dall’immaginazione. Il terapeuta che utilizza questo strumento di cura riesce a far comprendere al paziente che la realtà apparente è soltanto oggettiva e quindi può essere cambiata. La terapia metacognitiva ottiene successo nella quasi totalità dei casi perché il suo punto di forza è la capacità di far guadagnare al paziente l’autostima persa negli anni, promuovendo nuovi comportamenti più salutari sotto il profilo psicologico per restituire alla persona evitante una nuova visione della situazione, portandola ad abbandonare progressivamente i meccanismi sbagliati che impediscono di vivere con la consapevolezza delle proprie capacità.
5/5 Consigli
- Lasciate spazio alle emozioni dolorose accogliendole invece di evitarle, perchè in questo modo spariranno prima
- Cercate di non essere l’inquisitore di voi stessi ma, al contrario, siate indulgenti senza ingigantire il problema
- Chiedete sempre aiuto ad un buon terapeuta perchè è difficile guarire senza aiuto