Quante volte ci siamo “fissati” su alcune ossessioni? Abbiamo pensato per esempio a delle situazioni negative che, secondo noi, ci riguardano, senza riuscire a distoglierne il pensiero. E così ci siamo bloccati, sia emotivamente che fisicamente. Le ossessioni generano un circolo vizioso che può trasformare una piccola paranoia in qualcosa di più serio. Molto spesso i problemi nascono e proliferano soltanto dentro di noi, nutrendosi della nostra immaginazione.
Che cosa sono le ossessioni
«Le ossessioni sono pensieri che si presentano nella nostra mente contro la nostra volontà e sui quali rimuginiamo. Ossessivamente, appunto» spiega Roberto Pani, psicoterapeuta e docente di Psicologia Clinica all’Università di Bologna. «A differenza del disturbo compulsivo vero e proprio, dove vi sono delle compulsioni (cioè azioni stereotipate e ripetitive volte a far cessare l’ansia), nelle ossessioni i pensieri frullano in testa senza uno scopo ben preciso e non dipendono necessariamente dal contesto. I disturbi ossessivo-compulsivi, invece, si manifestano in alcuni contesti, e hanno una funzione ben precisa, come ad esempio quella di scacciare l’ansia».
Un caso concreto di pensiero ossessivo? Immaginiamo di aver commesso una innocente leggerezza o di aver trasgredito a una regola, si pensi a una chat che ci suona tanto come tradimento online. «Ebbene, se tendiamo alle ossessioni, saremo portati a rimuginare sull’accaduto tutto il giorno, ovunque ci troviamo. A casa, al lavoro, con gli amici. Questi pensieri tendono ad affievolirsi quando ci distraiamo e non vi prestiamo attenzione. Mentre possono aumentare quando siamo inattivi, senza far nulla» prosegue l’esperto.
Alcuni esempi di ossessioni
Quando si è in preda alle ossessioni si ha la sensazione di sentirsi schiacciati, poiché i pensieri ossessivi sembrano non abbandonarci mai. E poi si fossilizzano nelle idee più disparate, come per esempio:
- convinzioni paranoiche: «ce l’hanno tutti con me» «nessuno mi capisce» «capitano tutte a me» «mi va tutto storto»;
- auto-accuse colpevolizzanti: «è tutta colpa mia» «non ce la farò mai»;
- idee pessimistiche: «mi sento invisibile» «non mi piace la mia vita»;
- giudizi implacabili: «non valgo nulla» «e se non sono all’altezza?» e la lista potrebbe continuare.
A volte può capitare che le ossessioni si cristallizzino in uno stesso pensiero fino a diventare una sorta di “rito mentale” al quale aggrapparci nei casi acuti di insicurezza.
Le varie forme delle ossessioni
Oltre ai pensieri fissi, le ossessioni si configurano anche come l‘abitudine a rimuginare su eventi possibili e probabili, non sempre correlati alla realtà. «E poi ci sono le ossessioni che si manifestano sotto forma di continue domande alle quali si cerca di dare una risposta, quasi fossero dubbi filosofici. In questi ultimi casi, spesso da una domanda nasce una nuova domanda a cui segue un’altra risposta che non soddisfa. Finché si genera un circolo vizioso simile a un labirinto. Un po’ come quando, dopo un bivio, si apre una porta e ci si trova di fronte ad altre due porte, in un processo all’infinito» spiega il prof. Pani.
Si può guarire dalle ossessioni?
Sì, si possono superare le ossessioni. «In alcuni casi severi, può essere utile un percorso di psicoterapia, ma bisogna operare una distinzione. Solo alcuni orientamenti terapeutici riconoscono il ruolo dell’inconscio nella genesi dei pensieri ossessivi, aprendo la possibilità di un intervento risolutivo del problema.
Altri orientamenti psicoterapeutici, invece, parlano semplicemente di “gestire le ossessioni”, poiché si pongono l’obiettivo del rinforzo delle difese del soggetto nei confronti dei pensieri ossessivi. Lo scopo è in sintesi quello di riconoscere che le ossessioni sono pensieri privi di significato per poterli poi svuotare della loro carica emotiva.
L’approccio fondato sulla gestione delle ossessioni può dare buoni risultati, ma può anche esporre a ricadute, come è più probabile che accada quando si affronta un problema psicologico a partire dalle conseguenza, anziché dalle cause.
Alcuni suggerimenti utili
Un primo consiglio utile per superare i pensieri ossessivi è accettare la realtà che a sua volta ha generato le ossessioni. «i tratta di una delle azioni più difficili per la mente. Per facilitare l’accettazione dei ricordi negativi bisogna realizzare che accettare la realtà non significa subirla supinamente, ma esattamente il contrario.
«L’accettazione di un brutto evento ci consente di recuperare la lucidità mentale perduta a causa delle forti emozioni alle quali siamo stati esposti. Tali emozioni traumatiche anestetizzano letteralmente l’emisfero razionale del cervello. Se riusciamo a porre le distanze, “riacquistiamo” la ragione che ci consente di attivarci per trovare la soluzione ai nostri problemi.
L’importanza della consapevolezza
Spesso la consapevolezza di poter cambiare i propri pensieri è sufficiente per portare un cambiamento nel proprio comportamento. Un esempio pratico? Notare quando la nostra ossessione inizia a ostacolarci. Quando pratichiamo la consapevolezza di noi stessi, possiamo scegliere di cambiare i nostri pensieri o di concentrarci su qualcos’altro per rompere il circolo vizioso che ci porta a rimuginare.
Un altro suggerimento è usare la meditazione per sviluppare la nostra consapevolezza e per prestare maggiore attenzione ai nostri pensieri e sentimenti. Nel farlo, individueremo gli inneschi della nostra ossessione e saremo in uno stato d’animo migliore per combatterli.
In questo modo è possibile creare nuovi pensieri positivi e abitudini per sostituire quelli negativi e ossessivi. La nostra mente è effettivamente uno strumento o un programma che può essere addestrato. Sta tutto nello stabilire nuovi modelli di pensiero e routine.