1/4 – Introduzione

A tutti capita di essere travolti da un desiderio impellente di piangere, scaturito talvolta da un sentimento di frustrazione, che può essere causato dagli eventi più svariati: un pessimo voto a scuola, una delusione amorosa oppure una lavata di capo da parte del proprio superiore. In alcune circostanze, è possibile sfogare la propria insoddisfazione attraverso le lacrime. In altri contesti, però, diventa un po’ più difficile, specialmente se ci si ritrova in una situazione dove vi sono parecchie persone e si teme di fare una brutta ed imbarazzante figura. Oppure quando si vuole nascondere la propria fragilità per paura di farsi vedere deboli. In seguito troverete una breve lista di metodi su come riuscire a trattenere le lacrime.

2/4 – Metodo fisico

Il metodo fisico consiste nel convogliare i pensieri che provocano un pianto, in una direzione diversa, attraverso la stimolazione fisica. Ad esempio, nel caso in cui ci si trova nella condizione dove le lacrime stanno per invadere il vostro viso, attraverso l’auto provocazione di un piccolo dolore (pizzicotto o un leggero graffio), si va a distogliere l’attenzione della nostra mente dalla sensazione che ci stava conducendo verso il pianto, perché quest’ultima viene direzionata verso la stimolazione fisica che ci siamo provocati. Oppure, un altro metodo che rientra in questa categoria, è quello della respirazione. Infatti, la respirazione, fatta in un determinato modo, aiuta a calmare e a tranquillizzarci.

3/4 – Metodo psicologico

Il metodo psicologico è incentrato sempre sullo spostamento del pensiero dall’evento spiacevole che vi desta una sensazione tale da provocarvi il pianto; lo slittamento del pensiero, in questo caso, non avviene per una distrazione di tipo fisica, ma di tipo mentale. Infatti si può concentrare la vostra specifica attenzione su qualcosa di completamente diverso. Quindi, se per esempio siete a scuola e vi viene da piangere perché il professore vi ha sgridato pesantemente o avete preso un voto basso, cercate di distrarvi, magari puntando la vostra attenzione sulla vegetazione che avete modo di vedere concentrando il vostro sguardo oltre l’aula in cui vi trovate e spostandola quindi al di là delle finestre, oppure su quello che c’è scritto alla lavagna. L’obiettivo finale che dovrete raggiungere sarà quello di costringere la mente ad allontanarsi dall’evento che vi sta causando la frustrazione.

4/4 – Altre piccole tecniche

Altre interessanti ed estremamente utili tecniche per trattenere efficacemente le vostre fastidiose lacrime, inoltre, consistono nel non sbattere le palpebre in continuazione, guardare sempre verso l’alto con gli occhi; oppure pensare ad un evento passato a cui tenete particolarmente, il quale è stato per voi un momento molto piacevole e spensierato, in tal modo si può arrivare ad alterare, anche minimamente, lo stato d’animo percepito. Tuttavia, il pianto non risulta essere né un evento da dover assolutamente fuggire, né qualcosa di cui doversi necessariamente vergognare, anzi, piangere è un po’ come far fuoriuscire le emozioni incanalate per molto tempo, che abbiamo seppellito sotto strati di finta indifferenza, finta forza, temendo di essere mal giudicati. Ricordate, il pianto è ciò che ci rende umani; non è sintomo di fragilità, ma di grande forza: solo le persone più forti sono quelle che non hanno paura di mostrare i propri sentimenti attraverso un sano e liberatorio pianto.