1/7 – Introduzione
Il cardiofrequenzimetro è un piccolo apparecchietto rivoluzionario perché, nella sua semplicità, riesce a svolgere un compito importante e molto spesso essenziale, come per gli sportivi in fase di allenamento, ossia rilevare la frequenza dei battiti cardiaci in tempo reale. La sua invenzione risale agli anni ’70 ad opera di un ingegnere irlandese che allenava una squadra di sci. Il primo sportivo italiano che ha potuto usufruirne è stato il ciclista Francesco Moser nel lontano 1984. All’epoca, però, le dimensioni di questo apparecchio erano notevoli e poco agevoli, oggi invece si sono ridotte a pochi cm, tanto da poter essere incorporato in orologi ed altri piccoli accessori. Ma vediamo nella pratica come usarlo, visto che non è per nulla difficile ed ormai è utilizzabile praticamente da tutti per tenere sotto controllo il battito cardiaco durante qualsiasi tipo di sforzo fisico, come allenamenti in palestra, corse o camminate.
2/7 Occorrente
- cardiofrequenzimetro a fascia o ottico
3/7 – Il cardiofrequenzimetro a fascia
Il primo modello di cardiofrequenzimetro di cui vi parliamo è costituito da una fascia elastica con degli elettrodi da applicare direttamente sul torace, in corrispondenza del cuore. Tale elemento viene detto “trasmettitore” perché rileverà i battiti cardiaci e li trasmetterà, a sua volta, all’altro elemento di cui è composto il cardiofrequenzimetro, che farà da ricevitore. Parliamo di un piccolo monitor digitale, spesso integrato in un orologio, da allacciare al polso e su cui poter leggere tutti i valori rilevati dal trasmettitore. Si tratta, in pratica, di una sorta di elettrocardiogramma continuo: basterà sistemare i due elementi correttamente ed iniziare ad allenarsi. È possibile, inoltre, anche programmare determinati parametri in modo che l’apparecchio emetta dei suoni nel momento in cui si sta superando una determinata frequenza e lo sforzo risulti dunque eccessivo.
4/7 – Il cardiofrequenzimetro ottico
Nel caso del cardiofrequenzimetro ottico, invece, la rilevazione dei battiti cardiaci avviene, mediante del fasci di luce (da cui il termine “ottico”), direttamente attraverso le pulsazioni di arterie e capillari presenti sul polso, luogo dove verrà applicato l’unico elemento di cui si compone, una sorta di orologio con display. Si tratta probabilmente di una tipologia molto meno precisa rispetto a quella con la fascia, ma decisamente più pratica e comoda, specialmente per gli sportivi in continuo movimento a cui una fascia potrebbe creare non pochi fastidi, in particolare in estate e con il caldo. Un ulteriore vantaggio di questo strumento è la possibilità di collegarlo al proprio smartphone, tramite bluetooth, e scaricare tutti i dati rilevati e registrati. Grazie poi a specifiche app da installare sullo smartphone, sarà possibile consultare grafici dell’attività e dei picchi di frequenza raggiunti.
5/7 – I parametri da impostare
Che si tratti della tipologia a fascia o di quello ottico, al suo primo utilizzo un cardiofrequenzimetro necessiterà, dopo averlo correttamente indossato, di impostare determinati parametri tramite il display da polso. Questi dati sono essenzialmente tre: età, sesso e frequenza cardiaca massima (detta anche FCmax, di cui vi riportiamo un link su come calcolarla). Fatto ciò, sarà possibile iniziare ad utilizzarlo e verificarne il corretto funzionamento. Molto spesso, inoltre, oltre a registrare la frequenza cardiaca, questi moderni apparecchietti consentono anche di contare i passi, il consumo calorico medio, il consumo di ossigeno, la velocità di andamento e molti altri dati, utilissimi per gli sportivi, specie durante gli allenamenti pre-gara.
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7/7 Consigli
- Il cardiofrequenzimetro di rivela utile solo se l’attività svolta è superiore ai 40 minuti, è di tipo costante o ad andamento crescente, e non preveda picchi di sforzi improvvisi.
- In base alla finalità di utilizzo, sarà bene acquistare un cardiofrequenzimetro con determinate funzioni. Ad esempio, consumo delle calorie se lo scopo è dimagrire, oppure calcolo della velocità con tempi parziali e consumo di ossigeno se lo scopo è quello di prepararsi ad una gara, funzione contapassi per i neofiti per monitorare i progressi effettivamente fatti.