1/5 – Introduzione

Che cos’è il “microbioma”? La parola, di per sé, (da micro-) fa pensare a qualcosa di piccolo, ma non di unico. Infatti, il microbioma, rappresenta un insieme di cose. Nel dettaglio, rappresenta il patrimonio genetico e le relazioni ambientali dei microrganismi di un ambiente specifico. Questo ambiente specifico può essere identificato anche in un organismo vivente come l’essere umano. Esistono circa seicento specie diverse (esaminate) di questi organismi e, noi essere umani ne conteniamo, al nostro interno, circa 160 specie. A scoprire e parlare del microbioma, per primo, fu il genetista e microbiologo Joshua Lederberg.

2/5 – Come veniamo influenzati dal microbioma?

Il microbioma pesa circa un chilo e mezzo della nostra persona e rappresenta, in parole semplici, l’insieme dei microrganismi e dei batteri che sotto strettamente correlati alla sfera della nostra salute.
Esso viene quasi considerato come un organo a sé in quanto, ad ogni suo cambiamento, si posso verificare delle condizioni o delle malattie nell’essere umano (allergie, malattie autoimmuni, obesità.)

Quindi, il microbioma è inseribile nel campo della medicina dove vengono, tutt’oggi, svolti studi intensi e specifici per arrivare a scoprire sempre maggiori informazioni utili alla cura di diverse malattie per l’individuo. Il microbioma, a differenza di molti fattori che non possono essere modificabili e che determinano quindi, inevitabilmente, malattie e problematiche nell’essere umano, può essere modificato.
In medicina pratica, al momento, il microbioma ha un ruolo fondamentale nella pratica dei trapianti fecali: consistono nel prelevare dei batteri dalle feci di un donatore sano per poi inserirli nell’intestino di un paziente affetto da un infezione in particolare.

3/5 – In base a cosa subisce dei cambiamenti il microbioma?

Sono circa settanta i fattori che influenzano il microbioma. I più importanti sono sicuramente la dieta e l’assunzione di farmaci (come gli antibiotici o le pillole anticoncezionali). Poi, a seguire, i più generici, quali l’età, il sesso, lo stile di vita che può comprendere delle cattive abitudini come il vizio del fumo, e l’alimentazione.
Secondo alcuni studi, altri fattori che determinano la diversità del microbioma, di persona in persona, sono: il caffè, il tè e il vino rosso. Tra i fattori che tendono a comprometterla c’è l’alimentazione tipica dell’Occidente, costituita da un elevato numero di calorie.

4/5 – Il microbioma nei neonati.

Secondo uno studio pubblicato di recente dal Journal of Allergy and Clinical Immunology, il cambiamento del microbioma intestinale del neonato, dovuto all’alimentazione tipica dei suoi primi mesi di vita, potrebbe portare allo sviluppo della dermatite atopica (condizione allergica). Ricordiamo, infatti, dell’elenco stilato pocanzi relativo alle possibili conseguenze dell’alterazione del microbioma. (allergie).
Per concludere confermiamo che, ogni individuo, porta con sé il suo microbioma caratteristico, come se facesse parte del suo DNA, derivante soprattutto dai cibi che esso assume quotidianamente.

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