1/4 – Introduzione
L’alloro (nome scientifico Laurus Nobilis) è una pianta aromatica e officinale, della famiglia delle Lauracee, tipica dei climi mediterranei. Oltre all’utilizzo che se ne fa in cucina, in farmacia e in erboristeria, le foglie di alloro, profumatissime, dal caratteristico colore verde scuro e dalla superficie liscia e oleosa, sono da secoli, simbolo di gloria, di vittoria, di immortilità. Ecco cosa simboleggia l’alloro nella Storia, nell’arte e nella vita dell’Uomo, rappresentata tramite la pittura, la scultura e il costume sociale.
2/4 – Nella mitologia greca
L’alloro era una pianta sacra già nell’Antica Grecia. Il fatto che fosse un sempreverde la fece diventare simbolo di immortalità, di resistenza e di vittoria contro le avversità. Con le corone di alloro si cingevano le teste degli eroi epici che tornavano vincitori dalle battaglie, onorando così il proprio popolo e gli dei. L’alloro è la pianta consacrata al dio Apollo. Secondo la mitologia greca la ninfa Dafne si trasformò in arbusto di alloro per sfuggire alle focose lusinghe del dio Apollo, perdutamente innamorato di lei. Più tardi, nel Rinascimento, saranno molti gli artisti neoclassici che ritrarranno questo episodio mitico: fra questi Giambattista Tiepolo, Paolo Veronese e Piero del Pollaiolo.
3/4 – Dall’ Antica Roma a Napoleone Bonaparte
Dopo la Grecia Antica, anche a Roma usarono onorare le teste di eroi e imperatori con le corone di foglie di alloro. Permane anche fra gli Antichi Romani l’uso di questa pianta aromatica come simbolo di onnipotenza, potere, gloria e vittoria. Basti pensare alle innumerevoli immagini di Giulio Cesare imperatore, ritratto – anche in tempi più recenti – sempre con la fronte cinta di alloro.
Anche Napoleone Bonaparte, molti secoli più tardi, si è fatto ritrarre, in più di un occasione, con una corona di lauro in testa. Tutto ciò sta a dimostrare che la simbologia dell’alloro ha attraversato i secoli, inossidabile ai cambiamenti di culture, pensiero e costume.
4/4 – Da Dante ai giorni d’oggi
A partire dal Rinascimento si dette alla simbologia dell’alloro un’importanza più alta, più raffinata. Le corone di foglie verdi e profumate non andarono più a abbellire i capi di potenti ed eroi, ma più frequentemente quelle di uomini di cultura, di lettere e di scienze. Basti pensare, ad esempio, a Dante Alighieri: i suoi ritratti, scolpiti o dipinti, lo vedono sempre con la corona di alloro sul copricapo rosso. Probabilmente è a questo particolare e a questo periodo storico che si attribuisce la tradizione di incoronare di alloro i neolaureati. Questo costume è ancora una volta la conferma della simbologia di questo sempreverde mediterraneo: la vittoria e l’immortalità della cultura e della scienza sulla miseria, intesa come povertà d’animo, e sull’ignoranza. Per non parlare della gloria meritata da chi ha portato a termine il persorso universitario.