Nonostante si pensi (e spessissimo a ragion veduta) che l’orgoglio se mal utilizzato e/o espresso, sia deleterio sia nei rapporti che si vivono sia nella presa di coscienza di sé, è importante dire che la sua cattiva reputazione non è sempre e del tutto motivata. Soprattutto quando questo serve a comprendere meglio i propri pregi e difetti. Rafforzando la propria autostima e svelando uno dei suoi lati positivi a cui tutti dovremmo imparare ad attingere: l’autoconvalida.
Una sorta di presa di coscienza di sé e di validazione di ciò che si è, manifestando orgoglio verso ciò che si è fatto e apprezzando il proprio valore. Esattamente come si fa con qualcuno che si ama, con il partner, i figli, ecc. Ma dirigendo questo moto di orgoglio e approvazione verso se stessi.
Cos’è e perché è importante l’autoconvalida
Quando si parla di autoconvalida, quindi, si fa riferimento a un sentimento umano che tutti, chi più chi meno, provano, ovvero l’orgoglio. Ma nel suo lato più positivo, quello che permette di ottenere un benessere psicologico e interiore in chi lo prova.
Secondo la psicologa Jessica Tracy, dell’Università della California, Davis, l’orgoglio è un’emozione umana con un fondamentale scopo sociale. E il motivo sta nel fatto che, questa emozione porta a vedersi come persone meritevoli di considerazione e apprezzamento, persone che è giusto valorizzare e, quindi, di cui è giusto sottolineare e convalidare il valore. Il tutto facendolo in autonomia, come una sorta di stretta di mano e applauso che ci si auto dedica, in un gesto di autoconvalida di ciò che si è e che si è fatto.
Un comportamento e un modo di guardarsi e apprezzarsi che risulta importantissimo per ognuno di noi, soprattutto a fronte della società in cui viviamo. E in cui, volenti o nolenti, ci si trova a convivere con critiche, atteggiamenti volti a sminuire chi si ha di fronte, in cui in molti vivono la cosiddetta sindrome dell’impostore, pensando di non meritarsi ciò che hanno e che ottengono per merito. E in cui, ogni qualvolta si prova a mostrare un minimo di orgoglio e apprezzamento verso se stessi, si viene additati come egocentrici e narcisisti.
Beh, non è così (o almeno non sempre). Avere una percezione positiva di sé, sapendo valorizzare in modo sano, con consapevolezza e autocritica, i propri pregi, successi e valore, è assolutamente necessario per vivere sereni e per non lasciarsi travolgere da ciò che arriva dall’esterno con l’intenzione di sminuire. Ma preservando e alimentando la propria autostima.
Come distinguere l’orgoglio ”negativo” da quello positivo
Ma come fare, quindi, per capire se l’orgoglio che si prova verso di sé è positivo oppure se si sta cedendo a quello meno buono e sano? Osservandone le chiare e definite sfumature:
- per prima cosa, infatti, l’autoconvalida è un’emozione positiva, che riguarda se stessi e non gli altri e che si esprime in un atteggiamento genuino, motivante, cha alimenta la fiducia in sé ma senza intaccare quella altrui;
- l’autoconvalida poi, si esprime nel momento in cui ci si rende conto che gli sforzi fatti hanno portato a dei risultati e/o successi, quindi con un dato oggettivo a cui riferirsi e non che si sviluppa a prescindere, come se tutto andasse sempre bene. In questo caso, se l’atteggiamento è innato e non motivato, si tratta di narcisismo e comunque non di orgoglio buono;
- altro tassello fondamentale è il rispetto verso gli altri. L’autoconvalida non porta a sentirsi migliori di chi ci circonda o a sminuire chi si ha di fronte, non significa vantarsi o celebrarsi a sfavore di qualcun altro, ma vuol dire prendere atto e apprezzare se stessi, con obiettività e senza esaltare cose che non ci sono.
Un modo sano e positivo di guardarsi e di sottolineare a se stessi il proprio valore, preservando e alimentando l’autostima e imparando che i primi che devono darci valore siamo noi. Imparando ad apprezzarci e amarci per come si è e a dedicarci una più che giusta standing ovation quando ce lo meritiamo, a prescindere da ciò che pensano gli altri.