Quando è necessario togliere i denti del giudizio? Contrariamente a ciò che si pensa non sempre l’estrazione costituisce un passaggio obbligato. I denti del giudizio, che corrispondono agli ultimi molari, in genere danno segno della propria presenza dopo l’adolescenza, fra i 17 e i 30, quando viene a completarsi quella che è definita dentizione permanente. A fare chiarezza e rispondere ai dubbi sono il Dott. Jacopo Padalino, Medico Odontoiatra Specialista in Odontoiatria Pediatrica e Chirurgia Orale, operante a Legnano e Castellanza, che possiamo trovare all’Ospedale di Circolo di Varese insieme alla Dott.ssa Daniela Falduto, Igienista dentale a Busto Arsizio e Varese. Ecco le cose da sapere sui denti del giudizio.
Quali sono i denti del giudizio?
I denti del giudizio sono quattro: ottavi o terzi molari, due si trovato nell’arcata mascellare superiore e due nell’arcata mandibolare inferiore. Possono rimanere all’interno dell’osso per molti anni, infatti in genere compaiono nelle arcate dentarie per ultimi tra i 17 e 18 anni oppure anche più tardi. La bocca umana media contiene 32 denti, 16 sull’arcata superiore e 16 sull’arcata inferiore. I primi quattro molari appaiono all’età di sei anni circa, mentre i quattro secondi molari verso i dodici anni: i quattro terzi molari, o ottavi, successivamente, fra i 17 e i 25, nel momento di ingresso nell’età adulta, ma possono anche… non spuntare mai. Attraverso l’esame radiologico verrà evidenziata la conformazione della mandibola e del dente, che non sempre segue un normale sviluppo, infatti in alcuni casi i denti del giudizio possono non formarsi del tutto, o solo in parte.
Quando si consiglia l’estrazione?
Come per tutti i denti della nostra bocca, anche nel caso del dente del giudizio un’eventuale estrazione viene valutata a seconda della conformazione del cavo orale. Esistono casi in cui i denti del giudizio sono ben erotti in arcata e non si estraggono, altri casi in cui invece possono creare danni ai denti vicini, ad esempio quando riguarda zone non detergibili, tasche parodontali quindi danni parodontali, carie o pulpiti. In casi come questi ultimi, si decide per l’estrazione. Oggi grazie alle indagini radiologiche è possibile intercettare casi in cui si estraggono gli elementi del giudizio ancora in formazione (germectomia).
Inclusione del dente
Un dente può rimanere “incastrato” nell’osso: è in casi come questi che si verifica un processo infiammatorio in grado di sfociare in ascessi, anche ripetuti, originando un dolore acuto importante. Il dente incluso possiede una radice completamente formata, tuttavia non ha fatto la sua comparsa in arcata. La mancata eruzione entro i tempi fisiologici può essere causata dall’orientamento stesso del dente oppure dalla conformazione ossea della mascella. Quando si verifica l’ascesso dopo il trattamento antibiotico viene indicata l’estrazione chirurgica in modo da rimuovere il dente del giudizio.
Quando non è necessaria l’estrazione
Se il dente del giudizio mostra un normale sviluppo e si trova posizionato in arcata dove sia presente un tessuto gengivale adeguatamente formato può essere preservato nel caso in cui nella bocca sia presente sufficiente spazio. Al contrario, quando gli ottavi in arcata risultano inclusi, completamente o in parte, solitamente si decide per l’estrazione. Nelle situazioni in cui lo spazio non è adeguato, è possibile che si generino infiammazioni, anche ripetute, o si verifichi il rischio di carie per i denti vicini.
Problematiche derivanti dai denti del giudizio
Quando un dente del giudizio cresce nella direzione sbagliata può danneggiare anche il secondo molare, creare lesioni e contribuire a danni a livello radicolare fino a compromettere, anche gravemente, la salute parodontale. Nel caso in cui emerga con difficoltà o sia parzialmente coperto dal tessuto gengivale, diventa difficile attuare una pulizia adeguata e profonda: a causa della moltiplicazione batterica, può accadere che i batteri colonizzino i tessuti molli con un rischio di pericoronite. L’infiammazione può degenerare in dolorosi ascessi cronici.
In assenza di problematiche è consigliabile l’estrazione precoce a scopo profilattico? Contrariamente al passato oggi si tende a evitare l’estrazione nei casi in cui non sia presente una patologia e il dente del giudizio si presenti asintomatico tuttavia è bene fare una precisazione. Talvolta, già all’età di 12-14 anni si riscontra che il dente del giudizio in formazione presenta una posizione non idonea. Pur non essendo sintomatico si consiglia l’estrazione (germectomia) basandosi sui segni radiografici. La germectomia offre la rimozione del dente del giudizio precocemente prima che possa dare sintomatologia mediante un intervento più semplice poichè le radici non sono ancora formate.
Quando è necessaria l’estrazione dei denti del giudizio?
– nei casi di assenza di spazio per l’eruzione oppure per recuperare spazio in arcata
– se il dente cresce con un orientamento sbagliato o appare cariato
– quanto interferisce con la normale masticazione
– nel caso in cui il dente cresca parzialmente o parte della corona sia sotto la gengiva, poiché è più alto il rischio di ascessi e fenomeni infiammatori
– se esiste una patologia a livello odontoiatrico
– nel caso in cui i denti del giudizio siano associati a di tasche parodontali e piorrea.
Quali sono i rischi dell’estrazione?
A causa della vicinanza con le strutture nervose possono verificarsi fenomeni legati a disturbi della sensibilità. Inoltre, nei pazienti con problematiche importanti di osteoporosi potrebbe subentrare un rischio di frattura mandibolare, tuttavia un professionista di fiducia saprà consigliare e agire al meglio attuando le procedure nel massimo della sicurezza.
Gli errori più comuni spesso sono dovuti alla non esperienza dell’odontoiatra. Possono subentrare complicanze più semplici, quali ematomi, emorragia, gonfiore e dolore, oppure insorgere piccole parestesie momentanee in casi di lesioni del nervo alvelolare: molto dipende dall’anatomia del paziente, a seconda che il nervo sia più vicino o lontano rispetto al dente del giudizio. In casi particolari è possibile eseguire gli interventi in sedazione cosciente oppure in sala operatoria con anestesia generale.
È importante ricordare che a seconda del paziente l’estrazione del giudizio può essere tra le pratiche più semplici, oppure diventare complessa. Un accurato esame radiografico potrà chiarire la situazione. In generale, i denti del giudizio superiori sono solitamente più semplici e legati ad una percentuale inferiore di problematiche a livello postoperatorio.
Estrazione del dente del giudizio: cosa fare
Come comportarsi al meglio dopo un’operazione di estrazione dei denti del giudizio? Riposo per qualche giorno, raccomandano gli esperti: è importante evitare sforzi fisici importanti soprattutto i primi giorni dopo l’intervento. L’ideale è non mangiare cibi caldi. Per quanto riguarda la pulizia dei denti meglio evitare gli sciacqui. L’igiene orale deve seguire le normali abitudini: nella zona dell’intervento è possibile utilizzare una garzina imbevuta di clorexidina 0,20% per due settimane. Fino alla completa rimozione dei punti è necessario evitare di spazzolare la zona dell’intervento.
Lo specialista a seconda dei casi potrà consigliare un antinfiammatorio, di solito 400mg o 600mg prima dell’intervento e 5 ore dopo l’inizio dell’intervento. Il giorno dell’intervento utilizza un impacco di ghiaccio esterno da applicare sulla guancia, in corrispondenza con la zona operata alternando 10 minuti a contatto e i 10 minuti successivi no, aiuterà a evitare il gonfiore. L’eventuale prescrizione di un antibiotico verrà valutata dal medico odontoiatra.
Cosa fare se ciclicamente hai ascessi o infiammazioni?
Accade con più frequenza rispetto a quanto si pensi di assumere antinfiammatori o addirittura antibiotici in modo da dare sollievo ai sintomi di un ascesso. In casi come questi, è importante agire subito. Le linee guida indicano di procedere con l’estrazione dopo un episodio di pulpite o tre episodi dolorosi dati dal dente del giudizio a distanza di un anno. Ricorda che evitare l’estrazione prendendo un antidolorifico quando il dente si fa sentire… è come “nascondere la polvere sotto il tappeto”. Ogni sintomo va indagato per capire se la causa è proprio il dente del giudizio: agire con tempismo permette di individuare il problema reale e mantenere a lungo nel tempo la salute della bocca.