La dermatite atopica è una malattia cronica della pelle, non contagiosa e che si manifesta con la comparsa di infiammazione e di lesioni eritematose e pruriginose.
L’attributo “atopica” evidenzia il fatto che il disturbo non presenta una collocazione cutanea specifica. L’appellativo deriva infatti dal greco a-topos, che significa “privo di luogo preciso”.
Si tratta di una malattia molto diffusa, che sta riscontrando un aumento crescente in particolar modo nei paesi sviluppati a causa degli alti tassi di inquinamento.
Cause
Le cause che scatenano la comparsa della dermatite atopica non sono state ancora interamente chiarite. Si ritiene comunque che si tratti di una malattia multifattoriale, ossia provocata da molteplici condizioni tra cui la predisposizione genetica, l’ambiente circostante e lo stato psicosomatico.
Tra i fattori che la determinano o che possono peggiorare la sintomatologia vi sono:
– secchezza cutanea;
– stress;
– sudorazione;
– bruschi cambiamenti di temperatura;
– saponi o detergenti;
– tessuti irritanti;
– bagni caldi;
– inquinamento eccessivo;
– fumo;
– polvere;
– sabbia;
– alcuni alimenti.
Sintomi
La dermatite atopica non si manifesta solo a livello cutaneo, ma può espandersi fino alle mucose. In gran parte delle persone affette, infatti, possono comparire con una certa frequenza anche congiuntivite allergica, rinite allergica ed episodi di asma.
Nei pazienti che tendono a grattarsi, si può inoltre verificare lichenificazione cutanea, un ispessimento della pelle che appare indurita, secca, desquamata e può, in alcuni casi, assumere un colorito grigiastro.
I principali sintomi includono prurito intenso, arrossamenti e mancanza di umidità o sebo nella pelle che risulta quindi molto secca.
La diagnosi di questo disturbo è essenzialmente clinica, ossia basata sull’osservazione dei sintomi.
Non vengono effettuati esami specifici, ma è importante che il medico escluda la presenza di altre patologie come dermatite seborroica, dermatiti allergiche, da contatto e irritative.
Cure
Alcuni accorgimenti nella vita quotidiana consentono di migliorare la condizione di chi è affetto da dermatite atopica, contrastandone al contempo il disturbo.
È consigliabile, ad esempio, non consumare alimenti con coloranti e conservanti, e cibi acidi come i pomodori o gli agrumi, perché aggravano l’atopia.
Meglio evitare di indossare tessuti sintetici e lana che possono provocare prurito e cercare di non sottoporsi a sbalzi eccessivi e repentini di temperatura.
In casa, è necessario evitare tutti i potenziali allergeni come polvere e acari ed è importante areare le stanze sia d’estate che d’inverno.
Quanto all’igiene personale meglio non lavarsi con acqua troppo calda, che secca la cute, peggiorando la situazione. È poi consigliabile non strofinare troppo la pelle e non sottoporla a spugnature eccessive.
Per quanto riguarda i farmaci, non ne esistono di specifici in grado di far guarire definitivamente dalla dermatite atopica, ma ve ne sono alcuni capaci di ridurre o far scomparire i sintomi, cercando di limitarne la ricomparsa nel corso dell’anno.
La terapia proposta varia a seconda dei singoli casi e i farmaci utilizzati possono essere di due tipi: topici, ossia applicabili direttamente sulle zone colpite dal disturbo, o sistemici.
Nella prima categoria rientra il cortisone. Come avviene con tutte le terapie a base cortisonica, la cura non dovrebbe mai essere interrotta bruscamente, ma le applicazioni dovrebbero essere scalate in maniera progressiva, quando si nota un miglioramento. Tra i principi attivi alternativi al cortisone vi sono Tacrolimus e Pimecrolimus, che sono particolarmente indicati nei casi in cui il disturbo interessi l’inguine, le palpebre, la regione periorale e le ascelle.
Quando la dermatite atopica si presenta in forma più grave, oltre al trattamento topico, viene prescritta la somministrazione di farmaci sistemici. Anche in questi casi, il cortisone, in virtù della sua rapida efficacia, rappresenta la prima scelta. Tra le alternative possibili, vi sono sono la Ciclosporina A o l’Azatioprina.
Rimedi naturali
Nella lotta alla dermatite atopica possono, ad esempio, essere di grande aiuto diversi oli vegetali. Tra i più adatti c’è l’olio di borragine, ricco di grassi Omega3, dalla notevole funzione antiinfiammatoria.
Altrettanto valido risulta anche l’olio di mandorle dolci, che garantisce lo stesso risultato. Gli oli vanno spalmati sulle aree colpite con mani completamente pulite o aiutandosi con una piccola garza. In questo modo, prurito, infiammazione e chiazze guariscono in breve tempo. Nei casi in cui le lesioni si presentano sul cuoio capelluto, è necessario effettuare veri e propri impacchi con una garza imbevuta in uno di questi oli, usando poi un pettinino a denti fitti per eliminare le squame.
Altre cure naturali per la dermatite atopica, comprendono l’uso della liquirizia, che può essere assunta in capsule, in gocce, in tè o effettuando impacchi, la bardana, che contiene inulina, una fibra che favorisce la distruzione di diversi tipi di batteri cutanei, il tarassaco, anch’esso ricco di inulina oltre che di vitamine e minerali, disponibile in capsule e tè, e l’echinacea, fiore selvatico contenente principi attivi che curano le infezioni e le infiammazioni cutanee che si può utilizzare sotto forma di impacchi.