Spesso non prestiamo molta attenzione al tipo di detergente intimo che mettiamo nel carrello e usiamo ogni giorno per l’igiene intima, eppure si tratta probabilmente di uno degli aspetti più importanti della nostra routine di pulizia e igiene. Quando c’è bisogno di scegliere un buon detergente personale, è necessario che consideriamo le nostre esigenze specifiche.
Sebbene l’uso stesso di detergenti intimi sia ancora fattore di accese discussioni in ambito sanitario e medico, in realtà è certo che l’impiego di un prodotto che rispetti il più possibile il complesso ecosistema vaginale è davvero importante. Non solo ci assicura un lavaggio confortevole e senza bruciori, ma ci permette anche di ridurre l’incidenza di infezioni fungine, infezioni al tratto urinario, anche recidive, e secchezza.
Prima di immergerti nel mondo dei detergenti vaginali, ecco qualche consiglio utile che ti sarà certamente d’aiuto la prossima volta che ti recherai in erboristeria o al supermercato per acquistarne uno. Con l’esperienza e un po’ di tentativi, sicuramente riuscirai anche tu a trovare il detergente intimo più adatto alle tue esigenze.
Qual è il pH naturale della vagina e perché è così importante preservarlo
Il pH della tua area vaginale tende a variare in base alle tue abitudini e al tuo corpo. Di solito, però, si aggira attorno ai 3.8- 4.5 – un intervallo orientato più sull’acido che sul basico. Prima di acquistare un detergente intimo, dunque, controlla sempre che rientri all’interno di questo range, per rispettare al massimo quell’ambiente così delicato. Ma perché dovresti farlo? Il mantenimento di un pH vaginale fisiologico, dunque acido, aiuta a sciogliere efficacemente i batteri prima che possano danneggiare la tua vagina.
Nel corso della vita di una donna, il pH vaginale tende a variare. Per esempio, in vecchiaia, dopo la menopausa, il suo valore si aggira attorno alla neutralità, da 6 a 7. Anche quando hai le mestruazioni l’acidità vaginale tende a spostarsi verso la neutralità, favorendo la sopravvivenza degli spermatozoi. Pensa che in periodo ovulatorio il pH arriva a spostarsi fino a picchi di 8, facilitando di molto la fecondazione.
Se vuoi conoscere il tuo pH vaginale puoi andare da un ginecologo o fare il test della cartina al tornasole direttamente in casa, poggiando per qualche secondo la cartina sulle pareti interne della vagina. Questo ti aiuterà a capire se tutti quegli strani sintomi, come il prurito o il cattivo odore, sono imputabili a qualcosa di più importante.
Niente detergenti intimi troppo profumati
Cosa fai – rigorosamente di nascosto, per evitare di essere vista e ripresa dalla commessa di turno – quando vuoi scegliere un nuovo detergente, qualunque esso sia? Se il flacone è di facile apertura, sviti il tappo e annusi la fragranza che contiene. Se ti piace, lo metti in cima alla lista dei papabili. Tuttavia, questa, oltre a essere una pratica scorretta per una questione di igiene, non è nemmeno una pratica utile: le profumazioni dovute all’aggiunta di prodotti chimici possono provocare, specialmente in ecosistemi vaginali già un po’ fragili, l’insorgenza di irritazione. Nei casi più gravi, possiamo assistere perfino a reazioni allergiche. Se vuoi investire a tutti i costi in un detergente intimo profumato, assicurati che la profumazione sia perlomeno molto delicata. In alternativa, la versione senza profumi è anche meglio!
Scegli un detergente con acido lattico
Ti sei mai chiesta perché Cleopatra facesse il bagno nel latticello? Ebbene, indipendentemente dalla veridicità o meno di questa pillola di storia, esiste una ragione che giustificherebbe l’abitudine di Cleopatra. Nel latte è contenuto l’acido lattico, dotato di eccellenti proprietà detergenti che aiutano a mantenere stabile il delicato pH vaginale. Non solo si tratta di un ingrediente buono e naturale, ma anche di un elemento perfetto per ridurre l’incidenza batterica.
Glicerina sì o no?
La glicerina è un umettante igroscopico piuttosto noto: si tratta di un elemento che attira l’idratazione e la mantiene a livelli accettabili. Questo è un ingrediente piuttosto desiderabile per la vagina, specialmente quando si soffre di secchezza.
Il tanto discusso “Sodium Lauryl Sulphate” va bene?
Si tratta di un ingrediente molto diffuso nei detergenti di ogni tipo, dai saponi agli shampoo, fino addirittura ai detergenti intimi. È molto utile poiché si attacca alla sporcizia e la rimuove efficacemente, oltre ad avere un importante effetto battericida. Se presente in grandi quantità, però, il Sodium Lauryl Sulphate può divenire un agente molto aggressivo, che causa secchezza, rash cutanei e pruriti fastidiosi. Se decidi di prendere un detergente intimo che contiene questo elemento, dunque, assicurati che esso sia presente in quantità molto basse.
Acido caprilico: un altro ingrediente da valutare
La funzione principale di questo ingrediente è quello di mantenere ad alti livelli l’idratazione della pelle all’esterno della vagina, così da preservare il giusto quantitativo di umidità in quell’area. A differenza della glicerina, che è igroscopica, l’acido caprilico genera idratazione. I ginecologi raccomandano dunque l’utilizzo di un detergente intimo che contenga entrambi, al fine di ottenere risultati davvero ottimali.