L’esperta in nutrizione funzionale spiega come ritrovando l’equilibrio ormonale perduto durante le feste a causa di zuccheri e grassi cattivi.
Andare in vacanza per molte persone significa semplicemente concedersi di uscire un po’ dagli schemi di tutti i giorni, sia lavorativi che alimentari, e va bene così, spiega la dottoressa Farnetti .
Laddove si è in condizioni di buona salute non bisogna essere troppo severi con se stessi “durante le feste non bisogna privarsi di nulla, se proprio vogliamo scegliere piuttosto è meglio limitare i ‘cibi inutili’ , ovvero quelli che in realtà possiamo mangiare tutto l’anno come patate, pane e frutta secca – spiega l’esperta – ma non bisogna rinunciate al dolce, alla frittura e alla tartina, ciò che conta è ritrovare il proprio equilibrio dopo le feste”.
Equilibrio nel piatto significa equilibrio ormonale. Qualsiasi alimento che introduciamo nell’organismo scatena una risposta ormonale : “Gli ormoni sono dei trasmettitori di messaggi – spiega Farnetti – con le abbuffate quali messaggi verranno mandati alle cellule? Quelli di aumentare il grasso di deposito viscerale che è la madre delle malattie ”. Il grasso viscerale, ovvero ‘la pancetta’ è quello che si forma quando mangiamo tanti carboidrati. Pasta, pane e zuccheri raffinati stimolano il rilascio di insulina che favorisce l’accumulo di grasso nella pancia .
“Dobbiamo pensare al progetto ormonale che stiamo facendo nel nostro piatto, e visto che a Natale progetti non ne facciamo, creiamo uno squilibrio, un disordine, che non è soltanto in cibo e calorie, ma nel modo in cui vengono rilasciati gli ormoni”. Prima regola, dunque, fare esattamente il contrario di quello che è stato fatto a Natale .
Abbiamo esagerato con i grassi ‘cattivi’ che si trovano nei dolciumi, nelle fritture o in piatti molto elaborati? “A questo eccesso risponderemo utilizzando per due settimane solo grassi sani , in primis l’olio di oliva – spiega Farnetti – non dobbiamo eliminare i grassi, ma usare solo quelli buoni”.
Dunque sarà bandito dal menù qualsiasi alimento del quale non si conosce perfettamente la composizione, “no al cornetto al bar perché non sappiamo che grasso c’è dentro , e lo stesso vale per biscotti e piatti pronti, tutti i prodotti fatti con altri grassi vanno evitati”, sottolinea l’esperta.
Per rendere più bassi gli ormoni con cui abbiamo esagerato, tra i quali in particolare l’insulina , bisogna limitare i carboidrati . “Evitiamo di mescolare insieme troppi zuccheri: bisogna limitarsi ad un carboidrato solo a pasto – spiega l’esperta di nutrione funzionale – Se usiamo la frutta, quello sarà il nostro carboidrato, a questo verranno associati proteine e verdure, ma evitiamo di rincarare la quota zuccherina con pane e pasta”.
Può sembrare paradossale, ma dopo un’abbuffata l’appetito aumenta . Questo succede proprio per il ‘famoso’ rilascio di ormoni come l’insulina. Il cibo spazzatura chiama altro cibo spazzatura : “Non bisogna rispondere alla fame con quello che gli ‘ormoni impazziti’ ci dicono che vogliamo in quel momento, come patatine fritte, pizza e dolci”, afferma Farnetti.
Esistono delle strategie per controllare questa fame, in primis assumere i ‘cibi amici’ . “I cibi amici sono tutti quegli alimenti che spengono questo appetito incontrollato tenendo bassi gli ormoni che ci fanno venire fame – spiega l’esperta in nutrizione funzionale – l’ideale è preparare un bel pinzimonio con carote, sedano, finocchio e ravanelli e tenerlo pronto per i momenti di emergenza, si può usare anche l’olio extravergine di oliva. Sono ottimi anche tutti gli alimenti ricchi di grassi buoni monoinsaturi come le mandorle e le noci ”. Un aiuto può essere anche una centrifuga con zenzero e spinaci o zenzero e bucce di limone.
Un fegato che funziona bene è sinonimo di metabolismo veloce e salute . Solitamente il fegato è uno degli organi maggiormente ‘bombardati ‘ dai bagordi natalizi, per questo è importante agire per rimetterlo in sesto. Le verdure amare come il carciofo sono preziosi depuranti del fegato , che contribuiscono a eliminare le tossine . E’ possibile assumerli crudi, centrifugarli, o comprare in farmacia o in erboristeria delle soluzioni standardizzate.