Ideata dal farmacista Alberico Lemme, la dieta Lemme è una filosofia alimentare che si basa sul consumo esclusivo di carboidrati e proteine , bandendo frutta, verdura, dolci e sale.
Se ne fa un gran parlare in questo periodo anche per le polemiche suscitate : da una parte coloro che l’hanno seguita vantando dimagrimenti miracolosi (anche 10 chili in un mese), dall’altra coloro che hanno purtroppo riscontrato diversi effetti collaterali (svenimenti, cali improvvisi di pressione).
Questo regime alimentare, che rientra tra quelli dissociati , si suddivide in due fasi , una di dimagrimento e una di mantenimento ; ciò che conta non sono le quantità, nè le calorie, bensì il consumo dei pasti a orari precisi da rispettare rigorosamente e l’associazione degli alimenti (mai proteine e glucidi insieme).
Alla base della teoria della dieta Lemme c’è il rifiuto del conteggio delle calorie ; essa si basa unicamente sugli alimenti ammessi e su quelli completamente vietati. Lemme considera l’alimentazione da un differente punto di vista, partendo da principi medici e biochimici: a suo parere, per combattere il sovrappeso e per mantenersi in forma a lungo, è essenziale comprendere le reazioni prodotte dai cibi una volta ingeriti.
Secondo lui ci si dovrebbe attenere a cinque fattori fondamentali: l’indice glicemico degli alimenti , la loro composizione chimica, l’orario in cui vengono ingeriti, il modo in cui li si associa durante lo stesso pasto e il contenuto enzimatico.
Secondo la dieta Lemme sarebbe possibile dimagrire velocemente combinando i cibi sulla base della loro composizione biochimica, pertanto, a ricoprire un ruolo essenziale in questa dieta lampo, non sarebbero più le calorie ma le reazioni prodotte dal cibo una volta ingerito.
Risulterebbe quindi fondamentale considerare l’indice glicemico e la composizione chimica dei cibi, l’orario dei pasti, il modo in cui gli alimenti vengono associati tra loro e gli enzimi contenuti nel nostro organismo.
Per saperne di più sui regimi alimentari maggiormente in voga in questo momento, visita il nostro speciale dedicato alle diete .
Lo schema della dieta Lemme prevede nello specifico una colazione ricca di carboidrati a base di pasta, un alimento protagonista anche di un’altra efficace dieta dimagrante, nonché pranzo e cena a base di carne e pesce , ricchi di proteine.
Esclusi zucchero, dolcificanti, sale, pane, latte, formaggi e aceto, e consentiti i grassi come l’olio extravergine d’oliva , il tè, il caffè e le spezie e tutte le diverse forme di cottura, frittura compresa .
Sono inoltre escluse, almeno nella prima fase, gran parte della frutta e della verdura.
Molto importanti risultano essere anche gli orari dei pasti : la colazione deve essere assunta entro le 9,30 del mattino, il pranzo tra le 12 e le 14 e la cena tra le 19 e le 21 .
La giornata tipo proposta dal regime della dieta Lemme inizia con una colazione a base di pasta, e quindi ricca di carboidrati , a cui seguono un pranzo ed una cena a base di proteine e quindi di carne e pesce .
Le bevande consentite durante la giornata sono acqua, anche gasata, caffè e thè senza zucchero.
Come condimenti si possono usare olio d’oliva, meglio se extra vergine, peperoncino, pepe, prezzemolo, aglio, limone, salvia, rosmarino, basilico, timo, cipolla e crusca per impanare.
Scopri tutti i consigli per preparare una colazione sana, gustosa e in linea .
La filosofia del dottor Lemme ha tanti sostenitori ma altrettanti detrattori: a chi credere, quindi?
Sicuramente si tratta di un regime che si avvicina alle varie diete proteiche , e stravolge le linee guida della piramide alimentare (dieta mediterranea), che raccomanda un’alimentazione salutare a base di carboidrati, frutta e verdura, povera di grassi e di proteine animali.
Lemme invece esclude del tutto frutta e verdura, permette grandi quantità di grassi – «Il grasso non ingrassa» , ha recentemente dichiarato ospite al Maurizio Costanzo Show – e limita di molto anche la verdura.
Il dimagrimento ci può certo essere, e anche consistente, ma accompagnato quasi sicuramente da carenze nutrizionali, ipercolesterolomia , indebolimento generale del sistema immunitario e super lavoro per fegato e reni.
Nonostante le presunte dichiarazioni di vip del calibro di Fabio Briatore (che avrebbe perso 17 kg grazie alla dieta Lemme) o di Simona Tagli (che ne avrebbe persi ben 24 kg dopo il parto), le critiche o comunque le perplessità che tale regime alimentare sta suscitando sono numerose.
Senza entrare nel discorso legato ai rischi per la salute, a carico soprattutto di fegato e reni, basti riflettere su alcuni punti:
È evidente che con una dieta del genere si dimagrisce, poiché sono concessi pochissimi alimenti (carne, pesce e pasta): anche se le quantità sono illimitate, chiunque sa bene che dopo che si mangiano le stesse cose, seppur appetibili, per qualche giorno consecutivo, ci si stanca.
L’assenza di sale sicuramente aiuta nella perdita di peso, ma quello che si perde è essenzialmente costituito da acqua e liquidi, non certo da grasso.
Considerando il suo regime nel complesso, vien da pensare che Lemme abbia messo insieme concetti ormai noti di diete quali la Dukan , la dissociata , la Zona e la Montignac , sommando i loro vincoli alimentari e arrivando a un modello con tali e tante restrizioni che, anche mangiando tutto il cibo concesso, si vengono ad assumere comunque poche calorie.