Probiotici e prebiotici: comprendere la differenza
I probiotici sono organismi vivi che si possono assumere sotto forma di integratori oppure di alimenti. I prebiotici invece sono delle sostanze organiche che aiutano a stimolare la crescita dei batteri buoni che formano il microbiota.
Cosa sono i probiotici e a cosa servono
La parola “probiotico” deriva dal termine greco “pro-bios” che significa letteralmente “per la vita”. L’OMS li definisce come “organismi vivi che se somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite”. Un microrganismo è definito come probiotico se rispetta alcuni requisiti:
- è sicuro, ossia non è portatore di antibiotico-resistenze acquisite o trasmissibili
- è attivo a livello intestinale
- si può moltiplicare nell’intestino umano
- conferisce un beneficio
L’assunzione del probiotico avviene solitamente sotto indicazione del medico e la colonizzazione intestinale ha un carattere momentaneo perché termina pochi giorni dopo la sospensione dell’assunzione. Questi microrganismi sono utili per ristabilire l’equilibrio intestinale quando viene compromesso da situazioni di stress, variazioni della dieta o infezioni gastrointestinali. Per migliorare la loro efficacia vanno assunti a stomaco vuoto e per un periodo non inferiore a 3-4 settimane. Vennero scoperti e studiati per la prima volta nel Novecento quando Eli Metchnikoff, studioso e premio Nobel, noto gli effetti positivi sulla salute dell’uomo. Da quel momento le ricerche e gli studi scientifici sul tema si sono moltiplicati. Fra i probiotici più conosciuti possiamo citare i bifido-batteri e i lactobacilli. Questi microrganismo sono presenti anche nei cibi fermentati come la pasta madre, il miso, i crauti, il kefir, il tempeh, lo yogurt, alcuni tipi di formaggi e il kombucha.
I benefici dei probiotici
I probiotici sono utili non solo per promuovere il benessere intestinale, ma consentono anche di migliorare la digestione e offrono benefici a lungo termine che coinvolgono tutto l’organismo. Sono consigliati anche per i bambini, in quanto aiutano lo sviluppo e la crescita. Il più delle volte vengono raccomandati in presenza di infiammazioni dell’intestino, possono rivelarsi utili anche per la salute del tratto digestivo superiore e del cavo orale. Di solito i medici prescrivono i probiotici durante oppure dopo una terapia con antibiotici per ristabilire il normale equilibrio dell’organismo. Questi medicinali infatti non hanno la capacità di distinguere fra i batteri buoni e quelli nocivi, distruggendoli entrambi.
Cosa sono i prebiotici e a cosa servono
I prebiotici sono il nutrimento dei batteri probiotici. Si tratta di carboidrati non digeribili e di fibre alimentari solubili che favoriscono la crescita dei probiotici. Una volta assunti i prebiotici attraversano lo stomaco intatti e raggiungono l’intestino. Vennero identificati per la prima volta da Marcel Roberfroid nel 1993 e in seguito divennero oggetto di diversi studi. Si possono trovare in moltissimi integratori alimentari e in alimenti come le banane, il miele, l’aglio, la cipolla, le germe di grano, ma anche la farina di frumento, i porri e i fagioli. L’assunzione di prebiotici è fondamentale all’interno di una dieta varia, sana ed equilibrata.
I benefici dei prebiotici
I prebiotici agiscono sul metabolismo, migliorando l’assorbimento dei sali minerali e l’uso delle vitamine. Rinforzano il sistema immunitario e, secondo recenti ricerche, consentono di tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue. Nel corso degli anni gli studi che hanno interessato i prebiotici hanno portato alla luce un fatto molto interessante: agiscono in maniera differente a seconda dell’individuo e dello stato di salute dell’intestino. Ad esempio in caso di sindrome del colon irritabile, l’assunzione dei prebiotici andrebbe svolta sotto stretto controllo del medico per evitare l’acuirsi di alcuni sintomi.
Qual è la differenza tra probiotici e prebiotici?
Dopo questa spiegazione dunque la differenza fra probiotici e prebiotici risulta piuttosto chiara. Nel primo caso ci troviamo di fronte a batteri buoni e vivi che continuano a sopravvivere nell’intestino, apportando un beneficio. Nel secondo caso parliamo del nutrimento dei probiotici, ossia di fibre e carboidrati che favoriscono la crescita dei batteri e mantengono in salute il microbiota.
Cos’è il microbiota
Cos’è il microbiota di cui si sente parlare spesso? Facciamo un po’ di chiarezza. All’interno dell’intestino si trova una popolazione di microbi che svolge attività nutrizionali e metaboliche, ha una funzione protettiva e favorisce la risposta immunitaria agli attacchi dei patogeni provenienti dall’esterno. Tutti i microrganismi che si trovano nell’intestino, sia autoctoni che di origine ambientale, costituiscono il microbiota intestinale. Studi scientifici hanno consentito di analizzare il microbiota e scoprire le sue straordinarie caratteristiche. Ha un peso di circa 1,5 kg ed è costituito da ben 500 specie di batteri suddivise in 14 famiglie e 45 generi. La maggior parte sono buoni, altri possono invece causare dei disturbi. In generale i microbi buoni che si trovano nell’intestino proteggono l’ospite, ossia l’uomo, producendo un muco che costituisce una barriera fra le pareti dell’organo e i microrganismi. Non solo, stimolano anche le difese immunitarie e la risposta infiammatoria di fronte agli attacchi che provengono dall’esterno.