Ci sono persone per cui staccare non è così facile. Forse succede anche a te. Viviamo nell’onnipresenza del lavoro e anche quando siamo lontani, continuiamo a pensarci. La tecnologia ci rende sempre raggiungibili e, perfino in vacanza, il lavoro non ci abbandona. Le nostre menti potranno mai smettere di identificarsi con il bisogno di produrre? Molti trovano difficile passare dall’impegno in ufficio al vero relax. Perché succede?

Attivare la modalità riposo dalla routine digitale

Non si tratta solo di rispondere alle esigenze del capo. Il vero motivo è più profondo e complesso: abbiamo difficoltà a immaginare noi stessi in un modo diverso da quello in cui ci vediamo quotidianamente, immersi nella nostra routine digitale. Sappiamo che il lavoro non è tutto, ma il modo in cui trascorriamo le vacanze suggerisce il contrario. Il riposo va protetto, non spezzato da email, messaggi su chat e pensieri intermittenti su quello che ci aspetta al rientro. È come dormire otto ore, ma interrompere il riposo di ora in ora: il giorno dopo non sarà una piacevole giornata. Così, la vacanza perde il suo scopo principale: rigenerarci.

Digital detox: come si fa e perché

Staccare dal digitale non significa (solo) spegnere i dispositivi, ma riappropriarci del nostro tempo, della nostra vita. Pertanto, in queste vacanze estive, il mio consiglio è:

Non devi sempre fare qualcosa. Puoi semplicemente essere, ed è già tanto

Ricordatelo. Fai uno screenshot di questa frase e mettilo come sfondo al tuo smartphone. Così, ogni volta che sarai tentata di fare qualcosa, ricorderai che sei in modalità riposo. Inoltre, per il tuo digital detox, dedica del tempo alla lettura di un capitolo (alla volta) di un libro senza interruzioni e lasciati sorprendere da ciò che ti circonda. Infine, crea: risveglia la tua creatività riscoprendo la gioia di attività manuali per staccare dalla tecnologia e trovare del tempo sacro. Per riuscire a staccare davvero questa estate durante le ferie ricordati di guardare, e come diceva Jung: «Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia».