Cosa mi tocca cucinare quest’anno a Natale? Per il pranzo del 25 dicembre ho patteggiato con i parenti le sole crespelle in due versioni: prosciutto cotto e mozzarella, ricotta e spinaci. Ricetta ormai ben rodata, vado sul sicuro, sarà facile. Peccato che non possa dire altrettanto dell’altro impegno “culinario” che mi sono presa, in un momento di malinconia pre-natalizia, firmando un patto un po’ insolito e mai collaudato prima. L’ho sottoscritto con me stessa, e la sua validità si estende per tutto il tempo delle Feste. Mi sono sostanzialmente auto-costretta a fare ciò che odio di più al mondo, vale a dire pensare a cosa mettere in tavola. Solo che, se aderisci al trend del «dopamine menu», la tavola è la tua vita.
Cos’è un «dopamine menu»?
Già verso la fine dello scorso agosto, altro momento dell’anno in cui il rischio malinconia (o ansia) aumenta in maniera considerevole, su TikTok è partito il trend del «dopamine menu». Consiste nello stendere con cura un elenco di abitudini e attività piacevoli e salutari, che aumentano naturalmente i livelli di dopamina, dando un boost alla felicità, alla motivazione e alla concentrazione. Insomma, il «dopamine menu» è una scusa (aesthetic) in più per fermarti, mettere da parte il telefono e relativo doomscrolling, e importi di dedicarti alla cura della tua salute, fisica e mentale, almeno tanto quanto fino ad oggi ti sei dedicata alla ricerca del regalo perfetto.
Invece di concentrarsi su gratificazioni immediate e superficiali, come quelle che derivano dai cibi zuccherati o dallo shopping compulsivo, il trend propone attività che favoriscono il benessere fisico ed emotivo. Da mesi su TikTok gli utenti condividono le loro versioni personali di «dopamine menu», che può variare da un “piatto” all’altro, ma che spesso include pratiche come esercizi di mindfulness, meditazione, attività fisica leggera, sonno di qualità, hobby creativi e momenti di relax in compagnia di persone care. Insomma, in tavola devi mettere tutto ciò che possa stimolare la tua dopamina, quello che sai ti farà rallentare e rilassare, ciò che ti rende felice.
Le attività che stimolano il rilascio di dopamina non devono essere estreme o eccessive (a meno che tu non sia già arrivata al dessert, naturalmente). Al contrario, il trend del «dopamine menu» propone momenti di calma e introspezione che, pur essendo piccoli, possono fare una grande differenza nel nostro equilibrio psicofisico. Nessuno sforzo ciclopico: si tratta solo di mettere nero su bianco quello di cui abbiamo bisogno, quello che ultimamente ci è mancato, quello che non entra da troppo tempo nella nostra agenda delle priorità nonostante sia, propriamente, una priorità. L’ascolto di musica rilassante, una passeggiata all’aperto, una sessione di stretching, una doccia calda… Piccole coccole a cui dovremmo riabituarci.
Perché pensare a un “menu della dopamina” durante le Feste di Natale
Durante il periodo natalizio, quando la vita sembra accelerare (non che negli altri mesi sia lenta…), il «dopamine menu» diventa ancora più importante. Le feste sono un’occasione per stare insieme, ma possono diventarlo anche per concedersi un time-out. Proteggiti dal caos festivo impugnando forchetta e coltello, prova a integrare alcuni dei “piatti” del «dopamine menu» della tua routine quotidiana, ti aiuterà a mantenere quell’equilibrio emotivo e psicologico che tanto invidi alla pallina appesa sul ramo più alto del tuo albero di Natale. Via lo stress, il sovraccarico, la frenesia: di’ ai tuoi sensi di colpa che per loro adesso non hai tempo, perché ti stai dedicando alla tua dopamina.
Come fare il proprio «dopamine menu»? La guida, portata per portata
Proprio come il menu di un ristorante, anche il «dopamine menu» è diviso in sezioni: antipasti, portata principale, contorni, dessert e specialità. Per ciascuna sezione dovrai prevedere un elenco di attività che stimolino l'”ormone del buonumore”. Di seguito trovi alcuni suggerimenti, se la tua fantasia culinaria è in crisi. Ma ricorda: l’importante è che il menu sia personalizzato, che tu lo senta tuo. Chiudi gli occhi, pensa a cosa desidereresti fare, a come vorresti essere, a dove ti vorresti trovare. E poi scrivilo nella parte giusta del menu.
Antipasti
Nella sezione “Antipasti” le TikToker consigliano di inserire quelle attività rapide e facilmente accessibili, che ti riattivino in tempi express. Proprio perché non richiedono molto tempo, gli antipasti possono essere spizzicati e gustati durante tutta la giornata, ogni volta che senti il bisogno di prenderti una pausa.
I MIEI ANTIPASTI: tenere in posa una maschera viso, guardare la fotografia che tengo incorniciata sulla scrivania, coccolare Mira, prepararmi un cappuccino.
Portate principali
Al piatto protagonista del menu corrispondono attività più lunghe, che probabilmente necessitano di qualche ora del tuo tempo, magari anche di essere pianificate con anticipo. Essendo più sostanziose degli antipasti, però, sono pensate per saziarti di più: nelle “Portate principali” metti hobby, passioni e incontri che ti svoltano la giornata.
LE MIE PORTATE PRINCIPALI: leggere senza ansia, uscire con le amiche, fare un puzzle, provare nuovi giochi da tavolo, riprendere con l’uncinetto.
Contorni
Nella sezione dei “Contorni” inserisci tutte quelle attività ideali per accompagnarne altre meno divertenti ma necessarie. Insomma, una piccola gioia (come le patatine fritte) in un piatto non proprio piacevole.
I MIEI CONTORNI: riascoltare un podcast di Pablo Trincia mentre sistemo la camera, ideare il mio OOO (Out Of Office) mentre chiudo gli ultimi task di lavoro, mettere una canzone di Natale mentre cucino le crespelle.
Dolce
Quando ci gustiamo un “Dessert” il nostro umore migliora istantaneamente, certo, ma dobbiamo anche stare attente a non esagerare con le dosi. In questa parte del tuo «dopamine menu» indica dunque quelle attività che ami ma a cui devi anche stare attenta: non perché siano sbagliate in sé, piuttosto perché richiedono una certa moderazione (e anche un certo auto-controllo) per non diventare deleterie.
I MIEI DESSERT: fare shopping da Action, guardare qualche thriller su Netflix, mangiare un tortino al cioccolato (ma anche due), comprare un Gratta e Vinci.
Specialità fuori menu
Arriviamo all’ultima portata del nostro menu: le “Specialità”. Di cosa si tratta? Di quelle sfiziosità che ci concediamo una volta ogni tanto, chiedendole direttamente allo chef. Proprio perché sono straordinarie, non sempre sono disponibili e potrebbero richiedere più tempo e più denaro. Per intenderci, qui finiscono gli auto-regali “grandi”: viaggi, soggiorni in SPA, trattamenti estetici, concerti, etc.
LE MIE RICHIESTE SPECIALI: comprare un mazzo di fiori, vedere Anastasia e Lo Schiaccianoci a teatro, chiedere una piega ondulata al parrucchiere, prendere un biglietto per il concerto di ALFA.
Il «dopamine menu», forse, è più di un trend: è un invito a rallentare, a prendersi cura di sé e a scegliere attività che ci fanno sentire bene. In un periodo come le feste natalizie, che sanno impacchettare magistralmente gioia e stress nella stessa busta-regalo, questo approccio può essere il giusto strumento per bilanciare il piacere di vivere il momento con la necessità di prendersi una pausa e recuperare energia. E poi, quale altro menu è così ben assortito da non richiederti nemmeno di fare la spesa? Tu pensaci, io intanto vado a comprare ricotta e spinaci.