Difficilmente se ne parla, eppure metà della popolazione mondiale ne ha sofferto o ne soffre. Le emorroidi, che possono essere sia interne che esterne, sono dilatazioni della rete vascolare che abbraccia il canale anale, con tendenza al prolasso e alle emorragie. Possono dipendere da stitichezza o gravidanza, ma anche lo stress incide molto.
Le cause
Come abbiamo accennato, le emorroidi possono dipendere da cause di diversa natura, sia fisica che psicologica. Tra le più comuni, sicuramente queste:
– la stitichezza di grado notevole
– la gravidanza
– le variazioni ormonali
– il fumo
– l’alimentazione scorretta (eccessivo consumo di fritture, peperoncino, cioccolato, alcolici).
I sintomi: come riconoscerle
Tra i sintomi che potrebbero farti pensare di soffrire di emorroidi troviamo:
– sanguinamento
– dolore
– edema
– congestione
– prolasso
– prurito anale
– perdite muco-sierose
– sensazione di fastidio anale.
Le cure
Nel caso in cui le emorroidi diano solo un leggero o medio fastidio, è possibile prendersene cura con trattamenti che si possono fare a casa. Importante ricordarsi che se non si ottiene alcun miglioramento entro breve tempo (3-4 giorni al massimo) bisogna rivolgersi al medico.
Tra i rimedi più comuni ed efficaci si possono trovare:
– trattamenti topici come creme o supposte con idrocortisone
– bagni di acqua calda per 10-15 minuti da fare due-tre volte al giorno
– tenere l’area pulita ma senza usare saponi, men che mai profumati perché potrebbero aggravare la situazione. Asciugare bene e con grande delicatezza
– NON usare carta igienica asciutta e profumata; bagnarla prima di passarla sulla parte
– impacchi gelati sulla zona dolorante per alleviare il gonfiore
– un sollievo temporaneo può venire anche dall’aspirina e dall’ibuprofene.
Nel caso di situazioni un po’ più difficili, è probabile si debba ricorrere a interventi che vanno dai mini-invasivi a veri e propri interventi chirurgici.
I primi vengono effettuati nel caso in cui si sia formato un trombo all’interno dell’emorroide esterna. Il medico interviene incidendolo e si ottiene un sollievo praticamente immediato. Anche nel caso in cui ci sia un sanguinamento persistente o emorroidi molto dolorose sono previsti interventi relativamente poco invasivi.
Può succedere, però, che questi non siano efficaci o che le emorroidi siano molto grosse, potrebbe allora essere necessaria una procedura chirurgica che richiede una breve ospitalizzazione. Tra le tecniche chirurgiche più utilizzare rientrano:
– la rimozione (emorreidectomia): è il metodo più efficace e completo nel senso che, come dice il nome, rimuove le emorroidi, ma ha alcuni aspetti negativi da considerare. Tra questi, difficoltà a svuotare la vescica, infezioni del tratto urinario, dolore legato all’intervento.
– l’emorroidopessi con suturatrice meccanica che blocca il flusso di sangue verso l’emorroide. È tendenzialmente meno dolorosa della emorreidectomia ma ha alcune controindicazioni tra cui un rischio maggiore di ricomparsa e il prolasso del retto.
La prevenzione
La prevenzione migliore per evitare che insorgano le emorroidi e per ridurle è legata principalmente all’alimentazione che deve includere tante fibre, frutta, verdura, cereali e molta acqua.
Bisogna inoltre evitare di sforzarsi quando si va in bagno e non trattenere il respiro mentre si è seduti sul gabinetto, perché ciò aumenta la pressione sulle vene del retto inferiore. Allo stesso modo è bene non trattenersi quando si sente lo stimolo.