Emmorroidi: l’intervento chirurgico non è sempre obbligatorio
L’intervento chirurgico non è più un passo obbligato per chi soffre di emorroidi. In circa otto casi su dieci, è sufficiente applicare sei regole ad hoc. Lo dicono gli studi, ma anche la pratica di tutti i giorni. «Ancora in molti pensano alle emorroidi come a una malattia, ma non è del tutto vero» spiega Giacomo Ruffo, specialista in colonproctologia e Direttore U.O.C. Chirurgia Generale IRCCS Ospedale Sacro Cuore – Don Calabria di Negrar, Verona.
Le emorroidi non sono una malattia
«Sono una struttura fisiologica, cioè che abbiamo tutti, ricca di vasi sanguigni che sono presenti nel canale anale. Diventano patologiche in presenza di fattori come la stitichezza, l’alimentazione errata, la sedentarietà o, al contrario, l’attività sportiva inadeguata. Tutti fattori che irritano le emorroidi e fanno sì che si gonfino, scatenando i ben noti sintomi, cioè dolore, bruciore, prurito, sanguinamento». A soffrirne sono in tanti: il 50% degli italiani, uomini e donne, ma probabilmente i numeri sono ancora più elevati. Perché per vergogna c’è chi non si rivolge al medico fino a quando i disturbi sono talmente insopportabili da interferire con la vita quotidiana. E a quel punto, non rimane che l’intervento. Prima di arrivare dal chirurgo però, ci si può curare con lo stile di vita. «Le regole hanno un doppio ruolo» sottolinea il dottor Ruffo. «Risolvono quasi sempre le crisi, da una parte, e dall’altra agiscono quale prevenzione. A patto di seguirle con costanza » Vediamo allora quali sono.
Come prevenire le emorroidi con l’alimentazione
Scegli frutta con la buccia, verdure a foglie, pesce e carne bianca, cereali integrali, e bevi almeno due litri di acqua al giorno. Sono necessari per contrastare i problemi intestinali, prima causa delle crisi. Al contrario, evita cibi piccanti, superalcolici, bevande gassate, dolci molto zuccherati e cioccolata, che hanno un’azione irritante. E se capita una cena “fuori regola”? La mattina successiva, a colazione, scegli un centrifugato di mele con fiocchi integrali. E a pranzo preferisci l’orzo integrale con olio evo e finocchi crudi, che hanno un’elevata percentuale di fibre.
L’igiene intima giusta contro le emorroidi
No all’acqua ghiacciata, ma neanche troppo calda, perché ostacoli la corretta circolazione nella zona interessata e aumenti così il rischio di un attacco. Usa invece l’acqua tiepida e un detergente intimo delicato. Attenta anche alla carta igienica, perché può irritare la zona. Utilizzala inumidita, soprattutto se hai una crisi. E associala a salviette intime decongestionanti se fuori casa.
Il cuscino anti emorroidi per chi sta tanto seduta
Sembrano delle ciambelle, con un foro al centro: sono i cuscini specifici e li puoi acquistare in farmacia o in un negozio specializzato per articoli sanitari. La loro funzione? Riducono l’impatto del peso del corpo durante una crisi, quando la zona è infiammata.
Lo sport giusto anti emorroidi
Non è vero che tutta l’attività fisica va bene. Evita il più possibile l’equitazione, il ciclismo, il body building e, in palestra, il vogatore. Queste attività possono provocare microtraumi, sforzi improvvisi e un’eccessiva tensione ai glutei che, soprattutto se hai già sofferto di questo problema, possono provocare una crisi. Sì invece agli sport in acqua, alla camminata veloce, alla ginnastica dolce e allo yoga. La ragione? Favoriscono una buona circolazione del sangue anche localmente e aiutano a combattere la stitichezza.
Le fibre naturali anti emorroidi
L’intimo contenitivo ti fa perdere una taglia, ma se lo usi di frequente può essere causa di irritazione, sfregamento e provocare una crisi, oppure peggiorarne i sintomi se è già in corso. Meglio invece indumenti di fibre naturali, come cotone, lino o seta che, favorendo la fisiologica traspirazione cutanea, riducono il rischio di irritazioni locali causate da sudore e sfregamento.
Lassativi e farmaci al massimo per 3 giorni
Ci sono pomate e creme specifiche di diversi tipi che hanno la capacità di decongestionare la zona e alleviare i sintomi. Prendi anche un lassativo cosiddetto di massa, cioè a base di fibre vegetali, che ti aiuta ad andare in bagno senza sforzarti, per non peggiorare il problema. Assumi inoltre un farmaco a base di diosmina e flavonoidi, che agisce sulla circolazione locale dei capillari. E prendi un antinfiammatorio, lo stesso che usi per il mal di testa, in caso di dolore. Se nell’arco di tre giorni non hai miglioramenti, però, non perdere tempo e parlane col medico.
I due tipi di intervento chirurgico contro le emorroidi
In circa due casi su dieci, nonostante l’adozione scrupolosa delle regole, le emorroidi sono un tormento ed è necessario l’intervento chirurgico. «Oggi abbiamo a disposizione diverse tecniche e la valutazione di quale scegliere va effettuata dal medico insieme al paziente, considerando pro e contro» dice il dottor Giacomo Ruffo.
L’INTERVENTO TRADIZIONALE, più indicato quando il problema è molto grave, prevede l’asportazione delle emorroidi ed è quasi sempre risolutivo in modo definitivo, cioè senza recidive. Ha però come svantaggio un decorso post operatorio impegnativo, che varia tra le due e le quattro settimane, con spesso dolore e sanguinamento.
LA MICROCHIRURGIA è, invece, più soft e prevede la conservazione delle emorroidi per evitare che, asportandole, si creino alterazioni negli equilibri della zona. In pratica, vengono riportate in sede e fissate con delle piccole clip al titanio, eliminando solo la parte che fuoriesce. Rispetto all’intervento tradizionale ci sono meno effetti collaterali e tempi ridotti di convalescenza, ma una percentuale maggiore di recidive.