Con il caldo aumenta il rischio di contrarre infezioni vulvovaginali. Tra queste una della più diffuse è sicuramente la candidosi: ogni anno, in Italia, sei milioni di donne ne soffrono. Prurito, bruciore e perdite bianche: sono questi i sintomi più evidenti.
Candidosi: cos’è
Le micosi sono malattie causate da funghi. Tra queste una delle conosciute – e temute – è la candidosi, una patologia che può potenzialmente colpire qualsiasi parte del corpo. Il fungo che la causa è un comune organismo che si nutre di materia organica morta.
La candida di per sé è un lievito che per certi aspetti vive in simbiosi con l’organismo umano, partecipando alla digestione degli zuccheri.
L’efficienza del sistema immunitario umano è normalmente sufficiente per controllarne la proliferazione, ma può capitare che la candida diventi patogena e si traduca in candidosi.
In particolare la candidosi vulvo vaginale si manifesta con prurito locale a cui si associano secrezioni vaginali atipiche che formano le classiche macchioline bianche. Spesso sono presenti anche difficoltà nell’urinare e dolore durante i rapporti sessuali. Solo talvolta compaiono ulcere nella zona perineale.
La diagnosi viene effettuata tramite esame obiettivo ricercando i sintomi tipici della malattia (colposcopia). Lo striscio o la coltura in laboratorio possono essere utilizzati per confermare la diagnosi, soprattutto nei casi più gravi.
Candidosi: come tenerla lontana
In genere, i batteri sani situati nel nostro intestino riescono a mantenere sotto controllo i livelli di candida. Non dovrebbe capitare spesso, quindi, che il fungo riesca a superare la barriera intestinale e provocare danni.
Per prevenirla dobbiamo prima di tutto stare attente all’alimentazione. Troppi carboidrati e zuccheri fanno male, meglio optare per una dieta mediterranea che ci permetta di mangiare un po’ di tutto senza incidere sull’equilibrio naturale. È consigliabile inoltre evitare anche il consumo di alcool: un bicchiere di vino durante i pasti è passabile, ma se si esce con gli amici, sarebbe meglio optare per un aperitivo analcolico.
Anche i medicinali possono influire e aumentare le probabilità di contrarre la candidosi: antibiotici e contraccettivi orali infatti possono uccidere i batteri sani e contribuire alla sovra-produzione della stessa.
E per ultimo, ma non meno importante, c’è lo stress. Una vita intensa spesa in fretta e senza fermarsi un momento danneggia il sistema immunitario, che ci protegge da infezioni e malattie.
Candidosi: come prevenirla
Per prevenirla, oltre a curare l’alimentazione e a tenere sotto controllo i livelli di stress, è importante seguire qualche accorgimento nell’abbigliamento e una corretta igiene intima.
Ecco alcuni consigli:
1. Evitare l’uso prolungato di jeans, indumenti aderenti e tessuti sintetici che non lasciano respirare la pelle;
2. Evitare collant;
3. Limitare l’uso dei salva slip;
4. Usare solo biancheria intima di cotone;
5. Sciacquare più volte la biancheria intima dopo il lavaggio in lavatrice. Meglio utilizzare il sapone di Marsiglia;
6. Durante il ciclo mestruale usare solo assorbenti ipoallergici (si trovano in farmacia);
7. Evitare l’uso di lassativi;
8. Praticare correttamente il nettoyage (lavarsi dalla parte anteriore verso quella posteriore e non viceversa);
9. Evitare l’uso di saponi e carta igienica profumati;
10. Cambiare il costume dopo il bagno, per non farlo asciugare a contatto dei genitali.
Candidosi: come curarla
Se nonostante gli accorgimenti scrupolosamente seguiti, si venisse comunque colpite da questa infezione, bisogna sapere che la cura più diffusa è rappresentata da una terapia locale con ovuli antifungini, creme vaginali o lavande a base di antimicotici, da protrarsi per un periodo variabile da tre a sette giorni.
La terapia con antimicotici per via orale invece è riservata alle persone che soffrono di episodi ricorrenti. Tra gli antimicotici locali, i più utilizzati sono il clotrimazolo, l’econazolo e l’itraconazolo. Alcuni sono più economici e necessitano di un uso prolungato, altri sono molto cari ma sembra che poche applicazioni possano bastare.
In alternativa o ad integrazione della cura tradizionale, è possibile ricorrere ai rimedi naturali, come ti spieghiamo qui.