Un’alimentazione sana e consapevole ci permette di restare in salute. Guarda le regole fondamentali da tenere a mente.
Varie le cause dell’accumulo di lipidi nel fegato
In assenza di consumo alcolico e di infezione da epatite C, il fegato grasso può insorgere in seguito all’uso prolungato di alcuni farmaci , quali: le tetracicline (antibiotici), l’amiodarone (usato contro le aritmie cardiache), i calcio-antagonisti (farmaci contro l’ipertensione).
Responsabili del fegato grasso sono le cattive abitudini alimentari , come l’abuso del cibo spazzature. Mentre attualmente poco si sa del rapporto fra l’accumulo di lipidi nel fegato e i tossici ambientali o i contaminanti alimentari.
Il fegato grasso, inoltre, può essere una complicanza di diete ipocaloriche drastiche e non bilanciate e di interventi di by-pass digiuno-ileali per grandi obesità.
I numeri della steatosi epatica
Il 20% dei bambini in sovrappeso ha il fegato grasso; così come il 25% della popolazione adulta normo-peso; il 40-100% dei pazienti con diabete di tipo 2; il 20-80% dei pazienti con dislipidemia (concentrazione di lipidi nel sangue), il 30-70% dei pazienti con epatite C.
Secondo gli studi del reparto di Gastroenterologia dell’Università di Napoli (Centro Interuniversitario di Ricerche su Alimenti, Nutrizione e Apparato Digerente), la steatosi epatica è associata a sovrappeso corporeo nella stragrande maggioranza dei casi. Anche se i medici ricordano che l’obesità non è un esclusivo fattore scatenante del fegato grasso.
Alterazioni metaboliche (diabete o colesterolo) sono stati riscontrate in percentuale variabile dal 9 al 12% per il diabete e dal 20 al 40% per il colesterolo. Ciò significa che un buon numero di pazienti presenta fegato grasso anche in assenza di alterazioni metaboliche.
La steatosi è presente in oltre il 90% dei soggetti con abuso di alcol.
Sintomi e diagnosi
Non esistono sintomi clinici che possono far sospettare la presenza di fegato grasso nelle sue varie forme istologiche. Solo in alcuni casi può essere presente una dolorabilità nella regione destra dell’addome.
L’esame per diagnosticare il fegato grasso è l’ecografia , anche se il rischio di diagnosi errata può superare il 30%.
La Tac e la risonanza magnetica migliorano la capacità diagnostica degli strumenti di indagine.
Terapia del fegato
A danno epatico già avvenuto è invece auspicabile oltre il dovuto trattamento della malattia soprattutto la prevenzione delle sue possibili evoluzioni e complicanze.
È utile assumere integratori i n grado di contrastare l’ingrossamento del fegato. Si tratta di antiossidanti a base di:
– Silibina : noto flavonoide estratto dal Cardo Mariano, possiede un’elevata attività anti-ossidante. Inoltre favorisce la detossificazione epatica. – i Fosfolipidi : permettono l’assorbimento della Silibina e partecipano alla protezione delle membrane cellulari
– la Vitamina E : contribuisce ad un’adeguata protezione dei tessuti dai danni dei radicali liberi e contrasta l’ossidazione dei grassi con la conseguente produzione di radicali liberi.
Conseguenze
Un fegato in cattiva salute, ingrassato, perde la sua funzione di disintossicazione del corpo umano oltre che di trasformazione degli elementi nutritivi in sostanze utili al corretto funzionamento di tutti gli organi del corpo.
Come prevenire il fegato grasso Una corretta alimentazione ed un adeguato stile di vita, compresa l’attività fisica e la riduzione dell’alcol sono ormai ritenuti fattori fondamentali per la prevenzione di numerose malattie. No alla dieta ricca di grassi, di proteine animali e di zuccheri semplici, che possono sovraccaricare il feagato, disturbandone l’equilibrio funzionale. Una simile situazione può scatenare nel tempo una condizione di fegato grasso.
È importante, per quanto possibile, ridurre i farmaci potenzialmente epatolesivi e prevenire infezioni da virus epatici.