Quando smetti di fare sport, le conseguenze sono molteplici. E, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non riguardano soltanto forma fisica e chili di troppo. A essere coinvolto, infatti, è anche e soprattutto il cervello. A questo proposito, uno studio condotto dall‘University of Maryland parla molto chiaro.
Cervello meno attivo
Una delle prime reazioni del nostro corpo alla sedentarietà improvvisa, è sicuramente un cervello meno reattivo e una dimunuzione, inizialmente impercettibile, dei livelli di concentrazione e memoria. Lo studio ha dimostrato che bastano soltanto 10 giorni di stop (ovviamente in chi pratica sport regolarmente) per diminuire l’afflusso del sangue al cervello in ben otto zone dello stesso.
Una di queste aree meno irrorate, è l’ippocampo: quest’ultimo rappresenta l’area cerebrale deputata, per esempio, alla memoria e la prima a essere colpita da alcune malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Sul lungo periodo, dunque, la sedentarietà può predisporre maggiormente a problemi cognitivi e a demenza.
Resistenza in diminuzione
Sono invece sufficienti soltanto 14 giorni di stop allo sport e all’attività fisica per sentire una diminuzione notevole dei propri livelli di resistenza fisica.
Una diminuzione rintracciabile nel classico “fiatone” anche soltanto per aver fatto un piano in più di scale o per stare dietro alle corse dell’amico a quattro zampe. Tutto ciò è provocato da un cambiamento del Vo2Max ovvero del volume di ossigeno che consumi al minuto. La sedentarietà fa sì che questo valore diminuisca in modo veritiginoso.
Minore forza fisica
Chi pratica regolarmente sport riesce ad acquisire una forza fisica che percepisce in ogni azione compiuta, quotidiana e non. Smettere di fare sport e di dedicarsi all’attività fisica porta a una diminuzione anche della forza fisica.
Ci si sentirà meno forti, per esempio nel sollevare un cestello di acqua o nel tenere in braccio a lungo i figli. Questo tipo di effetto è più graduale rispetto alla perdita progressiva di resistenza, ma c’è e sul lungo periodo si percepisce in modo marcato.
Aumento del peso e del girovita
Veniamo a uno degli effetti più temuti della sedentarietà, ovvero all’aumento di peso. Se pratichi regolarmente un’attività sportiva e poi ti fermi, gli effetti sul peso e sulla silhouette si fanno vedere in circa 5 settimane. Ciò che aumenta, infatti, è la massa grassa (di più del 10%) a discapito di quella magra (muscoli).
Magari il peso non cambierà in modo notevole ma lo specchio resistuirà un’immagine molto diversa, proprio perché a cambiare è la forma del corpo con un aumento del girovita. Quest’ultimo rappresenta, tra l’altro, un fattore di rischio per ciò che riguarda le patologie cardiovascolari e il diabete.
Peggioramento repentino dell’umore
Dopo una bella corsa, una nuotata o una sessione dell’allenamento preferito ci si sente stanche ma bene “di testa”. E tutto ciò non ha una causa soltanto psicologica e relativa al prendersi cura di sé (che è comunque una parte importante dei benefici dello sport) ma ha anche una causa biologica molto chiara. Quando ti alleni, infatti, l’organismo produce molte endorfine.
Le endorfine sono responsabili di relax, felicità, euforia e sensazione di benessere generalizzata. Va da sé che, diminuendo il tempo dedicato allo sport o diventando sedentarie, le endorfine subiscano un calo veriginoso. E, con esse, anche l’umore.
A questo proposito, uno studio della Duke University ha dimostrato che gli esercizi cardio (aerobici, come la corsa per esempio) hanno un effetto simile a quello dei farmaci antidepressivi.