La dieta Plank è sostanzialmente un regime alimentare aggressivo, in quanto dieta iperproteica poverissima di carboidrati. Molto seguita da coloro che desiderano perdere parecchi chili in poco tempo, la dieta Plank non è propriamente una dieta equilibrata poiché non fornisce all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno, come carboidrati, minerali, vitamine, fibre, grassi buoni: bisognerebbe quindi seguirla solo a seguito di un consulto medico che valuti il grado di salute del paziente.
Quando si introducono quasi esclusivamente proteine (peraltro di origine animale), il nostro corpo subisce un forte scossone e i reni sono tra i primi organi a risentirne, soprattutto a lungo termine.
Analizziamo nel dettaglio la dieta Plank, le cui maggiori sostenitrici sembrano essere le future spose e le attrici desiderose di entrare in un abito taglia 40 in tempi da record.
La noia è dietro l’angolo
La dieta Plank, come tutti i regimi iperproteici (la prima fase della Dukan docet), non prevede la misurazione delle quantità. Si tratta, infatti, di una di quelle diete in cui sono permessi solo ed esclusivamente alcuni cibi in quantità “a piacere”.
Anche se, al fine di seguire un’alimentazione perfettamente bilanciata, i nutrizionisti consigliano di introdurre nella dieta tutti i nutrienti ma in quantità minori (nel caso si desideri perdere peso, di solito in quantità pesate).
In ogni caso, chi segue questo tipo di regime a base proteica, dovrebbe bere molta acqua per aiutare i reni nel loro duro lavoro.
In linea di massima, quindi, la dieta Plank potrebbe risultare allettante come regime “urto” per le pigre e per coloro che non temono la monotonia a tavola.
Molta carne, di ogni tipo
Il menu settimanale della dieta Plank prevede quasi sempre almeno due “secondi piatti” al giorno, escludendo invece i “primi”. Le proteine sono, dunque, onnipresenti e costituiscono la base del regime dimagrante.
Ma quali proteine consumare? La versione originale di questa dieta include: carne di ogni varietà, pesce, uova e formaggio del tipo svizzero. In questo caso viene evidentemente meno la suddivisione giornaliera dei nutrienti consigliata dagli esperti, ovvero: 40% di carboidrati, 30% di proteine e 30% di lipidi.
Carote e insalata
A differenza di altre diete iperproteiche, la dieta Plank prevede un minimo consumo di frutta. Per esempio, una sera alla settimana il pasto può essere costituito solo da frutta e uno yogurt.
Per quanto riguarda la verdura, questa è permessa sotto forma di carote, spinaci, pomodori e insalate, ma solo se conditi pochissimo.
I condimenti, infatti, scarseggiano in questo regime. Considerando, però, che l’olio extra-vergine di oliva contiene grassi “buoni”, così come il pesce azzurro, la frutta secca e i semi oleosi in generale, tutto ciò può avere ripercussioni sul benessere psicofisico, soprattutto se protratto per due settimane di seguito (la durata totale della dieta dimagrante è di 14 giorni).
I grassi buoni sono gli acidi grassi essenziali (Omega 3) e servono per mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo “cattivo” LDL nel sangue, agendo anche come potenti antinfiammatori.
Un po’ di pane a colazione
Il menu “tipo” della dieta Plank prevede un po’ di pane a colazione ma niente pasta, riso o altri tipi di cereali. In questo modo, ovviamente, i chili scendono rapidamente ma scarseggia l’energia. Inoltre, la mancanza di carboidrati può farsi sentire anche a livello di umore e accentuare ansia e insonnia.
Per questi motivi, la dieta contempla il consumo di caffè, nero e tassativamente amaro. La caffeina, infatti, infonde una momentanea carica di energia che andrebbe a compensare la probabile mancanza di tono vitale data dalla mancanza di carboidrati.
C’è da considerare, poi, il fatto che le diete iperproteiche, spesso, generano un conseguente effetto yo-yo sul peso: i chili, terminata la dieta, si riprendono tutti o in parte. Anche se la dieta Plank promette di consolidare nel tempo i risultati ottenuti grazie a una fase di mantenimento più salutare e attenta alla distribuzione corretta dei nutrienti.
Attenzione al colesterolo LDL
Chi decide di seguire la dieta Plank, dovrebbe farlo solo previo consulto medico. Infatti, si tratta di una dieta sconsigliata se alla base vi sono problematiche di salute, di qualsiasi tipo. Così come è sconsigliata a donne in gravidanza e in allattamento, in quanto sbilanciata.
Tra i rischi di questo tipo di regime alimentare, vi è sicuramente il pericolo concreto di aumentare i livelli di colesterolo “cattivo” (LDL) nel sangue. Questa maggiore probabilità è causata dalla forte presenza nella dieta di proteine di origine animale, così come dalla carenza di fibre e acidi grassi essenziali (entrambi in grado di tenere sotto controllo i livelli di colesterolo).