Dieta del digiuno intermittente
La dieta del digiuno intermittente (o intermittente fasting) è un regime dietetico molto chiacchierato a fasi alterne, in genere appena si diffonde la notizia che qualche personaggio noto ha perso diversi chili con questo metodo.
Praticato da sempre nelle diverse culture come metodo di catarsi e purificazione fisica e spirituale, il digiuno, seppur programmato, ha stravolto il paradigma scientifico-nutrizionale degli ultimi anni.
Inizialmente con difficoltà e generale scetticismo, il digiuno intermittente si è guadagnato un posto di assoluto rilievo tra le metodiche dietetiche dotate di attività anti-aging, neuroprotettiva, immunoprotettiva ed anche dimagrante.
In questi ultimi anni, quindi, sono stati proposti diversi schemi dietetici di digiuno intermittente, che descriveremo adeguatamente in questo articolo.
Le basi scientifiche del digiuno intermittente
Alla base dei benefici del digiuno intermittente vi è un concetto, che per quanto semplice è anche fondamentale. L’organismo umano, quando sottoposto a brevi periodi di restrizione dietetica, mette in atto una serie di meccanismi utili ad aumentarne la resistenza e l’efficienza metabolica.
Più precisamente, ecco cosa succede al nostro organismo quando viene sottoposto a delle fasi di digiuno:
- il sistema immunitario diventa più efficace e stabile;
- la tiroide funziona più velocemente;
- il metabolismo accelera e migliora la sua attività;
- l’intestino rinnova il suo patrimonio cellulare;
- le cellule nervose contrastano meglio lo stress ossidativo;
- i muscoli diventano paradossalmente più efficaci e attivi.
Per questi ed altri motivi, un digiuno intermittente, ben programmato e supervisionato potrebbe divenire una strategia dietetica particolarmente utile in alcuni momenti dell’anno.
I benefici del digiuno intermittente
Grazie anche ai numerosi lavori scientifici pubblicati, il digiuno intermittente rappresenta oggi una realtà nel vasto mondo delle diete. I potenziali benefici di questo metodo dimagrante sono stati studiati.
Un adeguato utilizzo di questa metodica permetterebbe:
- di correggere alcuni parametri metabolici come glicemia e colesterolemia;
- di rafforzare il sistema immunitario;
- di ridurre il rischio di ipertensione e di correggere questo disturbo se già presente;
- di migliorare la funzionalità intestinale;
- di contribuire alla perdita di peso;
- di contrastare l’invecchiamento.
Le metodiche del digiuno intermittente
Come detto precedentemente, nel tempo si sono ottimizzate varie metodiche dietetiche riferibili al digiuno intermittente. Vediamo le principali
Il metodo 16/8
Questo metodo è uno dei più utilizzati e consiste nel digiunare per 16 ore consecutivamente e mangiare nelle successive 8 ore, per almeno 2 volte a settimana.
Perché, tuttavia, questo metodo induca gli effetti attesi sarebbe fondamentale ricordarsi di adottare nelle 8 ore di ri-alimentazione, una dieta adeguata povera di zuccheri semplici e prodotti da forno, di grassi animali e ricca di fibre, cereali integrali, legumi e frutta fresca.
Il metodo eat stop eat
Ideato oltreoceano da Brad Pillon, questo metodo, molto diffuso tra gli atleti, consiste nel sottoporre settimanalmente l’organismo a 24 ore di digiuno per 2 giorni a settimana.
In pratica si conclude con la cena, si digiuna un’intera giornata, fino alla cena del giorno dopo per poi rialimentarsi per 48 ore.
Nelle ore di digiuno è chiaramente concessa acqua e qualche verdure, mentre nelle 48 ore di ri-alimentazione, sarebbe opportuno seguire una dieta equilibrata, bilanciata e preferibilmente a basso carico glicemico.
Il metodo mima digiuno
Una delle metodiche per le quali vi è più letteratura in materia, ideata e brevettata dal ricercatore Valter Longo.
Il metodo consiste nel rispettare una dieta della durata di 5 giorni, costituita nel primo giorno da 1000 Kcal e nei successivi 4 da 750 Kcal.
In questi giorni è concesso il consumo di verdure, meglio se a foglia verde, frutta secca e olio extravergine di oliva.
Questa fase dietetica andrebbe ripetuta una volta al mese inizialmente e poi una volta ogni 3 mesi.
Nei restanti giorni, sarebbe opportuno consumare una dieta mediterranea, comunque carente di acidi grassi saturi e a scarso contenuto di proteine animali.
La Warrior diet
Nota anche come dieta del guerriero, presenta soprattutto spiccate finalità commerciali.
Il concetto di fondo di questa dieta è quello di digiunare per 16/20 ore, coincidenti con la giornata lavorativa, e consumare l’adeguato apporto calorico in un unico pasto serale.
Nelle ore di digiuno tuttavia è concessa frutta, centrifugati e yogurt.
Il metodo, fortemente criticato sia dai nutrizionisti che dagli esperti di digiuno intermittente, ha tuttavia trovato terreno fertile soprattutto tra gli atleti.
Raccomandazioni sul digiuno intermittente
Data la particolarità di questi protocolli dietetici, ti consigliamo vivamente di consultare un professionista della salute che possa assicurarsi del tuo stato di salute e monitorarti periodicamente, durante queste fasi dietetiche. Assolutamente sconsigliato fare diete – o peggio digiuni – senza essere seguiti da uno specialista.