Durante gli ultimi decenni, il dibattito sui nutrienti più efficaci per mantenere attiva la funzionalità del nostro cervello è stato particolarmente intenso.
Nello specifico, gli studi sul cervello compilati a metà del 1800 suggerivano un legame tra l’assunzione di fosforo e benessere mentale: ma esiste un reale fondamento scientifico alla base della convinzione che mangiare cibi ricchi di fosforo fornisca effettivamente un supporto a memoria e concentrazione?
Fosforo: a cosa serve?
Il fosforo è un minerale prezioso per la funzionalità dell’organismo, poiché rappresenta un componente fondamentale di molte sostanze chimiche presenti nel nostro corpo. Nello specifico, il fosforo è contenuto:
– nelle molecole che rappresentano la principale forma di energia immediatamente disponibile, ovvero l’adenosina trifosfato (ATP) e la guanosina monofosfato;
– nella struttura di molecole essenziali come DNA e RNA;
– nei fosfolipidi (che costituiscono i principali componenti delle membrane delle cellule) e in altre proteine strutturali;
– negli enzimi che controllano innumerevoli processi, tra cui anche la liberazione dell’ossigeno dall’emoglobina, ovvero la proteina incaricata del trasporto di ossigeno nel corpo.
L’importanza del ruolo ricoperto da questo minerale determina uno stretto controllo da parte del nostro organismo sui livelli di fosforo presenti nel sangue e in altre parti del corpo. Bisogna sempre ricordare, infatti, che normalmente il funzionamento del corpo umano si basa su di un perfetto equilibrio (autoregolato) tra “troppo” e “troppo poco”.
Per questo motivo, l’assunzione arbitraria di fosforo sotto forma di integratori potrebbe non risultare benefica per la funzionalità del corpo e tantomeno per il cervello, considerando per di più che l’assunzione di questo minerale è aumentata esponenzialmente negli ultimi decenni a causa del consumo di bevande a base di cola e di additivi alimentari contenenti fosfato, ovvero la forma in cui si trova il fosforo in natura.
A meno che non si verifichi una carenza di questo minerale o che un esperto ne consigli esplicitamente l’assunzione, quindi, sarebbe bene chiedere un parere medico prima di integrare il fosforo nella propria alimentazione.
Pesce, fosforo e memoria
Il fatto che il fosforo contenuto nel pesce aiuti memoria e concentrazione, è uno dei falsi miti più comuni: piuttosto, sarebbero gli omega-3 a costituire il vero motore per migliorare le prestazioni del cervello.
Come evidenziato dal dottor Fernando Gómez-Pinilla, professore di Neurochirurgia e Scienze fisiologiche presso l’Università della California, che ha compilato una revisione (pubblicata dalla prestigiosa rivista scientifica Nature) di 160 studi relativi all’influenza del cibo sul cervello, infatti, gli acidi grassi omega-3 contenuti in alimenti come salmone, noci e kiwi, permetterebbero di ottenere, tra gli innumerevoli benefici, il miglioramento dell’apprendimento e della memoria, e consentirebbero inoltre di fornire un prezioso supporto al trattamento di disturbi mentali come depressione e disturbi dell’umore, schizofrenia e demenza.
Ma assicurarsi un adeguato apporto di omega-3 attraverso l’alimentazione, è una strategia che da sola non basta: per migliorare le capacità cognitive e proteggere il cervello da danni e invecchiamento, infatti, è indispensabile dedicarsi alla pratica costante di un’attività fisica e assicurarsi di seguire un ciclo sonno/veglia regolare, entrambe pratiche indispensabili per raggiungere e mantenere uno stato di benessere psicofisico soddisfacente.