Probabilmente da considerare al madre delle diete a basso contenuto di carboidrati, o volgarmente dette diete iperproteiche, la Dieta Atkins nasce nei primi anni 60 negli Stati Uniti, e più precisamente a New York City, dalle idee del cardiologo Robert Atkins.
Rivoluzionando lo scenario medico e nutrizionale dei tempi, dove la causa di tutti i mali erano i grassi, il Dr. Atkins ha il merito assoluto di aver riconosciuto gli effetti deleteri delle diete ad alto contenuto di carboidrati sullo stato metabolico.
Il suo libro divenne in pochi anni un best seller e la sua dieta un vero e proprio programma diffuso in tutto il mondo per chi aveva lo scopo di dimagrire.
Come funziona e quanto si perde: le fasi della dieta Atkins
Al fine di rendere il più ripetibile e scientifico il protocollo dietetico, il Dr. Atkins identifica quattro diverse fasi dietetiche.
1. L’induzione
2 settimane di dieta in cui il consumo di carboidrati si attesta attorno ai 15 -20 grammi al giorno, provenienti da sole verdure. Via libera invece al consumo di prodotti proteici quali carni magre, pesce e uova. È sicuramente il momento più intenso della dieta dove si può arrivare a perdere fino a 400 grammi al giorno. Fondamentale è mantenersi idratati.
2. Il dimagrimento
È la fase di progressivo incremento dei carboidrati, ma costituisce il momento più importante del dimagrimento. Il contenuto di carboidrati viene incrementato di 5 grammi a settimana, fino a raggiungere il traguardo. Vengono quindi gradualmente aggiunti frutta secca, semi, bacche, formaggi e frutta.
3. Il pre-mantenimento
Definito anche fine tuning, permette di perdere gli ultimi 3-4 kg incrementando settimanalmente di 10 g il contenuto di carboidrati. Vengono reinserite le patate, i tuberi, i legumi e le farine integrali.
4. Il mantenimento
La dieta ritorna ad una dieta sana ed equilibrata, viene consigliato l’esercizio fisico regolare e ripristinata quindi una buona tolleranza ai carboidrati.
Pro e contro della dieta Atkins
Considerando lo scenario dei tempi, sicuramente la dieta Atkins ha il grande merito di aver rivoluzionato la visione sulle diete, focalizzando l’attenzione sugli effetti deleteri dell’eccessivo consumo di carboidrati.
Non senza molte polemiche, lo stesso Atkins è stato quindi il padre della categoria dietetica oggi nota come Low Carb Diet.
Le principali critiche mosse al piano dietetico sono state, e lo sono attualmente:
– L’impatto negativo sulla salute intestinale, visto il basso consumo di fibre proposto nella prima parte del trattamento dietetico;
– L’elevato tenore di grassi ed il suo impatto sulla salute cardiovascolare;
– Il rischio, concreto, di riprendere in poco tempo gran parte del peso.
La letteratura scientifica, ha offerto risposte in merito, descrivendo questa metodologia dietetica come sicura, se adottata per un periodo di tempo limitato, e addirittura più efficace nell’indurre il dimagrimento, rispetto una dieta ipocalorica bilanciata.
Esempio di menù fase di induzione
Giorno 1
Colazione: 2 uova + tè verde
Pranzo: Vitello + broccoli max 150 g
Cena: Orata al forno + verdure: 150 g
Giorno 2
Colazione : Latte vegetale + caffè
Pranzo: Salmone + verdure max 150g
Cena : Pollo alle mandorle
Giorno 3
Colazione: Bresaola o fesa di tacchino + tè verde
Pranzo : Frittata di spinaci: 2 uova + 150 g
Cena : Bistecca di suino + zucchine