Saltare la prima colazione significa digiunare dal pasto serale a quello di mezzogiorno e porta ad ingannare la fame mangiucchiando fino al pasto seguente. È come se il cervello ricevesse un segnale di pericolo che attiva l’input di immagazzinare in riserve di grasso qualsiasi tipo di nutrimento – anche in minime quantità – che venga assunto durante il resto della giornata.
Insomma, non fare colazione mette in moto un meccanismo mentale che ci spinge a mangiucchiare durante tutto il giorno, per ottenere una sorta di ricompensa. In pratica, a causa del digiuno protratto per ore, ci premiamo con cibi calorici e ricchi di zuccheri e grassi.

Il cervello, da parte sua, chiede pietà!
Mantenere la linea significa prima di tutto concedersi una prima colazione equilibrata.

È stato osservato che l’80% degli obesi non fa la prima colazione per abitudine. Basta questo dato a convincersi che appena svegli trangugiare solo un caffè velocemente è una pessima abitudine, da perdere il prima possibile. Diversi studi di nutrizionisti e dietologi in tutto il mondo hanno dimostrato, attraverso esperimenti, che introdurre la colazione in un campione di donne obese porta ad una riduzione del peso pari al 20% in 8 mesi.

Che dire su biscotti, brioche, merendine confezionate e croissant? “La colazione fatta con prodotti da forno ‘tradizionali’ può andare bene se si  tratta di alimenti di qualità con dosaggi di zuccheri controllati: in caso contrario rischiamo di assumere grassi di origine non eccellente, magari addittivati con molecole di idrogeno (grassi idrogenati) di cui ancora oggi non abbiamo prove certe di salubrità nel lungo periodo – spiega Mauro Caputo, naturopata Rizo Psicosomatica di Bologna – “Inoltre è sicuramente conveniente assumere carboidrati/zuccheri di più facile metabolizzazione al fine di non ‘costringere’ l’organismo ad una produzione di insulina esagerata, che porterebbe sicuramente a picchi glicemici poco salutari e attacchi di fame zuccherina accentuata nel corso della mattinata.
Sarà invece buona abitudine, dopo tre ore circa dalla prima colazione, mangiare un frutto di stagione, che porterà l’organismo a saziare una richiesta energetica, traghettandoci con più energia verso il nuovo appuntamento alimentare della giornata, cioè il pranzo” – conclude l’esperto.

Associare carboidrati semplici e complessi all’interno della stessa colazione non è una buona idea: la digestione risulterebbe molto lunga e difficile.

Per carboidrati semplici si intendono fiocchi di cereali e per carboidrati complessi la pasticceria classica come croissant, brioche, merendine e biscotti.
Perchè non è consigliabile abbinarli? Gli zuccheri semplici hanno bisogno di passare molto rapidamente nel tratto digestivo, per venire poi direttamente assorbiti a livello intestinale. Se vengono mescolati o preceduti da alimenti che necessitano di un passaggio più lento, tendono a fermentare, dando luogo a gonfiori, meteorismo e sensazione di acidità. Inoltre, possono interferire con la corretta digestione di altri alimenti, carboidrati complessi compresi.

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