Come riprendere l’attività fisica in modo corretto dopo molto tempo
Riprendere l’allenamento dopo un po’ di tempo in cui si è stati fermi può risultare faticoso, noioso o poco accattivante. Abbiamo chiesto al personal trainer Guido Palmieri alcuni consigli su cosa fare per riprendere l’attività fisica con motivazione, cercando di sciogliere i dubbi più comuni sul metabolismo, la tonicità dei muscoli, il tipo di allenamento ecc. e come riprendere ad allenarsi in modo corretto dopo molto tempo di inattività.
L’importanza di una ripresa graduale
D. Cosa suggerisce a chi vuole o deve riprendere l’attività fisica dopo un po’ di tempo?
R. «L’unico consiglio veramente fondamentale è rispettare una certa gradualità. Concedersi quindi i tempi giusti per passare dal facile al difficile, dal leggero al pesante, dal lento al veloce. Mai bruciare le tappe. Tenere sempre presente che i tempi di “recupero” sono altrettanto importanti che quelli di allenamento vero e proprio. Pena bloccarsi o incorrere in infortuni».
Come risponde il tessuto muscolare
D. Supponiamo che una persona (una donna) abbia sempre fatto attività fisica, ma che poi abbia smesso per diversi motivi (salute, troppi impegni, maternità ecc), è vera la teoria secondo la quale i muscoli hanno memoria? Ci chiediamo, insomma, se riprendendo a fare ginnastica dopo un tempo di stop (6 mesi – 1 anno), i muscoli recuperano in fretta e ridiventano tonici.
R. «Non è che i muscoli ricordino o siano ‘smemorati’ – risponde il personal trainer – semplicemente il tessuto muscolare è capace di rispondere con molta prontezza alle sollecitazioni dell’allenamento (sempre che siano congrue) praticamente ad ogni età e (quasi) indipendentemente dalla lunghezza del periodo di inattività. Ciò che favorisce chi è stato fermo per tempi non troppo lunghi è invece lo stato di efficienza di tendini, legamenti e articolazioni, i quali conservano parecchio più a lungo i benefici di un allenamento corretto».
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Cosa accade al metabolismo
D. Se è vero che l’attività fisica accelera il metabolismo, questa resta ugualmente veloce anche se ci si ferma? Oppure può rallentare?
R. «Parliamo naturalmente di attività fisica normale (2-3 volte alla settimana) e non agonistica.
Non è che l’allenamento in sé acceleri il metabolismo in maniera stabile. Accade invece che allenandosi si incrementi la massa muscolare (di molto o di poco a seconda del tipo di allenamento, dell’età e del sesso) e i muscoli sono caratterizzati da un metabolismo più attivo, anche a riposo.
Va da sé che l’effetto declina con il diminuire della massa muscolare se l’allenamento viene sospeso. Bisogna avere presente che la macchina umana ragiona in termini di “economia di esercizio”. Tende cioè a mettersi in grado di sostenere le prestazioni richieste dall’allenamento fin quando le sollecitazioni perdurano.
Al cessare dello stimolo ritiene antieconomico mantenersi all’altezza di prestazioni non più richieste e tende a tornare allo stato precedente».
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Motivazione e obiettivi
D. Cosa si può fare per motivarsi ad andare in palestra e non trovare l’esercizio fisico noioso?
R. «In questo caso il problema è molto personale, perché, contrariamente al coraggio, uno le motivazioni se le può dare. Ma per alcuni è facile, per altri meno.
Importante è darsi obiettivi non lontani nel tempo , ma modesti ed in tempi ravvicinati (“entro dieci giorni devo riuscire a fare quello…tra altri dieci giorni quell’altro…etc. ).
I piccoli successi parziali rafforzeranno la motivazione. Poi l’ambiente deve essere gradevole, ben frequentato, accattivante già di per sé. La presenza di amici o amiche renderà il tutto ancora più appetibile e meno noioso».
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