«Il mio sport del cuore è sempre stato la ginnastica ritmica, finché a 18 anni ho deciso di cambiare: di sera facevo la segretaria in una palestra, e mi capitava spesso di assistere alle lezioni del corso di kickboxing. Mi ha conquistato subito, perché le ragazze che lo praticavano erano forti, coordinate, proprio belle da vedere. Così ho iniziato anche io, e da allora non ho più smesso».

Luisa Gullotti e la kickboxing

A parlare è Luisa Gullotti, 38 anni, una delle atlete più forti della storia degli sport da combattimento con tanti titoli nel palmares, compresi tre Mondiali vinti con la società SSD Aikya di Palermo e il suo allenatore Gianpaolo Calajó. Oggi fa parte del Consiglio federale di Federkombat (federkombat.it).

Luisa ha iniziato a praticare kickboxing tardi rispetto alla media delle sue avversarie, ma è arrivata in alto anche perché si è innamorata a prima vista di uno sport che è molto più di uno sport: è uno stile di vita. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui appassiona sempre di più Gen Z e Millennials, come ha messo in evidenza il report Pinterest Predicts 2024 che racconta le tendenze del momento, e che ne giustifica il successo con queste parole: «Sono movimenti energici per sfogare lo stress, esercitare la calma e diventare ancora più forti».

Con gli sport da combattimento alleni la concentrazione

Scordati i training fine a se stessi, con l’unico obiettivo di restare in forma: con gli sport da combattimento alleni anche la concentrazione. Il fatto che poi con la pratica diventi anche più elastica, coordinata e definita passa quasi in secondo piano. «Ne è convinta anche Elisabetta Canalis, che, grazie alla condivisione sui suoi social, sta facendo conoscere il nostro sport a sempre più persone» racconta l’atleta. «Esistono due tipi di kickboxing: lei pratica quello da ring, io da tatami. Il primo è più vicino alla boxe, il secondo s’ispira al karate. Ci sono delle differenze tecniche, ma in entrambe le discipline il bello inizia dopo un mesetto che hai iniziato a praticare. Infatti, quando hai imparato i colpi basilari e ti destreggi bene, puoi iniziare a fare i primi round di combattimento: bisogna stare lì con la testa, prevedere le mosse dell’avversario, anticiparlo o contrattaccare. Il confronto con gli altri ti mette alla prova. È come una partita a scacchi. Richiede lucidità e calma interiore. Tutte qualità che si possono imparare, per poi riutilizzarle quando servono nella vita di tutti i giorni» racconta Luisa Gullotti. Niente male, ci viene da dire.

Con gli sport da combattimento impari anche a difenderti

Non per ultimo, con gli sport da combattimento impari anche a difenderti. «Sarebbe un sogno se venissero inseriti nel programma scolastico, così le bambine, fin da piccole, aumenterebbero la loro autostima, imparerebbero ad affrontare le loro paure, a sentirsi più sicure, e a prendere decisioni istantanee in caso di situazioni rischiose. Non per contrattaccare, ma per mantenere sangue freddo e prontezza di riflessi. Il valore dei combat sport è soprattutto questo» continua la pluricampionessa. Sotto il nome combat sport ne rientrano tanti altri, non solo il kickboxing, che senza dubbio al momento resta il più praticato e di conseguenza anche il più facile da trovare tra le proposte dei corsi in palestra, ormai in tutte le città e non solo nelle più grandi.

Gli sport da combattimento più amati dalle donne

Ma quali sono gli altri sport da combattimento più amati dalle donne? Alla nostra domanda Luisa Gullotti ne cita tre in particolare. Il primo è la muay thai, o boxe thailandese: si pratica sul ring e ha delle analogie con il kickboxing, ma per combattere si utilizzano più gomitate e ginocchiate, rispetto a parate di braccia e gambe. È un training completo, che allena l’esplosività e la resistenza, soprattutto quella mentale. Poi, a sorpresa, si stanno facendo strada anche le MMA al femminile. L’acronimo sta per Mixed Martial Arts e sui social ci sono atlete straniere che hanno milioni di follower, come Valentina Shevchenko (@bulletvalentina) e Valerie Loureda (@lolavicewwe).

Tra le discipline che vanno sotto questo ombrello spicca il brasilian jiu jitsu focalizzato sulla lotta a terra, e proprio per questo considerato uno degli sport da combattimento più sicuri oltre che un efficace sistema di difesa personale. Anche la capoeira, sempre di origine sudamericana, ha il suo bel seguito: in tanti la scambiano per una danza, perché si pratica al ritmo di tamburi, percussioni e altri strumenti musicali tradizionali, ma in realtà è uno sport da combattimento, dove tutte le tecniche sono orientate alla difesa e ci si relaziona con l’avversario, tra calci, roteamenti e altre mosse.

Quando iniziare

Come dice il nome, il cuore di ogni combat sport è il combattimento ed è quello l’obiettivo per cui ci si allena. «Per questo» conclude la campionessa «il mio invito è di mettersi alla prova con qualche gara ufficiale. Si può iniziare a qualsiasi età, non solo a vent’anni, e sono esperienze bellissime. Ci sono competizioni anche per i master over 40: conosco molte persone che si sono date una chance e sono entusiaste. È un modo per provare emozioni forti, che con l’età si tende a mettere un po’ nel dimenticatoio, come se ormai fossimo troppo grandi per queste cose. E invece no. Perché poi te le porti dentro per giorni, e non vedi l’ora di rimetterti alla prova, con determinazione e coraggio. Chi ci prova dice che è un po’ come tornare bambini».

Nuovi corsi

Si chiama SHERU, ed è il nuovo percorso di autodifesa femminile ideato dalla Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali. In giapponese significa conchiglia e la scelta di questa parola non è casuale, perché richiama il concetto di protezione. Nella conchiglia, infatti, si ripara la perla che lì dentro trova un rifugio, ma anche la sua forza. Sheru vuole infatti infondere nelle donne una sensazione di sicurezza attraverso la padronanza di alcuni principi delle arti marziali applicate all’autodifesa personale. Tutte le informazioni su fijlkam.it.

Con lo shadowboxing puoi allenarti anche da sola, senza un compagno contro cui combattere. Si traduce con “pugilato a vuoto”, non richiede nessun attrezzo ed è un tipo di training cardio alla base dei combat sport. Serve per allenare resistenza e velocità, per riscaldarsi o provare le mosse prima di un incontro. Oppure può essere praticato anche come fase di defaticamento.