Che cosa sono i rimedi fitoterapici? Ben noto alla tradizione, il potere delle piante è da sempre utilizzato in senso curativo. Il termine fitoterapia, di cui fa uso il medico francese Henry Leclerc nel suo trattato Lineamenti di fitoterapia, in lingua greca significa phytón, pianta, e cura, therapéia: guarire grazie al potere della natura, ecco il senso di una pratica millenaria, patrimonio della medicina popolare. I principi attivi presenti nelle piante le rendono, infatti, concentrati di virtù terapeutiche per il benessere e la salute.
La maggior parte dei farmaci che utilizziamo derivano, infatti, dalla natura: grazie agli studi degli ultimi anni si sta facendo luce sui meccanismi della biosintesi dei prodotti naturali, da queste ricerche possono nascere nuove prospettive nell’approccio alla cura, unendo le risorse della chimica alle tradizioni che per secoli hanno costituito una risorsa per il benessere. ù
Tuttavia, i malintesi riguardo alla fitoterapia sono ancora numerosi. A fare chiarezza sull’argomento la Prof.ssa Daniela Giachetti, docente di Farmacognosia e Fitoterapia all’Università degli Studi di Siena.
Attenzione, l’idea che un rimedio sia meno potente perché naturale è del tutto falsa, al contrario sono da valutare gli effetti collaterali rispetto alle condizioni di salute della persona, oltre all’eventuale interazioni con altri farmaci, ecco perché il fai da te è sempre sconsigliato: fondamentale la presenza di un professionista di fiducia che sappia consigliare al meglio comprendendo le esigenze del momento.
Che cos’è la fitoterapia?
Come indicato dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per pianta medicinale si intende un organismo vegetale, le cui proprietà possano essere utilizzate per fini terapeutici. Secondo la direttiva CEE 2004/24 è da considerare medicinale vegetale ogni medicinale che contenga come principi attivi una o più sostanze vegetali, o preparati vegetali, o entrambi.
Sul sito del Ministero della Salute è spiegato che «i medicinali fitoterapici sono tutti quei medicinali il cui principio attivo è una sostanza vegetale. Questi medicinali sono stati ufficialmente approvati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), che ne ha verificato la loro qualità, efficacia e sicurezza, e sono venduti esclusivamente nelle farmacie, alcuni dietro presentazione di ricetta medica ed altri come medicinali senza obbligo di prescrizione o medicinali da banco».
Qual è la differenza rispetto ai prodotti presenti in erboristeria? I preparati erboristici, pur avendo attività farmacologica, non possono essere definiti medicinali. Questo vale anche per gli integratori alimentari, i quali non sono farmaci. Anche in questo caso, tuttavia, è bene assumere con prudenza, tenendo conto delle condizioni fisiche della persona e in alcuni casi, per esempio durante la gravidanza o l’allattamento, l’assunzione può essere sconsigliata e va valutata attentamente con un esperto.
Che cosa cura la fitoterapia?
Insieme al principio attivo è necessario considerare tutti i composti con un effetto coadiuvante l’attività del principio stesso: il fitocomplesso, ovvero l’insieme dei componenti chimici di un vegetale, i quali sono il risultato della combinazione fra il principio attivo e le altre sostanze presenti, in grado di conferire alla pianta le proprietà terapeutiche per cui è nota.
Secondo l’Agenzia europea per i medicinali, European Medicines Agency (EMA), vengono classificate tre tipologie di farmaci: ad uso umano, veterinario e farmaci vegetali. I medicinali fitoterapici hanno diverse indicazioni terapeutiche ufficialmente riconosciute, esattamente come i farmaci di sintesi.
Tra le più note, ma non le sole, il trattamento di disturbi del sistema nervoso centrale come insonnia, ansia, stress, depressione lieve o moderata, oppure disturbi gastrointestinali, stipsi, disturbi del microcircolo o, ancora, trattamento di dolori muscolari, sindrome premestruale, ritenzione idrica.
Quali sono i principali rimedi fitoterapici?
Secondo i criteri EMEA agenzia Europea per la valutazione dei farmaci in vigore 1, 1, 2002, in base alla DIRETTIVA CEE 2004/24 le sostanze vegetali possono comprendere piante, intere o sminuzzate, funghi, alghe, licheni, freschi o secchi che non hanno subito ulteriori processi di lavorazione. Inoltre, fanno parte della categoria le droghe vegetali, rappresentate da una o più parti di una pianta medicinale e utilizzate a scopo terapeutico.
Come vengono utilizzati? Troviamo i preparati vegetali proposti con diverse forme farmaceutiche, come pianta (droga) sminuzzata in taglio tisana per infusi o decotti, estratti secchi in polvere o liquidi come tinture, tinture madri, estratti fluidi o molli, oleoliti, succhi e oli essenziali.
– Succo: viene ottenuto per spremitura dalla pianta medicinale fresca raccolta nel periodo balsamico.
– Tintura madre: ricavata dalla pianta medicinale fresca attraverso estrazione alcoolica.
– Estratti: tinture, fluidi, molli o secchi, vengono ottenuti dalla droga, ovvero la pianta medicinale essiccata per mezzo di estrazione con solventi diversi, secondo i principi attivi da portare in soluzione.
– Infuso: viene ottenuto facendo macerare le parti della pianta più tenere (di solito fiori e foglie) in acqua bollente, per un tempo di 5-15 minuti.
– Decotto: grazie a una bollitura prolungata vengono estratti i principi attivi della pianta. Di solito si utilizza per le parti dure, come radici, semi, legno e corteccia.
– Oli essenziali: sono ottenuti per distillazione in corrente di vapore o, più raramente, con altre tecniche. Rappresentano la frazione lipofila e volatile della droga e conferiscono l’odore caratteristico alle diverse piante.
Come si diventa fitoterapeuti?
La fitoterapia, come è stato anticipato, è una tra le possibilità della farmacoterapia che viene offerta al medico, a qualunque medico, che è l’unico professionista abilitato a fare diagnosi e terapia. Quindi il termine fitoterapeuta non ha un riconoscimento ufficiale, mentre lo ha il “medico esperto in fitoterapia”, iscritto in elenchi speciali dei diversi Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi, a patto di aver conseguito titoli post-lauream in fitoterapia e formazione pluriennale, secondo l’Accordo Stato – Regioni e le diverse Leggi Regionali.