1/6 – Introduzione
A volte avere fiducia in se stessi non basta. Certo, è già una grande conquista credere nelle proprie forze ma per vivere bene non è sufficiente. Pensateci, siamo continuamente in relazione con gli altri: a casa se viviamo in famiglia o a lavoro circondati dai colleghi. E allora perché cedere il passo alla diffidenza o restare intrappolati nella propria timidezza quando di fatto siamo tutti animali sociali? Ci sono alcuni giochi di gruppo, semplici e divertenti, che possono aiutarci a comprendere che: fidarsi è meglio!
2/6 – La Presa: tra le tue braccia a occhi chiusi
Mutuato dalle pratiche teatrali questo semplice gioco di gruppo può rivelarsi di una forza dirompente per acquistare fiducia negli altri. Prima di tutto il corpo, è così che ci presentiamo al mondo no? Basta essere in due, uno dietro l’altro. Chi sta dietro ha le braccia aperte e la gamba destra leggermente flessa in avanti, per una maggiore stabilità al momento della presa. Chi sta davanti, di spalle, concorda con l’altro il momento esatto in cui, chiusi gli occhi, si lascerà andare senza riserve all’indietro. Ripetete il gioco più volte alternandovi nella presa. Agisce sul piano fisico ma anche in profondità scardinando alcune vostre rigidità nei confronti dell’altro e del gruppo.
3/6 – Vero o falso?
In questo gioco di gruppo i partecipanti scelgono una frase breve che tengono a mente, di qualsiasi tipo. Girano per lo spazio finché uno a turno dice: “STOP!”. A quel punto ognuno punta il dito su una persona a sua scelta e colui che verrà maggiormente indicato dovrà recitare la sua frase. Se chi ascolta si fa convincere dalla sincerità delle parole che sente, allora abbassa il dito. Fino a che anche una sola persona resta con il dito puntato, chi è indicato dovrà ripetere la frase. Ma soprattutto dovrà cercare di farla arrivare limpida e sincera. Attenzione, a differenza di quel che può sembrare, l’esercizio non aiuta ad imparare a fingere di fronte a gli altri, ma a capire come trasmettere fiducia.
4/6 – Leader a colazione
Spesso alcuni esercizi, riescono meglio al mattino, perché siamo più freschi e ricettivi. E allora perché non avventurarci in alcuni giochi di gruppo sulla fiducia dopo una sana colazione consumata tutti assieme. Nutrito il corpo andiamo quindi a nutrire la fiducia verso gli altri. Scegliamo a turno un leader. Accendiamo lo stereo e lasciamo che questa persona si esprima e giochi liberamente. E noi che facciamo nel frattempo? Semplice, lo imitiamo! Se salta saltiamo, se balla l’hip hop la balliamo, e se si mette a baciare qualcuno allora scatta il momento “peace & love” e giù baci a catinelle.
5/6 – Storytelling
Qui il gioco di gruppo sulla fiducia inizia a farsi più complesso ma anche molto stimolante. Divisi in coppie, quindi meglio se ci si trova in numero pari, si agisce una coppia per volta. Ad occhi chiusi, preferibilmente bendato uno, e ad occhi aperti l’altro. Chi nel gioco accetta di non guardare viene guidato da chi invece lo accompagna. L’accompagnatore lo conduce nello spazio e fa compiere a chi è bendato delle azioni. Sempre l’accompagnatore dice cosa stanno per fare, mentre l’altra persona conclude in modo creativo, con invenzione, la frase. Qui ci vuole un esempio:
– Ti faccio toccare questa scatola (accompagnatore).
– La scatola è rigida, non troppo piccola e sento che contiene qualcosa (bendato).
– Apri la scatola e dimmi cosa trovi (accompagnatore).
– Ho trovato il braccialetto che mio papà regalò a mia madre al loro primo appuntamento (bendato).
E via così.
In questo caso non si tratta solo di fiducia (ricordiamoci che uno dei due è sempre bendato). Ma anche di collaborazione creativa nel creare una storia, di invenzione condivisa. Utilissimo per chi professionalmente ha bisogno di migliorarsi nel lavoro di gruppo.
6/6 – Il tocco
Il gesto è la radice di ogni contatto. E se non si parte dalla base, soprattutto per costruire fiducia, è come scordarsi di gettare le fondamenta. Ecco perché, seppure può sembrare l’esercizio apparentemente meno complesso, quello del “tocco” si può annoverare tra i fondamentali e più difficili da imbroccare tra tutti i giochi di gruppo sulla fiducia. Ci si organizza nuovamente in coppie. Uno di fronte all’altro, a turno, col tempo e la velocità che decidiamo (non devono esserci paletti al riguardo) compiamo un gesto che crei un contatto fisico con l’altra persona. A sfiorarlo, o meglio a toccarlo però non deve essere solo la nostra mano, o la nostra guancia o, perché no, il piede, ma anche gli occhi, inconfondibile specchio dell’anima e di ciò che si sta facendo. Gli amanti dell’arte contemporanea ricorderanno la performance di Marina Abramovic, seduta ore ed ore di fronte ad estranei. Ecco, tenere lo sguardo posato sull’altro è un po’ quella roba lì. Ciò che muove un esercizio simile è così individuale che non servono spiegazioni da manuale. E bene invece, anzi fondamentale oltre che funzionale alla riuscita della pratica, che a fine esercizio si condivida con gli altri la propria esperienza.
L’atto della condivisione è parte integrante di tutti gli esercizi di coppia e i giochi di gruppo che abbiamo visto, perché se non condividi allora come come ti puoi fidare? E viceversa…