Seguici
Home > Wellness
Nuovi studi rivelano come l'infiammazione da cibo possa influire sulla capacità riproduttiva di uomini e donne
21.11.2014
Infertilità e intolleranze alimentari potrebbe essere un binomio strettamente legato: a lanciare l'allarme sono i medici del centro di medicina della riproduzione ProCrea di Lugano. Dalle loro ricerche è risultato che l'8% delle coppie con infertilità idiopatica (cioè senza una causa apperente) è risultata affetta da celiachia. Le coppie alla ricerca di un figlio vengono quindi sottoposte a un nuovo test genetico che individua intolleranze a glutine, lattosio e fruttosio così da poterle indirizzare sulla strada più corretta."Si parla molto di intolleranze alimentari, ma poco si dice della correlazione che c'è tra l'alimentazione e la capacità fertile" spiega Michael Jemec, specialista in medicina della riproduzione del centro ProCrea. "L'intolleranza alimentare può causare una diminuzione delle probabilità di impianto dell'embrione, aborti ricorrenti e ritardo di crescita intrauterina. L'assunzione di cibi non tollerati provoca un'infiammazione cronica e quindi una risposta immunologica esagerata che può essere dannosa per la maturazione degli ovuli."
Un aiuto per rimanere incinta possono essere i test della fertilità: scopri come funzionano.
Le intolleranze alimentari, specialmente se non diagnosticate, portano problemi di malassorbimento (a volte non percepito) che può portare a un deficit di vitamina D e K, di ferro, acido folico e altri oligoelementi essenziali per lo sviluppo del feto. Addirittura possono danneggiare le ovaie e portare ad una menopausa precoce. Le intolleranze alimentari non sono dannose solo per la donna, ma anche per l’uomo, come spiega il dottor Michael Jemec di ProCrea: “Non va sottovalutata l’importanza delle intolleranze nell’infertilità maschile: uno studio su uomini con celiachia ha mostrato che metà di loro presentava ipogonadismo e parametri spermatici al di sotto della norma, fattori che comportano un aumento dei problemi di infertilità.”
Le contromosse da adottare in caso di intolleranza ad un determinato alimento sono semplici: spesso è sufficiente seguire una dieta mirata. Il problema può invece consistere nell’individuare l’intolleranza. Si stima che nei paesi occidentali oltre il 50% della popolazione abbia una qualche intolleranza alimentare, ma che meno del 20% ne sia consapevole! “Questo perché i sintomi possono essere molteplici – spiega Giuditta Filippini, direttrice del laboratorio di genetica molecolare del centro per la fertilità ProCrea – Inoltre, non tutte le persone che soffrono di intolleranze alimentari presentano i più comuni dolori addominali e sintomi intestinali. Abbiamo verificato che nelle coppie dove veniva riscontrata un’infertilità idiopatica, quindi senza cause apparenti, ben l’8% delle donne risultava affetta da celiachia senza però manifestare alcun sintomo classico di intolleranza.”
Alla luce di queste nuove scoperte, individuare l’intolleranza diventa fondamentale quando si cerca una maternità. “Con un semplice prelievo di sangue si può arrivare alla determinazione di un’intolleranza a glutine, lattosio e fruttosio nel 99% dei casi. Individuare la presenza di geni indice di intolleranze è importante per intraprendere il giusto percorso verso una gravidanza.” assicura Giuditta Filippini.
Condividi