1/6 – Introduzione
Probabilmente il kettleball è meglio conosciuto, dai praticanti delle palestre, come ghiria. Quest’ultimo è un attrezzo ginnico di 16 kg con una maniglia di ferro. In realtà 16kg corrispondo ad un pud, ovvero un’antica misura russa, ormai in disuso, se non in ambito ginnico. In realtà esistono diversi pesi per le ghire, a partire dagli 8 kg fino a superare i 54. In questo articolo approfondirime l’uso di tale strumento per effettuare esercizi per le gambe.
2/6 – Kettleball jumb doppio
Una delle possibilità che offre lo strumento per il potenziamento dei fasci muscolari delle gambe è sicuramente la facilità nell’eseguire dei salti con lo stesso tra le mani giunte. Bisogna piegare le gambe divaricate e poi saltare fino a stenderle in aria e poi tornare giù ripiegando le gambe.
3/6 – Kettleball jumb singolo
È possibile, seguendo lo schema che è stato precedentemente descritto, per un salto con entrambe le gambe, eseguire naturalmente anche un salto con una sola gamba (invertendole di serie in serie), tenendo però sempre lo strumento con entrambe le mani giunte, per evitare uno sbilanciamento.
4/6 – Kettleball jump variato
Alcuni istruttori spiegano anche che è possibile fare un kettball jump con una leggera variazione: ovvero tra un salto e l’altro bisognerebbe fare una corsa indietro, lasciando il peso a terra e poi riprenderlo correndo verso di esso. Questo tipo di esercizio serve infatti a collegare tra loro più esercizi, per creare dei percorsi di allenamento più ampi.
5/6 – Kettleball lateral jump
Altra possibilità sempre in salto è quella di spostarsi lateralmente durante il balzo, invece che solo in verticale. In questo caso è possibile usare le ghire anche come ostacoli, per segnare un percorso di movimento a balzi che può anche basarsi su un cambio di salti sequenziale (prima doppio, poi singolo, etc…)
6/6 – Kettleball knee jump
Altra opzione è quella di mettersi in ginocchio dalla posizione di gambe piegate, ovvero invece di saltare ci si mette in ginocchio. Sarebbe meglio in questo caso utilizzare delle ginocchiere, per evitare di farsi male, dal momento che il movimento può essere eseguito più o meno velocemente. Si tratta in definitiva di uno strumento che può adattarsi alla pratica di molti esercizi per migliorare la potenza degli arti inferiori ed il loro scatto, anche con pesi molto grandi. Importante è ricordarsi sempre di procedere con pesi progressivamente crescenti, solo dopo che si è sicuri di poterli reggere, senza provocarsi danni alle ginocchia o alle caviglie, che sono molto delicati. Non mi resta che augurarvi un buon allenamento a tutti!