A differenza della maggioranza delle altre diete, quella dei carboidrati non rinuncia ad alcun gruppo di cibi, perché l’idea su cui si fonda il principio di questa dieta è che tutti i cibi- dalla cioccolata alle patatine – possano essere mangiati purché in quantità moderate.
Per garantire l’adeguato introito di amido resistente (in genere vanno ingeriti tra i 15 e i 20 grammi al giorno), la dieta dei carboidrati stabilisce che 1/4 di ogni pasto deve essere costituito da un alimento star, e quindi particolarmente ricco in amido resistente. Tra i più corretti ci sono banane, mais, patate, patate dolci, pasta, orzo perlato, pane integrale, fagioli Navy, avena, lenticchie e riso integrale. Il resto devono essere costituito da carne magra, formaggi magri, grassi sani, frutta e verdura. Una volta alla settimana ci si può deliziare con dolci e alcolici.
La dieta standard prevede un inizio di una settimana costituito da un regime depurante che riduce a 1200 le calorie giornaliere, divise in quattro piccoli pasti – terapia d’urto che porta a perdere 3 kg – e dalla seconda settimana i pasti diventano cinque e le calorie 1600.
Ovviamente non si tratta di una regola fissa e quanto detto si deve adeguare allo stile e alle necessità di vita di ciascuno. In questo senso suggeriamo a chi conduce una vita normale, con un più o meno alto dispendio di energia, di saltare la prima settimana e partire con il secondo regime (quello delle 1600 calorie) e di integrare la dieta dei carboidrati con merende (con alimenti ricchi di fibre e proteine con pochi grassi) e con grandi quantità di frutta e verdura nel caso in cui la dieta si rivelasse troppo rigida causando morsi della fame.